Sto inserendo il gettone nella doccia quando sento un profumo familiare invadere le mie narici, si avvicina e inaspettatamente mi abbraccia da dietro , con le braccia intorno al collo, si avvicina al mio orecchio e mi sussurra "facciamo la doccia insieme ?" la sua voce roca e il suo respiro sul mio collo mi mandano su di giri, non riesco a capire più niente, ma che cazzo gli passa per la testa, sono giorni che non mi parla, se non per urlarmi contro e adesso si prende questa confidenza "lasciami...cos'è vuoi scroccare?..." dico stizzita,non voglio che si accorga del mio disagio, mentre cerco di liberarmi dalla sua stretta, accidentalmente, scivolo sulla base di cemento della doccia e cadendo a terra batto col piede vicino alla struttura in ferro della doccia, i miei occhi si fanno subito lucidi a causa del dolore lancinante al piede, lui invece da idiota quale è si è piegato in due dalle risate, sembra la scena di un film comico, il getto dell'acqua parte con me ancora a terra, sarebbe una scena da oscar se non mi fossi fatta male seriamente, lui non si è accorto che ho sbattuto il piede, le lacrime si mescolano all'acqua che scorre sul mio viso, non riesco ad alzarmi, fa troppo male, finalmente lui mi guarda e nota la smorfia di dolore sul mio viso, solo ora si abbassa sulle ginocchia per avvicinarsi è visibilmente preoccupato "ti sei fatta male? " mi chiede, " vaffanculo idiota, vattene via è tutta colpa tua " mi appoggio con la testa alla doccia e piango senza vergogna "mi dispiace fammi vedere cosa..." non lo lascio nemmeno finire la frase "ho detto che devi andartene, non mi toccare, stai lontano da me " ,cerco di tirarmi su ma la fitta di dolore me lo impedisce , mi rimetto seduta, lui fa per aiutarmi " cosa non capisci del non mi toccare " dico piangendo come una bambina " smettila di fare la ragazzina " mi mette un braccio sotto le ginocchia e uno dietro la schiena, mi solleva come fossi una piuma.
Io mi dimeno, lo colpisco sul petto, con i pugni chiusi, lui non fa una piega, "Mettimi giù subito, sei sordo per caso ? Non voglio il tuo aiuto, non voglio niente da te..... chiama Marco o Filippo ci penseranno loro a me" mi fa un' occhiataccia e stringe la presa avvicinandomi al suo petto muscoloso e bagnato, brividi ricoprono il mio corpo, nonostante il dolore insopportabile al piede riesco a percepire il calore del suo petto "so che preferisci FILIPPO... " sbotta marcando il suo nome, con un sorriso malefico stampato sulla faccia " ma devi accontentati di me, non trovi sia ridicolo il tuo comportamento? Falla finita, non ci sto provando con te tranquilla, ti sto solo dando una mano perché non sei in grado di camminare da sola" sputa acido "io invece non la voglio la tua mano, ok? voglio scendere, mettimi giù.." urlo "smettila di urlare, ci stanno guardando tutti " dice tra i denti, il suo tono è serio "non me ne frega niente di chi ci sta guardando hai capito?, io urlo quando cavolo mi pare e piace e tu non puoi darmi ordini, sei solo uno stronzo, egoista, egocentrico e presuntuoso...io ti odio " dico con un singhiozzo " ok .. come vuoi, mi hai stufato, vuoi scendere? ti accontento.. ne ho davvero abbastanza di te ..... "mi adagia piano sulla sabbia attento a non toccarmi il piede, mi scruta dall'alto con le braccia incrociate al petto, mi sfida con lo sguardo, come a dire voglio proprio vedere come ti alzi ora, sento subito freddo senza il suo contatto, faccio uno sforzo e cerco in tutti i modi di tirarmi su, poggio il piede sano a terra e mi aiuto con le mani, ma fallisco miseramente, mi sdraio a terra avvilita e sconfitta, mi copro gli occhi con il braccio, che stupida sono.
Mi sento afferrare all'improvviso, mi ritrovo fra le sue braccia forti "che testona sei, urla pure se vuoi non me ne frega un emerito cazzo, il piede si sta gonfiando, devi metterlo subito nell'acqua salata, " mi arrendo, il piede pulsa, il dolore aumenta man mano che il tempo passa, poggio la testa sul suo petto, sento i battiti del suo cuore andare più veloce, forse è perché si è innervosito, penso, non può essere a causa della mia vicinanza.
Lo sento sorridere “sei soddisfatto? Che hai da sorridere?” dico restando con la testa bassa non oso guardarlo, "niente i tuoi capelli mi fanno il solletico sul petto, poi questa è la prima volta che prendo in braccio una ragazza” dice “ oh ma davvero? Ma tu guarda come sono fortunata!” dico sarcastica “ puoi dirlo forte bambolina” gli alzo il dito medio senza aggiungere altro, però gongolo dentro di me per quello che ha appena detto. So che lo sta facendo solo perché ho male al piede, e si sente in colpa, ma sono ugualmente felice, sto da dio, il suo respiro sul collo mi manda in brodo di giuggiole ,non so se resisterò ancora a lungo, vorrei toccarlo, baciare quelle sue labbra carnose, inspiro per sentire il suo profumo “ che fai mi annusi? Puzzo per caso?” se la ride lui, accidenti a me e quando sono cretina “si, devo ammettere che hai proprio bisogno di una doccia...” ma che cavolo dico," beh l'intenzione c'era,poi qualcuno ha dato di matto..." un sorriso compare sul mio viso.
Mi porta fino a riva, piano piano mi mette giù tenendomi per la vita ,oh mio dio sto scivolando sul suo corpo statuario mi tiene stretta contro il suo petto “metti il piede in acqua senza poggiarlo” mi dice quasi in un sussurro, cosa gli prende ora, ha i sensi di colpa? “fa troppo male per favore accompagnami all’ombrellone ”dico, fa come gli dico e mi riprende in braccio.
Sussulto quando sfioro di nuovo il suo petto. Quando arriviamo all’ombrellone gli altri ci guardano in modo strano, Marco sta già lì pronto per fare la sua battuta cretina, poi si blocca, spalanca la bocca, quando il suo sguardo passa dai miei occhi gonfi al piede ormai livido, Andrea mi appoggia sulla sdraio, “ credo che debba farsi vedere da un medico” dice con voce flebile, rivolto verso Chiara, che si è catapultata come una furia su di me, “Oh mio dio ti fa tanto male? come diavolo è successo? ” dice con tono preoccupato “ si ho preso una bella botta, sono scivolata sotto la doccia e ho battuto il piede vicino all’asse di ferro.. ” dico mentre Andrea si allontana, Chiara lo prende per un braccio “dimmi che tu non c'entri.. cosa ci facevi lì eh?” dice in tono minaccioso, “ mi stai accusando per caso?, pensi che sia stata colpa mia?...” dice con un ghigno “ certo.. del resto quando si tratta di lei, è sempre colpa mia, anche quando lei fa le cazzate è colpa mia non è così…?” il suo tono è duro “smettila di fare la vittima e si, la colpa è solo tua, se non mi avessi infastidito non sarei mai scivolata” dico stizzita dalle sue parole “ forse è meglio se andiamo in ospedale” dice Chiara abbracciandomi, “ no non è il caso, tranquilla non è poi così grave… mi spiace aver rovinato la vostra giornata” dico dispiaciuta, ”ragazzi accompagno io Celine a casa, voi restate pure” dice Filippo d’improvviso, cosa? “sei cieco per caso deve andare in ospedale non a casa" sbotta Andrea “e comunque visto che è mia la colpa ci penso io...” fulmina Filippo con lo sguardo, se non lo conoscessi direi che è geloso “ no grazie … non vi preoccupate posso aspettare” qualcuno urta la sdraio ed io emetto un gridolino di dolore “certo come no. Non è il momento di fare l’eroina, forza andiamo non farmi arrabbiare di nuovo“ alla mia non risposta continua “ se non vuoi che sia io ad accompagnarti ok, ma devi andare in ospedale, è una forte slogatura ,Filippo sarà felice di farlo” il suo tono è deluso e irritato, Filippo mi sorride alza un sopracciglio come a dire allora che si fa? Sento gli occhi di tutti addosso, che imbarazzo “ no caro cugino, visto che è tua la colpa, ti sacrifichi tu ad accompagnarla..." urla Chiara facendomi sobbalzare, Andrea alza la testa di scatto sul suo volto un sorriso malizioso " se la signorina qui presente acconsente..." Filippo deluso abbassa lo sguardo e si mette seduto. “ tesoro tranquilla, ci penso io alle tue cose, mandami un messaggio appena hai finito” continua Chiara strizzandomi l’occhio, sta facendo di tutto perché restassimo soli.
Mi arrendo non cederà finché non raggiungerà il suo scopo, sbuffo " ok se proprio devi..." cedo sbuffando.
Chiara mi passa il vestitino e mi aiuta a indossarlo ,sussulto quando Andrea mi prende tra le sue braccia forti, potrei abituarmici, penso, alzo lo sguardo e le mie guance si tingono di rosso, è così seducente che potrei andare in fibrillazione da un momento all’altro, farebbe innamorare chiunque con il suo sguardo, lui mantiene i suoi occhi nei miei, “ cavolo... quanto pesi…” dice con un accenno di sorriso, gli do un colpetto sul braccio “ idiota non è vero… poi non dovrebbe essere un problema il mio peso per i tuoi muscoli o sono forse finti ?” dico con un finto broncio, lui scoppia a ridere “ vedo che li hai notati.. ci stai sbavando sopra eh..” mi fa l’occhiolino “ idiota.. ti piacerebbe..” certo che sto sbavando come una lumaca, come non potrei, abbasso la testa, dopo qualche attimo in silenzio arriviamo al parcheggio dov’è la macchina, lui apre con il telcomando, poggia il mio sedere sul suo ginocchio e con la mano apre lo sportello, poi mi adagia sul sedile passeggero, nel farlo si avvicina paurosamente al mio viso le nostre labbra quasi si scontrano, mi volto di scatto dall'altro lato, sto andando in fiamme, lo sento deglutire e sospirare, lentamente si allontana chiude lo sportello e fa il giro della macchina, si sistema sul sedile poi si volta verso di me “ hei non te la sarai mica presa, stavo scherzando..” dice con tono calmo, io mi volto e i suoi occhi mi ammaliano, sono praticamente in trans, non riesco a parlare, ho la bocca secca, continua a fissarmi in attesa di una mia risposta, io invece lo guardo e so che è troppo per una come me, Il peggior modo di sentire la mancanza di qualcuno è esserci seduto accanto e sapere che non l'avrai mai., mi volto verso il finestrino, senza rispondere.
Non riesco a non pensarti, non riesco a non guardarti quando ti ho vicino, vorrei solo dimenticarmi di te e dimenticarmi di averti incontrato, vorrei svegliarmi da questo sogno e far finta che tu sia stato solo frutto di un illusione.. invece esisti, sei un fantasma di cui non riesco a liberarmi.
Una lacrima scivola sulla mia guancia mi affretto ad asciugarla con la mano, fa davvero troppo male, ho preso una cotta per una persona di cui non avrei dovuto innamorarmi ed ora ne pago le conseguenze, chissà perché si arriva a dipendere dalle persone che ci fanno soffrire molto più che da quelle che ci rendono felici.”ehm “ Andrea si schiarisce la voce e mi riprendo dai miei pensieri “siamo arrivati Celine..” dice in un sussurro.
Il dottore dopo un’accurata visita e una radiografia, mi fa una fasciatura rigida, mi dice che si tratta di una distorsione con lesione del legamento.
Devo stare a riposo, applicare una pomata antidolorifica, ghiaccio e mi ha vietato categoricamente di camminare, tanto riposo ha detto, che sfiga penso e cosa più triste è che mi sento in colpa per aver rovinato la vacanza non solo a me ma anche a Chiara, per fortuna c’è Marco a tenerla impegnata.
Il dottore mi accompagna fuori con la sedia a rotelle appena apre la porta e usciamo Andrea spalanca la bocca nel vedermi con la gamba fasciata, è visibilmente dispiaciuto, “hei..” dice, si avvicina e mi prende la mano, quel contatto mi fa tremare, cristo santo ma perché deve farmi questo effetto? “ hei “ rispondo lui si abbassa sulle ginocchia il suo alito sa di menta, mi perdo a fissare le sue labbra perfette, vorrei sfiorarle baciarle, al solo pensiero sento uno spasmo al basso ventre e serro in automatico le gambe, lui mi guarda interrogativo “ hai dolore?” mi chiede, accarezzandomi una guancia, vorrei dirgli che è l’effetto della sua vicinanza, ma non lo faccio.
Perché ad un tratto ti comporti così Andrea? qual'e' il tuo scopo, mi stai incasinando la vita senza rendertene conto...
Mi allontano dalla sua mano “ no.. ho solo bisogno di andare a casa e sdraiarmi ” rispondo quasi balbettando.
Lui fa per prendermi in braccio ma io lo blocco, “ no … ce la faccio da sola “ dico alzandomi dalla sedia poggiandomi sul piede sano, attraverso il corridoio saltellando sul piede, tenenedo la mano poggiata alla parete, Andrea al mio fianco mi tiene d’occhio, mi afferra subito nel momento che perdo l’equilibrio e sto per cadere. “uff.. appoggiati a me o hai intenzione di romperti anche l’altra gamba?” dice sbuffando.
Mi arrendo e mi aggrappo alla sua spalla lui mi cinge la vita e mi attira a se .
Restiamo in silenzio per tutta la durata del viaggio fino a casa.
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I Venti Del Destino #completa#
RomanceI venti del destino soffiano quando meno te l'aspetti a volte hanno la furia di un uragano, creano un vortice nel quale vieni risucchiato, provi a scappare con tutte le tue forze ma il vortice è più forte e non ti lascia via di scampo ti tiene in tr...