Capitolo 20

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Apro gli occhi e controllo l'ora sul mio telefono: 9:06 am.
Come da aspettarsi Kevin non è più sul mio letto, chissà dove sarà andato...
Alle 10 avremo un incontro di lavoro quindi devo prepararmi: cosa dovrei indossare? Non so nemmeno dove andremo.
Opto per un completo classico, molto formale che mi fa sembrare una vera donna in carriera.

"Andiamo" sento urlare dalla porta... quando è arrivato?
Non so dove avrei immaginato di andare per un incontro di lavoro, ma di sicuro non al dodicesimo piano del nostro stesso albergo.
Kevin apre una porta nera, entrando così una sala molto spaziosa con un tavolo al centro che occupa tutta la stanza.
Siamo gli ultimi ad arrivare in quanto le sedie sono tutte occupate:

sono quasi tutti uomini di mezza età, tranne due donne e due ragazzi che credo abbiano l'età di Kevin.
Mi siedo vicino al mio capo e una donna dai capelli ramati inizia a parlare.
Sembra stiano parlando di vincite, quote e cose simili...
Dopo mezz'ora che tutti i membri, tranne la sottoscritta, discutevano Kevin mi passa un foglio e noto che ci sono alcuni calcoli e grafici da analizzare.

Dopo qualche minuto concludo i calcoli e gli porgo nuovamente il foglio che controlla attentamente, poi mi guarda di sottecchi.
Da lì in poi capisco che stiamo parlando di scommesse... ma cosa c'entra con l'attività di Kevin?
***

L'incontro dura circa un'ora, poi tutti i presenti si alzano e se ne vanno: in verità nessuno di loro mi è sembrato molto simpatico, tranne un ragazzo che mi ha sorriso qualche volta.
Tornati all'albergo senza proferire parola, Kevin inizia a cambiarsi e indossa una tuta sportiva.
Noto una certa tensione tra noi due dopo quello che è successo ieri sera, e scommetto che non vorrà parlare di quando è venuto nel mio letto chiedendomi scusa... ma probabilmente nemmeno se lo ricorderà.

"Cosa dovrei indossare questa sera?" chiedo.
"Te lo avevo già detto" mi risponde indifferente.
"Dove trovo il vestito?"
"Quanto sei insistente, te ne farò portare uno" rotea gli occhi.
"Ora sono io quella insistente?"
Capisce la mia allusione alla scorsa notte e mi fulmina con lo sguardo, io rispondo con un sorrisetto.

Vado in bagno per farmi una doccia e inizio a spogliarmi.
Non ho la minima intenzione di indossare un abito scelto da lui, per questo ne andrò a comprare uno in un negozio vicino all mia vecchia casa.
Mentre sono sotto la doccia ripenso a questa notte, quando Kevin ha avuto un incubo: il suo volto tormentato è impresso nella mia mente, e vorrei veramente sapere se posso aiutarlo in qualche modo.
***

"Vuoi una fetta di torta, cara?" Mi chiede mia madre.
"Ovvio, dopo tutto questo tempo senza le tue torte come potrei rifiutare!"
La casa è rimasta sempre la stessa e anche i miei genitori; mio padre quando mi ha vista mi ha abbracciata ma poi ha iniziato con le sue domande per sapere se il mio lavoro e la mia casa sono all'altezza.

"Quando ripartirai?"
"Domani, non so precisamente l'ora"
Bussano alla porta e subito dopo vedo entrare anche zia Giusy, ovvero la sorella di mia madre, che mi abbraccia fortissimo e mi lascia molti baci sulle guance, come faceva quando ero piccola.
Mia madre e lei iniziano a parlare di me sul divano e per non sentirmi in imbarazzo decido di andare a vedere la mia vecchia camera.

Non è cambiato niente da come l'ho lasciata e le mie piantine sono ancora sulla scrivania: mi ero raccomandata a mia madre di non buttarle altrimenti non sarei più tornata.
Apro il cassetto del comodino e sorrido per tutto ciò che trovo dentro: biglietti dei concerti, bracciali, foto e qualche agenda.
Mi sembra di essermene andata di casa da molto più tempo, invece sono passati solo pochi mesi!

Quando scendo mi accorgo di aver fatto tardi, devo ancora andare a comprare il vestito, quindi saluto i miei genitori, la zia, e me ne vado.
Il negozio è poco distante e quando lo raggiungo rimango spaesata da quanti vestiti ci sono.
Dopo circa un'ora di varie prove, compro un abito a sirena completamente nero, ma molto elegante grazie a dei ricami sulle braccia.

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