'Round Midnight

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29 ottobre 2066, Trez, Lago Kaplan. Notte.

Alla fine il contratto, il ridicolo contratto, era stato firmato, il primo giorno di ottobre dell'anno 2066. Risiedeva tra le pagine del taccuino di Miriam. 

"I qui presenti Miriam e Spike si impegnano a voler mantenere la rispettiva tregua lavorativa una volta al mese"

Il ragazzo aveva firmato con uno strano scarabocchio, mentre Miriam aveva scritto semplicemente il suo nome, in una calligrafia ordinata e leggibile. Finalmente avevano stipulato una tregua.

La luce dei lampioni era flebile. Spike fumava con calma la sua sigaretta, seduto su una delle tante panchine di ghisa verde, mentre Miriam rimaneva in piedi, a scrutare il lago artificiale. Le pareva completamente immobile. Aveva nascosto le mani bianche nelle tasche del suo lungo cappotto nero, di lana. Nonostante novembre non fosse ancora iniziato, un'inaspettata ondata di freddo aveva fatto visita al Pianeta Rosso. Aveva ancora indosso la sua fidata tracolla di pelle, che custodiva il portafoglio e la pistola.

Ultimamente non aveva avuto molte occasioni di usarla. Aveva catturato cinque criminali, un numero ridicolo per il suo vecchio record. Il nome della Paladina era ormai completamente sparito dai telegiornali interspaziali. Eppure Miriam si sentiva meglio per questo, come se fosse riuscita a trovare una delle soluzioni ai suoi problemi. 

Il vento le scompigliava dolcemente i capelli scuri, che sembrarono disegnare degli antichi ghirigori nell'aria. Le iridi blu erano ancora saldamente piantate sul riflesso argentato dell'acqua poco distante da lei.

Spike poteva vedere il pontile da quella distanza. Riusciva ancora a scorgere il cadavere di Chiyeko Huni riverso sulle tavole di legno.

Ovviamente la sua morte non era passata inosservata. Nessuno aveva idea di chi fosse stato l'assassino e la foto della giovane figlia del signor Huni continuava ad apparire in tutte le reti. Era una ragazza che aveva deciso di allontanarsi dalla famiglia malavitosa, ma senza mai riuscirci del tutto. Il padre aveva persino accettato la sua decisione, a patto che lei non si intromettesse con le faccende della White Tiger. Sembrava avesse capito la presa di posizione della giovane, lasciandola in pace. Eppure, nonostante lei provasse a dimenticarlo con tutte le sue forze, lui le rimaneva molto affezionato. Ogni anno le mandava dei regali per il giorno del suo compleanno. Erano gioielli che lei, puntualmente, vendeva e destinava alle associazioni più vicine ai deboli della società, come quelle per i rifugi per le donne vittime di violenza.

Spike aveva sempre cercato di immaginarla nella sua mente come l'essere più spregevole mai esistito. "Del resto, è una Huni". Però non ci era mai riuscito fino in fondo, men che mai quando Mao gli aveva mostrato la sua fotografia. Le ricordava tantissimo Miriam, per qualche strano motivo, nonostante non si assomigliassero affatto.

Era stato incaricato di ucciderla e lui aveva obbedito. Aveva sottratto la vita da qualcuno che aveva provato a tenerla al sicuro con tutte le sue forze. L'aveva portata nel mondo dei morti proprio davanti al suo fidanzato. Perché l'uomo che era con lei al pontile, quella sera, era il suo ragazzo. Molto probabilmente stavano litigando, ma questo dettaglio non sembrava voler migliorare la situazione.

Il piano era stato azionato. E avrebbe dovuto compiere presto, un altro passo. 

Anche Miriam, ovviamente, era a conoscenza della morte di Chiyeko, grazie ai telegiornali. Non aveva avuto il coraggio di chiedere a Spike se fosse stato lui a spararle, forse perché sapeva già la risposta. Stava pensando al suo gesto, sempre che fosse stato lui, come se fosse stato costretto a farlo. Qualcuno che viveva letteralmente a servizio di un'associazione mafiosa non poteva avere molte alternative.

"Avrà mai desiderato di essere libero?"

Dei brividi la presero alla sprovvista, facendola tremare un poco. Pensò alla se stessa del passato, la irremovibile cacciatrice di criminali. La ragazza che non aveva mai infranto una regola e che si era messa al servizio del prossimo, per rendere la galassia un posto più sicuro. Si chiese come avesse fatto, fino a quel momento, a rimanere così impassibile. Il suo pensiero non era mai vacillato, non aveva mai fatto fatica nel distinguere cosa fosse giusto e cosa fosse sbagliato.

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