Spero vivamente che mi abbia visto!
Esco dalla sala e svolto verso un corridoio più isolato.
Mi fermo e lo aspetto.
I passi non tardano ad arrivare.Ma al suo posto arriva una signora un po' anziana che mi sorride mentre mi passa accanto.
Che stupida che sono stata!
Ma non posso arrendermi, devo trovare un altro modo per farlo venire da me.
In quel momento sento vibrare il telefono da dentro la pochette: un nuovo messaggio.Kevin: "Pensavi che ti avrei seguito?"
Rimango a bocca aperta. Vuole umiliarmi, ma non gli darò questa soddisfazione. Non rispondo.
Rimane solo una cosa da fare: farlo arrabbiare.
Torno nella sala decisa e trovo subito un ragazzo alto e carino che sta prendendo da bere.
"Ciao, ti andrebbe di ballare?" Gli chiedo.
"Uhm... certo"Finalmente vedo Kevin, ma purtroppo non come mi aspettavo: sta ballando di nuovo con quella donna e quando incontra il mio sguardo mi sorride.
Quanto lo odio! E odio me stessa per aver pensato che gli sarebbe importato qualcosa se avessi ballato con un altro!Attenta ad essere il più lontana da Kevin per non farmi notare, lascio il ragazzo nella pista da ballo e me ne vado furiosa.
Vedo Melany parlare con quell'uomo dell'intervista fuori nel giardino e vado da lei.
Mi dispiace rovinarle la serata, ma io torno a casa."Mel io torno a casa" dico mentre mi avvicino.
"Come mai?"
Legge nel mio sguardo la mia frustrazione.
"Anche se non è andata come pensavi non buttarti giù, è sempre meglio averci provato"
"Non può continuare ad umiliarmi!"
"Hai ragione. Ma può ferire il tuo orgoglio, non te stessa"Rifletto sulle sue parole e la abbraccio.
"Grazie. Chiamo un taxi e torno a casa. Tu resta pure"
"Sicura?" Mi chiede.
"Certo! Grazie ancora"
Saluto il ragazzo e vado nella sala all'entrata dove abbiamo lasciato le giacche quando siamo entrate.Quando arrivo non trovo nessuno del personale, e non so nemmeno dove trovare l'interruttore della luce.
Dopo qualche minuto trovo la mia giacca.
"Perché lo hai fatto?"
Sussulto per la paura, e quando mi giro vedo un'ombra che mi osserva. Riconosco la voce di Kevin."Cosa?" Devo mostrarmi indifferente.
"So cosa stavi facendo prima" si avvicina pericolosamente a me, che arretro contro la parete in fondo.
"Prima mi passi vicino volontariamente, mettendo in mostra quel vestito che ti fascia perfettamente il culo" è ormai davanti a me, distante pochi centimetri."Poi balli con un altro per farmi ingelosire"
Posa le sue braccia ai lati della mia testa.
"Ma il punto è perché?"
"Non avevo intenzione di farti ingelosire"
"E allora perché hai chiesto a quel ragazzo di ballare se nemmeno lo conosci?"
Spalanco gli occhi: come fa a saperlo?! Non può avermi visto, deve sicuramente averlo chiesto a quel ragazzo.Allora forse l'ho fatto ingelosire...
Bene! Deve capire cosa sta perdendo.
"Sei andato a chiedere informazioni?"
Mi posa un dito sulle labbra per zittirmi.
"Non impor..." non lo lascio finire che gli prendo il polso con una mano e gli lecco il dito.
Lui si ferma a guardarmi ipnotizzato.
"Ci sono riuscita allora" gli sussurro senza smettere di fissarlo.Non importa quanto possa odiarlo, provo per lui un'attrazione fisica così forte che non avevo mai provato con nessuno. E sento che anche lui mi desidera allo stesso modo.
Non so chi sia il primo a muoversi: un secondo prima ci fissiamo negli occhi senza dire una parola e il secondo dopo ci baciamo con foga.
Le mie mani si aggrappano al suo collo e lui prende il mio culo con forza.
Le nostre bocche si fondono insieme, mentre le nostre lingue esplorano.
Mentre gli continuo a baciare la mascella lui si volta in cerca di un posto più appartato e vede una porta nascosta.Entriamo e troviamo uno sgabuzzino con qualche poltrona e un tavolo rotto.
Chiude a chiave e si siede sulla poltrona.
"Cazzo questo vestito ti sta una meraviglia, sarà un peccato toglierlo" mi dice mentre mi fissa adorante.Gli monto a cavalcioni e lui porta la testa indietro. Tiro su un po' il vestito per non rischiare di romperlo e lui mi prende le cosce.
Inizio a baciargli il collo.
"Hai detto che non so cosa c'è intorno a me" dico tra un bacio e l'altro "voglio che me lo dici"
"Era questo che volevi sapere?"
"Sì" dico decisa guardandolo negli occhi.Mi alzo e mi giro, scostando i capelli per indicargli di slacciare la zip del vestito.
Con una mano si aggrappa al mio fianco come se rischiasse di cadere mentre con l'altra slaccia l'abito, lentamente."È un segreto piccola, te lo avevo detto" mi sussurra all'orecchio "ma posso dirti che ti ho incontrato il primo giorno perché volevo vedere se eri pronta per il posto di segretaria che ti ho offerto ieri, ma poi ho scoperto chi eri"
Fa cadere l'abito a terra, scoprendo che non porto il reggiseno. Senza farmi girare porta una mano su un seno e l'altro nelle mie mutandine e inizia a massaggiare."Sei contenta adesso?" Mi dice con voce roca.
Ansimo e lui infila dentro un dito.
"Sei sempre bagnata per me piccola"
Sento la sua erezione premere contro di me e mi eccito ancora di più.Appoggia il mento sulla mia spalla e continua a baciarmi il collo mentre mi lavora con le dita.
Giro la testa verso di lui.
"Voglio sapere di più"
"Questa sera sei insaziabile eh?"
Sfila le dita e le porta alla sua bocca per leccarle.Mi giro e gli sbottono la camicia, poi si toglie i pantaloni.
Lo spingo sulla poltrona e salgo di nuovo su di lui.
Mi prende un seno e inizia a leccarlo e a succhiarlo.
Tra un gemito e l'altro riesco a dirgli:
"Dimmelo""Perché vuoi saperlo?"
"Non lo so ma ne ho bisogno" inizio a strusciare la mia intimità sulla sua e lui geme.
Mi prende i fianchi per accompagnare i miei movimenti.
"Mi vuoi Kevin?"
"Merda, si Faith, ora! Devo affondare dentro da tua figa calda e bagnata" dice prima di prendermi il viso e baciarmi di nuovo."Allora dimmi chi sei" lo guardò dritto negli occhi.
Vedo sul suo volto il momento esatto in cui capisce che per me è importante.
"Va bene, ma prima togli queste mutandine"
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Il segreto del mio capo
RomanceFaith, ragazza che scappa a Chicago per iniziare a vivere una nuova vita indipendente da suo padre, commette un errore sull'aereo che avrebbe potuto evitare. Ad attenderla a Chicago non solo l'aspetterà il suo capo, che aveva già conosciuto, ma anch...