Capitolo 37

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Sono le diciannove e siamo in camera da più di un'ora che ci prepariamo per uscire. Io ho optato per un abitino di seta corto svasato color porpora ,stretto in vita da una cinta di paillettes dorata, le maniche lunghe trasparenti con apertura sul braccio molto sexy ,Chiara ha indossato un abito corto color pesca molto attillato. Sul viso un trucco leggero  per entrambe. Chiara ha arricciato i capelli, io sto passando gli ultimi colpi di piastra per lisciarli quando bussano alla porta “ ragazze noi siamo pronti vi aspettiamo giù in giardino” è Marco a parlare “ ok abbiamo quasi fatto… vi raggiungiamo lì..” risponde Chiara. Io sono alquanto nervosa è la prima volta che usciamo come coppia non so come comportarmi con lui,con Jacopo era diverso, con Andrea è tutto amplificato ogni sguardo ogni carezza. Mi sudano le mani,mentre li raggiungiamo. Loro sono seduti sulla chaise longue che fumano una sigaretta e sorridono mentre parlano di chissà cosa. “Hei..” Chiara attira la loro attenzione io sono immobile come uno stoccafisso, Andrea alza lo sguardo e incontra il mio, mi fissa per alcuni attimi poi incurva le sue labbra all’insù inclinando la testa, un gesto normalissimo che ai miei occhi appare così sensuale da farmi tremare le gambe, mi avvicino a passo lento, i tacchi non sono il mio forte,mi sento impacciata. Andrea si alza e mi attira a se prendendomi per mano  “ sei bellissima…” mi sussurra all’orecchio e ci lascia un bacio umido che mi fa  rabbrividire,” anche tu stai benissimo…” vorrei dirgli che è uno strafigo pazzesco ma meglio non esagerare e aumentare il suo ego già elevato. In macchina Chiara prende posto avanti vicino a Marco ed io e Andrea sui sedili posteriori. Andrea mi prende la mano e l’avvicina alla sua bocca ,ci lascia un bacio “ ho la sensazione che stasera mi tocca fare a botte…” lo colpisco sul braccio “ stai rilassato, non avrai motivo di fare a botte.Sarà pieno di ragazze bellissime... non guarderanno di certo me, al contrario dovrei essere io quella in ansia...tu sai benissimo l'effetto che hai sulle ragazze...” abbasso la testa, non ho mai avuto molta stima di me stessa, del mio corpo, sono sempre stata complessata sin da ragazzina… insomma non mi reputo bella e ciò mi rende molto insicura “ ma io avrò occhi solo per te. Celine  sei stupenda e così ingenua che nemmeno ti  accorgi di come ti guardano....” mi accarezza il viso e poggia le sue labbra sulle mie “ ma tutto questo è solo mio..", la sua mano sale sulla mia coscia scoperta fino a intrufolarsi sotto il vestito e stringe il mio interno coscia in prossimità dell’inguine, sussulto al suo contatto, divento di pietra  “ rilassati tesoro… sei troppo tesa” mi sorride intanto che la sua mano fa sue e giù. Dio mio sento un calore invadere tutto il mio corpo e d'istinto chiudo le gambe “ scusami è che… “ “non essere in imbarazzo piccola, lo so è tutto una prima volta per te... ma ti fidi di me? “ io annuisco imbarazzata " bene, sono uno stronzo maledettamente  fortunato...non immagini quanto... vedere le tue guance rosse per l'imbarazzo è uno spettacolo..." " sei uno stronzo.." dico colpendolo siul braccio " ahi.. dicevo sul serio... mi piaci quando ti imbarazzi e mi piace che sia a causa mia. Voglio bearmi di ogni tua prima volta ...devi solo cercare di lasciarti andare, di non stare lì a rimuginare e farti paranoie inutili, devi rilassarti e viverti il momento... io non farò niente che non voglia anche tu...” mi afferra la nuca e mi bacia, la sua lingua si attorciglia alla mia, una scarica elettrica attraversa il mio corpo, stringe la presa sulla mia gamba, gli afferro la mano per fargli capire che mi sta facendo male “ scusami.. è che questo vestitino è una tentazione…”
“ eccoci arrivati..” urla Chiara per farsi sentire da noi dietro. Mi riprendo dai bollori dell'assalto di Andrea e mi affretto ad uscire dalla macchina. Andrea mi affianca ed entriamo in questa pizzeria dove i ragazzi hanno prenotato qualche ora prima. Il cameriere ci fa strada fino ad arrivare in una saletta riservata con pochi tavoli, le luci sono soffuse e ci sono  soltanto coppie. Il cameriere si avvicina per lasciare i menù, Chiara mi lancia uno sguardo come a  dire- niente male il ragazzo,- effettivamente è un bel ragazzo, alto, moro, occhi nocciola e labbra carnose, indossa una camicia bianca aderente che mette in risalto il suo fisico atletico, sento un paio di occhi addosso,  mi volto e vedo Andrea che mi fulmina con lo sguardo “ hai finito di sbavare…  ti passo il tovagliolo se vuoi…” dice tra i denti stretti, accidenti a Chiara è tutta colpa sua, ma poi perché si scalda per così poco, stavo giusto dando un'occhiata no ? “ io non sto affatto sbavando.. “  gli mimo per non farmi sentire dal cameriere che grazie a dio si sta allontanando “ certo come no.. a momenti lo spogliavi con gli occhi…” spalanco la bocca “ sei serio…? a stento l’ho guardato…” mi incupisco.Spero stia scherzando perché davvero non capisco questa sua reazione esagerata. "lei cosa prende signorina ?"  Mi ridesto dal mio stato di trans, quattro paia di occhi  mi scrutano curiosi e  capisco che loro hanno già ordinato, accidenti ero così assorta nei miei pensieri che non mi sono nemmeno accorta del ritorno del cameriere, questo se sta immobile al mio fianco, sta aspettando la mia ordinazione. Mi muovo imbarazzata sulla sedia  noto un sorrisetto malizioso sulle sue labbra, ti prego fa che Andrea non lo noti. Evito di proposito di alzare gli occhi , mi rigiro il menu tra le mani fingendo di leggere.Sento gli occhi di Andrea  che bruciano su di me, non voglio  un'altra scenata  “ ehm.. scusa.. ero distratta, per me una bianca con salsiccia e una birra 0.2 grazie” dico  tenendo sempre la testa bassa. "Posso riavere il menù?" D'istinto alzo la testa e avvampo, il cameriere mi sta sorridendo, la sua mano è tesa nella mia direzione, cristo che figura da idiota!!!, gli sorrido di rimando a mo' di scuse e gli allungo il menù, lui mi sfiora la mano nel prenderlo ed io  sto già tememendo la reazione di Andrea.Lo vedo con la coda dell’occhio  serrare la mascella  e fulminare il cameriere con lo sguardo, ti prego ti prego fa che non sbotti davanti a lui. Non appena il cameriere si allontana, mi stringe il braccio ,ecco lo sapevo mai una gioia, ma perché capitano tutte a me ? “ hai finito di sorridere a quell’imbecille… ?” ringhia “cercavo solo di essere gentile…" mi difendo "come? Facendo la gatta morta? Lui ci stava provando e tu lo incoraggiavi.." alza il tono di voce facendo voltare Chiara e Marco, "per la cronaca io non faccio la gatta morta con nessuno ,tu invece sei patetico, ma ti ascolti quando parli?  Io ho visto solo un ragazzo educato e gentile che sta facendo il proprio lavoro…” mi interrompe “ e allora che si limiti a lavorare e non a sbavare dietro le ragazze degli altri.." " tu hai bisogno di un paio di occhiali..." dico " non sei affatto spiritosa, ci vedo benissimo, lui ti sfiora la mano e tu che fai?  Gli  dai spago ..brava la mia ingenua.”  il suo tono è gelido, poi sbuffa con una smorfia malefica sul viso, apro e chiudo la bocca, davvero sono sconcertata, delusa, amareggiata, è questo che pensa di me?  Che ci provo col primo che vedo?  Il suo comportamento è deplorevole, meglio non aggiungere altro, sono molto arrabbiata e finiremo sicuro col litigare qui davanti ai miei amic, questii ci guardano interrogativi. Voglio solo che questa serata finisca al più presto "non dici niente in tua difesa ?" "Non siamo in un cazzo di tribunale Andrea e non ho voglia di discutere con te..." sbuffo sonoramente, è impossibile discutere con lui civilmente..  " Hei ragazzi ma che vi prende? Datevi una calmata.." Dice Marco alzando un sopracciglio " Andrea hai finito di fare lo stronzo...?  " esplode Chiara rincarando la dose, e guardandolo di traverso, alzo la mano per zittirla, meglio non peggiorare le cose  "a  dire il vero non  ho ancora iniziato... " sbotta lui inviperito "ok ora basta Andrea..ti stai comportando come un ragazzino..." ride fissandomi negli occhi " .. bene.....piccola non puoi immaginare quanto sa essere stronzo questo ragazzino.." non ci credo mi sta facendo capire che me la farà pagare… per cosa esattamente?, io non ho fatto niente e pensare che solo pochi minuti fa in macchina...scuoto la testa incredula, sembra tutto così assurdo. La cena  prosegue con un Andrea imbronciato e una  Chiara che cerca in tutti i modi di distrarmi. Il cameriere arriva con il conto io mi giro dal lato opposto, non sia mai che ricominci. Quando Andrea cerca di pagare anche per me, non glielo permetto e senza rivolgergli la parola,  tiro fuori la mia quota e la consegno a Chiara. Lui mi guarda male, ma io me ne frego, ora sono furiosa anch’io, è peggio di un bambino capriccioso. Il tragitto in macchina è silenzioso io mi appoggio con la testa al finestrino e guardo fuori vedo scorrere case, palazzi, giardini, mi incanto a guardare il paesaggio notturno, un velo di tristezza attraversa i miei occhi, penso a casa mia a mio fratello, mi manca da morire e mi mancano anche mia madre e mio padre nonostante io voglia negarlo a me stessa.

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