Kevin's POV
La sera siamo poi tornati in hotel e abbiamo fatto l'amore per tutta la notte: non mi dimenticherò mai questo viaggio.
Questa donna mi è entrata veramente dentro e non potrei più immaginate di passare una giornata senza vederla: non si tratta solo di attrazione fisica, adoro passare del tempo con lei e parlare del più e del meno mentre scherziamo e ci divertiamo come ragazzi.L'indomani, dopo aver visitato tutto ciò che le piaceva siamo tornati in aeroporto; Faith era così stanca che si è addormentata mentre le raccontavo la storia di alcuni miei tatuaggi.
Vederla dormire beatamente appoggiata a me era la cosa più bella del mondo.
"Siamo quasi arrivati"
"Ma... di già?"
"Hai dormito per tutto il volo"Controllai il mio telefono e notai di avere 10 chiamate perse da Julio e Cole: deve essere successo qualcosa.
Chiamo Julio e al primo squillo rispose con una voce disperata.
"Dove cazzo sei?"
"Che succede?"
"Quello stronzo di Bob, ha ucciso 4 dei nostri uomini"
"Cosa?""Avevi ragione a non fidarti, ci ha fottuti. E ora cercherà sicuramente il modo per eliminare noi 3"
Stavo cercando di metabolizzare la cosa, mentre Faith mi guardava preoccupata con gli occhi ancora socchiusi.
"Perché lo ha fatto?"
"Non lo so! Devi venire subito cazzo!"
"Sto tornando da New York proprio adesso"
"Merda! Ci servi qui! Ti richiamo tra qualche ora"Chi era quell'uomo? Per quale motivo si era offerto di aiutarci, senza che noi avessimo gli chiesto nulla? E perché ora ci voleva fare fuori? Non è possibile che voglia ucciderci tutti solo per le scommesse, non lo farebbe mai: deve esserci un'altra motivazione, e devo scoprire qual è.
Il tocco di una mano sulla mia guancia mi fece sobbalzare dallo spavento e vidi Faith che cercava di capire cosa avevo scoperto."Che è successo?"
"Nulla di cui tu debba preoccuparti"
"Kevin..."
"Non è niente, problemi al lavoro..."
"Kevin non dire cazzate"
"C'è stato veramente un problema, ma con l'altro lavoro"
"Spiegati meglio"
"Uno stronzo ha ucciso 4 dei nostri uomini e ci vuole fuori, ora hai capito?" Dissi alzando la voce mentre alcune persone si giravano verso di me."Scusami, perdonami... non ce l'ho con te è solo che... non so cosa cazzo fare! Io sono qui e non posso aiutarli e..."
"Vieni qui" mi disse prendendomi la testa per appoggiarla sul suo petto.
Le sue mani mi accarezzavano i capelli e io mi tranquillizzavo lentamente: se fossi stato da solo a casa mia, in questo momento avrei spaccato qualsiasi cosa avessi avuto per le mani.Per tutto il tragitto dall'aeroporto a casa mia nessuno dei due parlò: io cercavo di metabolizzare il fatto che un tizio che nemmeno conoscevo mi voleva morto, e Faith stava cercando di capire cosa mi passasse per la testa.
"Resti a casa con me stasera?" Chiedo sulla porta.
"Sono già qui" mi sorrise "resto volentieri, ma se vuoi rimanere solo..."
"No, cazzo. Ho bisogno di te adesso" sicuramente era la stanchezza che parlava per me, ma non mi pentii dio ciò che avevo detto, dato che Faith si aggrappò al mio collo e mi baciò con passione."Devi andare a Londra?"
"Non lo so, sto aspettando una telefonata"
"Intanto che aspetti vai a farti una bella doccia, io invece preparo qualcosa da mangiare. Preparati, rimarrai stupito dalle mie doti culinarie!" Disse mentre prendeva delle pentole da una mensola.
"Come sapevi che avevo fame?" Le dissi mentre mi abbassavo e le mordevo il sedere.
"Mi fai male, cretino!" Si girò e mi colpì la testa con un mestolo."E quali sarebbero le tue doti culinarie?" Le chiesi mentre le palpavo il seno.
"Continua così e rimarrai a digiuno, sia a cena sia a letto"
Alzai le braccia e filai in bagno per lavarmi.
Come riesce a distrarmi anche in momenti come questo? In qualche modo riesce sempre a tirarmi su di morale, e la amo per questo.Un'ora dopo tornai in cucina e Faith stava sfornando qualcosa dal forno: in quella posizione, il suo culo all'aria mi fece venire un brivido che arrivò dritto al mio cazzo.
"Stai cercando di uccidermi?"
Avevo posato le mani sui suoi fianchi e il mio uccello già pronto sul suo sedere, così lei si girò con un sorrisetto malizioso.
"Forse"
"Cos'hai cucinato?" Dissi cercando di sbirciare nel forno ma Faith lo stava coprendo."Siediti al tavolo. Ho pensato che avrai già mangiato piatti raffinati in ristoranti lussuosi, così ho optato per un piatto più tradizionale ma sicuramente più buono di quelli che avrai già mangiato"
Tirò fuori dal forno una teglia rotonda e la posò sul piatto.
"La pizza!" Stava sorridendo come una bambina.Merda, sembrava molto buona: il bordo era alto e la mozzarella non era come quella che si vedeva nelle solite pizze americane, sembrava molto più fresca e gustosa. Ne posò una sul mio piatto e una sul suo.
"Ho imparato a cucinarla in Italia, da mia zia" disse orgogliosa.
"Sembra buonissima"La cena andò benissimo, finii la pizza in poco tempo supplicando Faith di cucinare più spesso per me; parlammo di sua zia in Italia, che scoprii essere una donna veramente strana, delle sue amiche inglesi e delle sue avventure da adolescente che aveva avuto nel periodo della scuola.
"Dimmi qualcosa di te ora"
"Non c'è molto da sapere, oltre a quello che ti ho già detto"Si alzò e venne a sedersi sulle mie gambe.
"Vorrei conoscere tua madre"
"Cosa?"
"Vorrei conoscere tua madre"
"Perché?"
"Non lo so, sempre se per te non è un problema"
"Non la vedo spesso... anzi non la vedo da molto tempo"
"Forse è il momento per rincontrarla"Alzai lo sguardo verso di lei e vidi il suo sorriso che mi diede la forza di accettare la sua proposta.
"Va bene"
"Davvero?"
"Certo"
"Oddio, non vedo l'ora"
"Te la farò conoscere, ma solo quando questa storia sarà finita"
Prese il mio viso tra le mani e mi baciò.Farei qualsiasi cosa per renderla felice, anche se questo significherebbe rivedere mia madre dopo anni.
In fondo lei non aveva colpe per la vita che avevo condotto fino ad ora e non c'era motivo di negargli il contatto con il suo unico figlio.
In questo momento mi resi conto di quanto mi aveva cambiato, e dovevo solamente ringraziarla.Le parole volevano uscire dalla mia bocca, avevo bisogno di dirle in quel momento ciò che provavo, non potevo continuare a nasconderlo né a lei né a me; avevo bisogno di sapere se lei provava lo stesso per me.
La guardai negli occhi e presi coraggio.
"Ti amo Faith"
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Il segreto del mio capo
RomanceFaith, ragazza che scappa a Chicago per iniziare a vivere una nuova vita indipendente da suo padre, commette un errore sull'aereo che avrebbe potuto evitare. Ad attenderla a Chicago non solo l'aspetterà il suo capo, che aveva già conosciuto, ma anch...