29. Smells like Teen Spirits

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Nei giorni successivi, la mia paura, la preoccupazione e la tensione erano svanite.
Potevo stare accanto a Frank, con i miei amici, senza che loro ci guardassero in modo strano.
Lo avevo detto, a loro. Bob era super felice, Brendon un po' restio e Ray e Mikey abbastanza indifferenti. O almeno Ray si fingeva indifferente, ma sapevo che avrebbe controllato ogni singolo movimento e respiro di Frank.
Ridacchiai a quel pensiero, attirando l'attenzione di Frank che era sdraiato accanto a me sul mio letto, con la testa appoggiata al cuscino.
«Perché ridi?»
Ancora mi sorprendevo di non sentire quasi più il suo tono scontroso e arrabbiato, perciò ricambiai il suo sguardo abbozzando un sorriso; cosa che fece confondere ancora di più Frank.
«Pensavo a quanto sei carino»
In realtà non volevo dire carino, così arrossii violentemente. Pensai di dire "pensavo a quanto sei dolce" in chiave ironica, ma pensavo avrebbe borbottato, quindi partì quel "carino".
Le sue palpebre si allargarono dalla sopresa mostrando quei suoi begli occhi color sabbia, miele, e arrossì. Arrossì anche lui in quel preciso istante, e io così distolsi lo sguardo.
A quel punto non mi pentii più di avergli detto che era carino, perché era così carino vederlo in quel modo.
Lui balbettò leggermente, «Ma sentilo» Disse, con un tono evidentemente imbarazzato.
Io lo guardai e risi, «Cosa?»
«Senti chi parla.» Mi guardò negli occhi con il suo solito sguardo traspirante sfida, competizione, e io chiusi le labbra in un sorriso. Stava dicendo automaticamente che lo ero anche io, giusto...?
«Non volevo usare quel termine, sai...»
«Mh?»
«No, nulla...» Ridacchiai. Non avrei voluto essere così sdolcinato con lui già da subito... però...
«Gerard Way»
«Se vuoi farmi paura devi metterci in mezzo "Arthur"».
«Oh, giusto. Beh, fai finta» Disse, ridacchiando. Io sollevai il mento, evitando il suo sguardo e trattenendo una risata.
«No.»
Allora sentii Frank ringhiare, così riabbassai subito lo sguardo su di lui, guardandolo interrogativo.
«Finisci di parlare, stronzo!» Esclamò, senza rabbia.
«Nah.»
«Vuoi le maniere forti?»
«Sei sul mio letto, non ti permetto di-» Non feci in tempo a finire di parlare che Frank mise una mano sulla mia bocca e mi spinse dal petto fino a farmi appoggiare alla parete.
«Che stavi dicendo?»
Io risi, per quanto potevo da sotto la sua mano, e dopo mugolai qualcosa facendogli capire che beh, se dovevo parlare doveva togliermi la mano dalla bocca.
Tolse la mano e io, guardandolo, scoppiai a ridere.
Frank sbuffò, «Ma che ti prende oggi?!» Mi chiese, scuotendomi, e rise probabilmente contagiato da me.
«Okay volevo solo dire che ho sbagliato e ti avrei detto che sei bello e non solo carino quindi sì, afferrato? Bene» Dissi tutto d'un fiato, velocissimo, e lo guardai tenendo un sorriso sul volto. L'avrebbe presa come l'avrebbe presa, io l'avevo accontentato.
«Stronzo. E mi tieni sulle spine per questo? Dovrei cucirti quella bocca.»
«Come on Frank»
«Come on Fraaank» Si lamentò imitando la mia voce e io risi, dandogli una sberla sul braccio.
«Sei così bello» Gli presi il viso tra le mani e lo guardai, avvicinandomi a lui. Lo vidi spalancare di nuovo gli occhi e così scoppiai a ridere. Ancora.
Ero abbastanza energetico e in vena di "giochi" quel giorno, e penso si potesse notare.
«Scusami, okay la smetto.»
«Io ti ammazzo Way»
«Oh no» Mi misi le mani sulla faccia imitando il dipinto dell'urlo e Frank roteò gli occhi.
«Vuoi vedere?»
Io cercai una risposta ironica, però non mi venne in mente nulla, così lasciai che il mio sorriso divertito svanisse dalle mie labbra e guardai Frank in modo strano.
Lui sollevò un sopracciglio e mi guardò interrogativo, e quando fece per dire qualcosa io iniziai a trattenere il respiro, gonfiandomi tipo palloncino.
«Che cazzo fai, Gerard?»
A quel punto rilasciai l'aria sgranando gli occhi e feci finta di svenire. Quindi mi lasciai cadere a peso morto sul letto e girai la testa dal lato opposto a quello di Frank per poter fingere meglio.
Lui mosse la mia spalla, facendo un verso infastidito.
«Smettila di giocare. Lo so che stai fingendo, coglione»
Ovviamente sapevo che non ci avrebbe creduto, ma avevo semplicemente questo spirito infantile quel giorno.
Visto che non accennavo a muovermi, Frank mi afferrò il mento e mi girò il viso dal suo lato, però io restai con gli occhi chiusi.
«Vuoi giocare, eh?». Silenzio.
«Adesso ti faccio vedere io.» Lo sentii sussurrare, e un momento dopo mi stavo rotolando nel letto ridendo come un pazzo perché aveva iniziato a farmi il solletico.
«D-Dai FR-FRANK»
Non appena smise tornai nella posizione di prima, solo con le mani sulla pancia pronto a proteggermi, ridendo ancora.
«Ti odio»
«Odiami quanto vuoi» Disse, raggiungendomi a gattoni.
Mise una mano attorno al mio collo come se volesse strangolarmi e io lo guardavo tenendo un sorriso divertito. Si abbassò fino a raggiungere il mio viso: «Ma io ti odierò sempre di più» Mi sussurrò appena sopra le labbra.
Quella frase aveva un non so che di strano, e non so dire se il mio cuore prese a battere all'impazzata per quello o perché era a tanto così da baciarmi. Cioè, dalle mie labbra.
Beh, comunque fosse, presi a fissare le sue labbra. Quelle labbra rosee dalla forma perfetta.
Forse le stavo guardando come un cane fissa una bistecca sul punto di sbavare, e Frank me lo fece notare leccandosi il labbro inferiore. Oddio, le sue labbra.
Erano diventate un ossessione dalla prima volta che si erano appoggiate sulle mie.
Prima che potesse fare altro mossi la lingua fuori dalla bocca e toccai quella di Frank, lui aprì le labbra e io iniziai a baciarlo, lasciando che la mia lingua si muovesse attorno alla sua. Notai che lui mi sosteneva, e ne fui contento abbastanza da continuare.
Insomma, stavamo limonando, senza curarci di nulla.
Infatti forse un minuto dopo entrò mio fratello e io nemmeno ci feci caso.
«Wo wo, se dovete fare schifezze fatele sul letto singolo, così non devo sentire il letto di sotto che si muove. Grazie.»
Mi staccai subito dalla bocca di Frank e lui si spostò subito accanto a me, come stavamo una mezz'oretta prima.
«Mikey...»
«Gerard, caro fratello»
«Non avevamo mica intenzione di scopare qua sotto eh.» Disse Frank ridacchiando, cercando di spazzare via l'imbarazzo con mio fratello.
«Ah no? Wow, allora continuate pure a slinguazzarvi.» Disse, evidentemente sarcastico. Non gli dava fastidio, però sapeva benissimo cosa stavamo per finire a fare.
«Dico davvero, ragazzi» Continuò, con un sorrisetto beffardo sulle labbra, «Ero solo venuto a lasciare la giacca.»
Detto questo se ne andò, e chiuse pure la porta a chiave.
Io deglutii. Ero rosso, rossissimo sicuramente, e spostai lentamente lo sguardo su Frank.
Lui mi stava guardando, e non appena notò il mio sguardo preoccupato si mise a sghignazzare.
Dopodiché andò a chiudere la finestra, le tapparelle e la tenda, creando il buio assoluto nonostante fossero soltanto le cinque del pomeriggio.
Il resto penso si possa immaginare.

𝐘𝐨𝐮'𝐥𝐥 𝐑𝐞𝐛𝐞𝐥 𝐭𝐨 𝐀𝐧𝐲𝐭𝐡𝐢𝐧𝐠Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora