Capitolo 50

681 26 1
                                    

Faith's POV
Ci baciamo per così tanto tempo che sono costretta a staccarmi per riprendere fiato.
"Mi sei mancata così tanto" dice stringendomi forte al suo petto.
"Anche tu"
"Perdonami per ciò che ho fatto, sono stato uno stupido"
"Non voglio più pensarci" riempio il suo viso di baci mentre lui mi fa sdraiare sul letto "sono veramente stanca e adesso dormiamo abbracciati!"

"Hai bevuto per caso?" Sorride.
"Un po', da cosa lo hai capito?"
"Dici tutto quello che ti passa per la mente, mentre da sobria ci pensi sempre troppo"
Rimango a riflettere sulle sue parole, capendo che ha dannatamente ragione.
Kevin si toglie la camicia e i pantaloni prima di stendersi sul letto, e io faccio lo stesso.

Allarga un braccio per farmi spazio vicino a lui e appoggio la testa sul suo petto: non ricordo l'ultima volta che mi sono trovata in questa posizione, ma mi era mancata da morire.
"Non lasciarmi più" sussurro.
Lui non risponde e questa cosa mi turba un po': forse si sarà addormentato?

Alzo lo sguardo e lo trovo a fissare il soffitto con uno sguardo teso, così allungo una mano per accarezzargli una guancia. Lui si appoggia ad essa e poi me la bacia.
"Partiamo" dice dopo qualche minuto.
"Cosa?"

"Partiamo domani. Andiamocene" il suo tono di voce è serissimo.
"Ma... il tuo lavoro?"
"Lascio tutto, voglio cambiare vita. Per te."
Mi alzo a sedere con le lacrime agli occhi.
"Dici sul serio?"
"Certo. Non posso sprecare la mia vita in questo modo, non se posso stare ogni giorno al tuo fianco. Ho avuto molta paura per te"

Vedo il suo volto tingersi di rimpianto così lo abbraccio.
"Sono sempre stata al sicuro con te"
"Non dopo averti lasciata"
"Kevin... ora sono qui e non devi più pensarci"
Mi prende il volto e mi bacia con urgenza; quando ci stacchiamo riesco ad intravedere nel buio che gli è tornato il sorriso.

"Quindi dove vuoi andare?" Mi chiede.
"Ma sei sicuro?"
"Smettila di chiedermelo! Certo che sono sicuro"
"Io... non lo so"
"Non volevo vedere la Giordania? Oppure vuoi tornare in Italia? Altrimenti c'è Parigi, Londra..."
"Voglio tornare in America"

"Sei sicura?"
"Certo, e prima di ogni viaggio voglio conoscere tua madre" dico guardandolo negli occhi.
"Va bene" lui mi sorride e mi fa sdraiare di nuovo sopra di lui.

A farmi aprire gli occhi sono i raggi di luce che entrano dalla finestra, così mi giro dall'altro lato per coprirmi. Kevin è disteso supino con le mani appoggiate sotto la sua testa, e in questa posizione posso ammirarlo in tutta la sua bellezza.

Inizio ad accarezzare il suo addome con un dito, passo sopra i suoi tatuaggi fini ad arrivare sopra l'inguine. Molto lentamente monto sopra di lui, cercando di non svegliarlo.
Abbasso un po' i suoi boxer e prendo il suo membro in una mano iniziando a muoverla.
Ieri sera ero troppo stanca per fare qualsiasi cosa, ma potemmo benissimo recuperare oggi...

Quando abbasso la testa e lo prendo in bocca lo vedo aprire gli occhi di scatto.
"Faith ma... oh.... merda!" Dice mordendosi le labbra e gettando la testa all'indietro quando aumento il ritmo.
Prende i miei capelli in un pungo e accompagna i miei movimenti con piccole spinte.

Sento che sta già per venire così succhio più forte.
"Faith... ah..." non credo di avergli fatto troppo male, ma anche se fosse sembra essergli piaciuto. Dopo poco viene nella mia bocca mentre geme con dei versi rochi.

"Sai di essere la ragazza perfetta, vero?" Mi dice quando mi sdraio sopra di lui.
"Allora perché non vedi di fare anche tu il buon fidanzato?"
"Questa mattina sei insaziabile! Mi piaci così" dice. I suoi occhi diventano più scuri mentre si lecca le labbra.
Mi fa alzare mentre lui si sdraia sul letto: in questa posizione la sua faccia è proprio sotto la mia intimità.

"Togliti le mutande" mi ordina.
È strano ammetterlo, ma adoro quando mi da degli ordini a letto: mi fa sentire completamente sua.
"Bene, ora mettiti qui... così, brava"
Inizia a lasciarmi dei baci languidi sull'interno coscia e io mi sento già morire.
"Kevin..." lo imploro di arrivare al punto in cui ho più bisogno di lui.
"Oh no, ragazzina, i giochi sono appena iniziati"

Quando smette di baciarmi, inizia a sfiorare le sue labbra sul mio pube, e io sto già gemendo. Lentamente tira fuori la lingua, che mi bagna leggermente.
"Così sveglierai tutto l'hotel" dice sorridendo.
Io in tutta risposta lo prendo per i capelli e lo faccio arrivare dritto alla mia intimità. Lo sento ridere e una scossa di piacere mi pervade dentro.

La sua lingua inizia a muoversi con decisione, leccando e succhiando nel punto in cui godo di più, mentre con le mani gioca con il mio sedere.
Quando aumenta la velocità al massimo inizio ad urlare e pochi secondi dopo sono già venuta sulla sua bocca.
Sdraiata accanto a lui, mi riprendo dall'orgasmo velocemente e quando i miei occhi cadono sul suo membro ricarico subito le energie, pronta per il secondo round.

"Non dirmi che sei già stanco" lo prendo in giro "ti sei rammollito per caso?"
Lui ride e con gli occhi mi sfida.
"Mi dispiace piccola, ma a questa gara perderesti sempre tu"
"Non credo proprio"
"Lo si può vedere dal fatto che non resisti ai miei giochetti, e mi implori con una bambina"

Torno a cavalcioni sopra di lui e avvicino il mio viso al suo.
"E va bene..." dico mentre inizio a strusciare la mia intimità contro la sua. Tolgo la maglia e lo prendo per la testa, portando la sua bocca sul mio seno. Lui lecca, succhia, morde, mentre grugnisce quando aumento la velocità del mio bacino.
"Ora vediamo chi vince" dico poco dopo.

Il segreto del mio capoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora