Capitolo 50

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I raggi del sole che penetrano dalla finestra colpiscono i miei occhi e mi costringono a serrarli di nuovo.
Guardo Andrea che dorme beato al  mio fianco, la bocca socchiusa, è così bello che non riesco ancora a credere che sia mio, gli accarezzo i capelli, spostando una ciocca che copre i suoi occhi " ehm... se già sveglia..." grugnisce, la sua voce roca mi provoca uno spasmo, non resisto e gli lascio un bacio a stampo per poi mettermi sull'altro lato è nascondere il rossore sulle mie gote  " la luce del sole mi ha svegliato..." mi circonda la vita con un braccio e mi attira a se con una risata " è così bello svegliarmi con te al mio fianco " gli sorrido timidamente "idem per me... hai fame? " dico per attenuare la morsa che mi stringe lo stomaco  "ehm... si, ma non di cibo..." mi stringe più forte e mi bacia la nuca, sento la sua erezione spingere   sul mio sedere, tanto basta a farmi pulsare e bagnare, quando la sua mano raggiunge la mia intimità sussulto, lui sorride compiaciuto, con uno scatto felino, mi gira mettendomi supina e si sdraia su di me.
Inizia a baciarmi con passione, le nostre lingue si cercano, si scontrano, si accarezzano con disperazione, mi afferra il sedere,lo stringe nella sua mano è mi spinge verso la sua intimità.
Mi lascio sfuggire un gemito di piacere, " vedo con piacere che hai fame anche tu..." Mi prende in giro " si ho proprio voglia di qualcosa di dolce..." sorride sulle mie labbra
"piccola ingorda..." Mi morde il labbro inferiore è poi lo lecca , sono già fradicia,  i miei umori scivolano sul mio interno coscia.
La mano di Andrea torna sulla mia intimità e mi penetra prima con un dito eseguendo movimenti circolari poi ne aggiunge un altro e velocizza i suoi movimenti.
Inarco la schiena, andandogli incontro, voglio sentirlo dentro di me e Andrea lo capisce,anche lui è al limite, tira fuori le dita senza mai lasciare le mie labbra e mi penetra con un colpo secco.
Facciamo l'amore ancora una volta finché non cadiamo esausti sulle lenzuola aggrovigliate.
Dopo aver fatto colazione lasciamo l'albergo e partiamo alla volta di casa mia.

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Sono passate tre settimane dal test di Medicina e dalla notte passata con Andrea, finalmente oggi sarà pubblicata la graduatoria di ammissione, sono un fascio di nervi.
Le mani mi tremano nel momento in cui accendo il pc, Marta siede sul divano al mio fianco anche la sua agitazione non è da meno, da questi risultati dipende il nostro futuro.
Un urlo liberatorio fuoriesce dalla mia bocca nell'attimo in cui leggo il mio nome sulla lista, c'è l'abbiamo fatta. Quest'ultima si lancia addosso facendomi quasi schiantare a terra computer annesso.
Devo avvisare subito Andrea, è anche merito suo,  mi ha spronato in tutti i modi a non arrendermi.
Dopo la morte di mio padre ho attraversato un periodo buio.
Perdere un padre è realizzare che non dirai più la parola papà, è l'incessante ripetersi di non aver avuto quel tempo necessario per fargli capire quanto contasse per te.
Sono stata via più di un anno e il senso di colpa mi ha dilaniato. Perdere un padre è il toccare con mano quel concetto metafisico di assenza, è pensare alla sua faccia, alla sua voce  così tanto spesso per paura di dimenticarla.
Ti senti in colpa perché la vita va avanti anche senza di lui e vorresti urlare ma la voce rimane bloccata nella gola, il petto fa male e tutto sembra perdere importanza.
Così avevo accantonato anche il mio agognato sogno di entrare a medicina, non sopportavo l'idea di dover lasciare di nuovo mia madre e mio fratello, ma Andrea non si è arreso e ha trovato il modo di farmi ragionare, "non puoi rinunciare al tuo sogno, un giorno te ne pentirai, tuo padre non lo vorrebbe" mi diceva.  Ce l'ha messa tutta per aiutarmi in ogni modo possibile a superare questo periodo di stallo e pertanto non lo ringrazierò mai abbastanza, è lui che ha sempre creduto in me.
Il telefono squilla, le mani mi sudano, "pronto..." la sua voce dall'altro capo mi fa sussultare "hei..." dico semplicemente con voce strozzata "Celine, piccola...dimmi tutto " "ce l'ho fatta Andrea... Io ce l'ho fatta... ho superato il test di ammissione... Io... " non mi lascia finire "ma è fantastico amore... Io non avevo dubbi...sapevo che ce l'avresti fatta, tuo papà sarebbe orgoglioso di te piccola" al suono delle sue ultime parole mi si stringe lo stomaco, un singhiozzo scappa dalle mie labbra "e Marta come è andata?" Si affretta a dire per evitare che scoppi in lacrime  "è passata anche lei" rispondo, Marta si avvicina al telefono " ciao Andrea, si ce l'abbiamo fatta, quindi preparati ad averci come coinquiline..." afferma divertita " non ci penso nemmeno a dividere il mio appartamento con voi..." ride di gusto "stai scherzando vero ? Non puoi dire sul serio" aggiungo alzando un sopracciglio come se potesse vedermi  "oh sono serissimo invece... Come ben sai divido l'appartamento con Marco e temo che proprio grazie a lui, mia cugina Chiara sarà spesso nostra ospite, abbiamo solo una camera per gli ospiti"  "Beh vorrà dire che la occuperemo io e Marta..." " credo non si possa fare piccola, ragiona...Marta ha un ragazzo e sicuramente vorrà passare con lei qualche fine settimana..." già non ci avevo pensato "in quel caso sarei felice di ospitarti nel mio letto..." scoppia a ridere lo stronzo mentre mi lascia senza parole.
"Almeno ci aiuterai nella ricerca dell'appartamento?" Chiede Marta rassegnata che un alloggio tutto per noi sia la scelta giusta " certo domani stesso darò un'occhiata su internet dopodiché andremo di persona, che ne dite la settimana prossima?" " per me è ok" afferma Marta " e tu Celine cosa ne pensi? " "beh a quanto pare non ho molta scelta, e dato il tuo rifiuto di avermi a casa tua, non mi resta che cercare altrove.
Oltretutto  non abbiamo molto tempo visto che tra qualche settimana inizieranno i corsi" sbuffo.
"Non fare così piccola... ne cercheremo uno che non sia troppo lontano dal nostro..." afferma convinto "beh non credo faccia molta differenza sinceramente, a questo punto penso sia più giusto trovarne uno adatto alle nostre esigenze..." "perché ho la sensazione che tu te la sia presa..." non rispondo lasciandogli intendere che è così che mi sento, al contrario però so bene che la soluzione migliore per tutti è cercare un nuovo appartamento, "ne parleremo domani ciao piccola..." "a domani" mi limito a dire e metto giù.

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