Non so cosa fare: Zack continua a parlare ma io non lo sto ascoltando perché sono attenta nel guardare quella oca ridere con Kevin.
Se vado e li interrompo sembrerò ridicola, se non vado probabilmente potrei pentirmene.
Zack prende una sigaretta e se la mette in bocca.
"Allora, tu sei di Londra giusto?"
"Si"
"Quindi avrai rivisto tutti i tuoi amici e parenti"
"Già, sono molto contenta di essere qui""Anche a me piace mol..." si ferma e quando lo guardo sta sbuffando mentre guarda dietro di me "scusa è mio padre, devo andare" spenge la sigaretta e va dentro.
Bene, ora cosa faccio?
Kevin sta ancora parlando con quella, ma adesso non mi importa di passare per ridicola o altro, vado da lui.
Quando mi vede arrivare il suo sorriso si spegne e mi guarda arrabbiato.
"Che c'è?" Chiedo.
"Ciao, piacere Layla"
"Faith" le sorrido falsamente, ma lei sembra non accorgersene.
"Mi ha fatto molto piacere rivederti Kevin" dice e poi lo abbraccia, lasciandogli un bacio sulla guancia.Se ne va sculettando, ma Kevin mi sta fissando.
"Dovrei licenziarti"
"Cosa?!" Rispondo sbalordita.
"Hai sentito bene. Sei stata via tutta la sera invece che stare con me, forse devo ricordarti che siamo qui per lavoro e non per una vacanza" dice con disprezzo.
"Ero solamente con un mio amico, avresti potuto chiamarmi in qualsiasi momento tu volessi, lo sai!" Dico alzando la voce."Tu non dovevi andartene, sei la mia segretaria"
"No che non lo sono!"
"Ora lo sei!" Scandisce bene le parole.
Odio quando mi ricorda che per lui sono solamente una sua impiegata, cerca di farmi capire che tra noi non c'è niente.
"Sei uno stronzo" sibilo.
"E tu un ingrata"
Mi giro per andarmene ma lui mi blocca un polso.
"Lasciami"
"Torniamo in albergo"
"Va bene"Non voglio più stare qui, voglio togliermi questo scomodo vestito e dormire profondamente.
In macchina c'è un silenzio assordante, ma so che se qualcuno pronuncerà qualcosa inizieremo a litigare di nuovo.
Inaspettatamente lui poggia una mano sulla mia coscia e io sussulto.
Cerco di pensare lucidamente e sposto la sua mano: lui mi guarda storto per capire il motivo del mio gesto ma io non gli rivolgo parola.Vorrei solamente riposarmi e staccare da tutto.
Quando arriviamo e saliamo nell'ascensore la tensione tra di noi è palpabile.
Entro subito in camera, lancio via le scarpe e me ne vado in terrazza: ho bisogno di aria pulita per non sentire il suo forte profumo.
Prendo il cellulare e scrivo un messaggio a Juliette "la serata è stata uno schifo, domani ti racconto"
Vedo anche un messaggio da parte di Melany, che mi chiede come sta procedendo la vacanza.
"Più che vacanza direi che è una vera e propria tortura, l'unica cosa positiva è che ho rivisto i miei amici e parenti. Incontriamoci appena torno!" Invio."Se vuoi licenziarmi fai pure" dico.
Non mi sono girata per vederlo, ma so che è stato tutto il tempo ad osservarmi sulla finestra.
"Hai torto e ti permetti anche di fare anche la capricciosa?"
"Capricciosa io?"
Scuote la testa.
"Sei solo un presuntuoso che pensa di poter controllare qualsiasi cosa. Ecco ora hai avuto la risposta che cercavi: non puoi fidarti di una ragazzina come me. Ma d'altronde non ti sei mai fidato, sei capace solamente ad usare le persone a tuo piacimento""Sei una causa persa" dice a bassa voce.
"Ah si? Lo ero anche quando mi hai accompagnata a fare il giro della città? Quando mi hai chiamata nel tuo ufficio? Quando mi sei venuto a prendere nel bar? Oppure quando l'altro giorno hai avuto un incubo e sei venuto a dormire vicino a me?"
Alza la testa di scatto con gli occhi spalancati: forse ho esagerato, ma non posso tenermi tutto dentro.
Si avvicina pericolosamente a me, così vicino che sento il suo respiro. Vedo nei suoi occhi che avrebbe voglia di massacrarmi... non so cosa mi sarebbe successo se fossi stata un uomo."Stai zitta" ringhia.
"No stai zitto tu! Chi ti credi di essere per dirmi che sono una causa persa?" Sbraito.
Ci fissiamo e con gli occhi ci sfidiamo. Non può permettersi di trattarmi in questo modo!
Il mio telefono vibra, indicando che mi è arrivato un messaggio.
"Chi è? Il tuo amichetto?" Sorride per prendermi in giro.
"Ora ho capito qual è il problema! Sei geloso" rido.Lui ride e se ne va.
"Torna qui e affrontami invece di scappare! Non pensavo ti piacesse perdere" gli urlo per farmi sentire.
"Io non perdo mai ragazzina"
Odio quando fa l'indifferente, preferisco quando mi urla in faccia ciò che pensa invece di queste risposte sarcastiche.
Vado dentro e per continuare il discorso tiro fuori qualcosa che potrebbe farlo parlare.
"Cos'hai sognato l'altra notte?"
È di schiena appoggiato al bancone della cucina mentre beve dello scotch.
"Fatti i cazzi tuoi""Voglio saperlo"
"Tu vuoi sapere un po' troppo" si gira con occhi rabbiosi.
I suoi occhi mi squadrano e sotto il suo sguardo sento dei brividi alla pancia: è assurda l'attrazione fisica che c'è tra di noi.
"Perché non provi a fidarti e ad aprirti qualche volta?"
"Come posso fidarmi di una persona che mi attacca in continuazione?"
"Io ti attacco? Ma se sei stato tu a dirmi che mi volevi licenziare!" Dico allargando le braccia.
Sospira.
"Sei bellissima con questo vestito"
Cosa? Un minuto prima mi insulta e poi mi fa un complimento? Potrei arrivare all'esaurimento."Grazie"
"Vieni qui" dice dopo un lungo silenzio mentre allarga le braccia.
"No"
Si allunga e mi prende un braccio per avvicinarmi a lui, poi mi stringe forte.
"Non mi piace quando litighiamo" sussurro sul suo petto.
"Neanche a me" mi da un bacio sulla nuca.
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Il segreto del mio capo
RomanceFaith, ragazza che scappa a Chicago per iniziare a vivere una nuova vita indipendente da suo padre, commette un errore sull'aereo che avrebbe potuto evitare. Ad attenderla a Chicago non solo l'aspetterà il suo capo, che aveva già conosciuto, ma anch...