Miriam tenne lo sguardo fisso sul ragazzo, ormai morto. La testa era devastata, rigonfia all'altezza delle guance, gli occhi completamente all'indietro. Non ebbe il coraggio di guardare oltre, immaginando il grande foro che si era formato sulla nuca e al fondo della bocca. La nausea la prese completamente, complici anche gli altri corpi nel vicolo e il sangue vischioso rimasto a terra. La ragazza sentì del liquido acido risalire dal proprio esofago e lo rispinse verso il basso, deglutendo. Il suo respiro era accelerato, ansimante. Un odore a dir poco ferroso si insinuò nelle sue narici.
Tolse lo sguardo dalla scena, guardando al parcheggio dietro di sè. Ributtò la pistola nella borsa, per poi avviarsi verso la Magma IX.
"Ci saranno telecamere?" si chiese, cercando di mantenere un passo veloce ma senza correre. La polizia sarebbe venuta a sapere molto presto della mattanza lì vicino. Avrebbe analizzato ogni piccolo indizio, a partire dai bossoli dei proiettili all'identità delle vittime. Poi sarebbero passati alle telecamere. Non sembravano essercene nei dintorni, ma un parcheggio pubblico per astronavi avrebbe potuto averne. Per prima cosa, se ce ne fossero state per davvero, avrebbe dovuto evitare di dare troppo nell'occhio con il proprio atteggiamento.
Si guardò i piedi e vide gli stivaletti neri macchiati. Cercò di pulirsi le suole strofinandole su un punto del terreno rimasto pulito, tentando di cancellare quelle tracce di morte.
"No, non posso andare alla Magma" si disse Miriam, guardandosi attorno. Decise di imboccare una stradina secondaria, continuando a camminare. Il silenzio era quasi irreale. Non c'erano abitazioni, solo negozi chiusi. Si tirò su il cappuccio di lana sul capo. Sentiva il corpo tremare, mentre la mente pensava a cosa fare.
Non voleva mettere in mezzo Grace, ma rifugiarsi al Food's Heaven sembrava essere l'unica soluzione possibile. Forse avrebbe potuto provare a bussare alla porta sul retro, sempre che ce ne fosse stata una.
"E se lei non ci fosse? Se fosse rimasto il cuoco, questa notte, nel locale?"
Eppure non potevano esserci altri piani da seguire. Poteva provare ad imbucarsi in qualche pub, far finta di essere perfettamente calma e prendersi una pinta di birra. Ma il pensiero di quel giovane sicario che, piuttosto di farsi aiutare si suicidava con la propria arma, non voleva lasciare Miriam. Le attorcigliava le budella e le rubava l'ossigeno.
Si strinse ancora di più nel cappotto, ma sentiva il gelo appropriarsi delle propria ossa. La pistola sembrava voler tirare la tracolla verso il basso, come se il suo peso si fosse duplicato. Le suole delle scarpe sembravano essere pulite, non aveva lasciato impronte.
Spike era riuscito a correre via, allontanandosi dalla trappola dei sicari. Ma Miriam non poteva sapere se, appena dopo qualche minuto, si fosse accasciato da qualche parte a morire, oppure se ci fossero altri assassini ad attenderlo. Era più che ovvio che qualcuno lo volesse far fuori: non doveva essere un'uccisione per stuzzicare una banda rivale, l'obiettivo era proprio Spiegel. Il capo dei sicari gli mandava i suoi saluti, quindi doveva essere qualcuno che lui conosceva bene.
"Se non ci fossi stata io, a quest'ora sarebbe morto" si disse lei, sforzandosi di camminare. Per le strade continuava a non esserci nessuno.
Era arrivata. Una porticina, bianca, di legno, dava tutta l'aria di sembrare una porta sul retro per il locale. Miriam alzò la mano destra, richiusa in un pugno. Deglutì rumorosamente, cercando ancora una volta di scacciare la nausea. Se avesse aperto il cuoco, avrebbe sempre potuto dirgli di essersi sbagliata e di aver confuso la sua porta con quella di una amica lì accanto. Probabilmente lui l'avrebbe presa per un'ubriaca, ma sempre meglio che per un'assassina.
Doveva farlo, doveva rischiare. Prima di bussare si levò il cappuccio e sentì l'aria fresca avvolgerle la testa.
I colpi sulla porta furono leggeri, ma risuonarono sul legno, ben udibili. Non sentì nessuno avvicinarsi, quindi pensò di ribussare. Vide, però, che lo spioncino si era sollevato.
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Notti In Bianco
FanficMiriam, cacciatrice di taglie spaziale, si gode una vita priva di routine: i lunghi viaggi in astronave (a bordo della Magma IX) vengono intervallati da inseguimenti, catture rocambolesche e pericolosi scontri vis à vis con la peggiore feccia del Si...