Capitolo 30

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Mentre il bar si riempie lentamente, anche se sono solo le 8 del mattino, ripenso a tutto ciò che ho messo in valigia cercando di capire se ho dimenticato qualcosa.
La voce di Melany mi distoglie dai pensieri.
"New York? È bellissimo, ci sono stata alcuni anni fa!"
"Davvero?"
"Certo. È una di quelle città che dimentichi difficilmente dopo averle visitate: i palazzi, le luci, tutto quel movimento..." dice chiudendo gli occhi "ma ancora non mi hai detto com'è andata! Deduco che tu e Kevin abbiate risolto"

"Sì... ma ho paura di correre troppo"
"Probabilmente dovrei dirti che hai ragione, ma vedo quanto ti piace, e poi stiamo parlando di New York! Non ci sei mai stata, devi cogliere l'occasione"
"E se va a finire come a Londra? Se finiamo per litigare di nuovo?"
"Non farti troppe paranoie e goditi il viaggio. Mi raccomando, aspetterò un tuo video in cui canterai "Empire state of mind„ mentre starai passeggiando per la Fifth Avenue"

"Cosa?"Dico ridendo.
"La canzone che fa "Now you're in Neeew Yoooork"" inizia a cantare e molte persone nel bar si voltano nella nostra direzione.
"Okay ho capito! E non lo riceverai sicuramente"
Ridiamo insieme e finiamo di mangiare.
***

Kevin's POV
Sto letteralmente impazzendo: per tutto il viaggio Faith è rimasta irrequieta, ha parlato a malapena e ha dato la colpa alla stanchezza, ma so che non è così.
Come cazzo faccio a capire cosa ha in quella testolina? Non capisco se è preoccupata, arrabbiata, triste,... chiedere ripetutamente di parlarmi non ha aiutato.

Così mentre l'auto ci porta al nostro hotel, cerco di ricordare se in questi giorni devo aver fatto qualcosa di sbagliato che lei possa aver frainteso. I suoi occhi sono spenti e non radiosi come sempre: c'è qualcosa che la turba me lo sento, e devo riuscire a tirarlo fuori prima di stasera.
"Sei mai ad una Prima?"
"No"
Bene. Voglio che si ricordi questa serata.

"Posso farti una domanda stupida?" Dice timidamente.
Sorrido e le do un bacio sulla nuca: spero che il suo umore cambi in questo pomeriggio.
"Nella nostra camera ci saranno due letti o solo uno?" Ecco tornata la mia Faith.
"Ovviamente uno e sarà piccolissimo, così dovrai stare per forza attaccata a me" la stringo tra le mi braccia e la bacio.
Le sue mani calde mi accarezzano il viso e mi godo il suo profumo fino a quando l'autista ci annuncia che siamo arrivati.

Quando scende dall'auto Faith rimane a bocca aperta e inizia a guardarsi intorno, io la fisso adorante: è troppo bella, è troppo buona per me.
"Vieni?" Mi distoglie dai pensieri e entriamo.
Merda, questa deve essere una tra le più belle suite che io abbia mai visto: niente di troppo sfarzoso, ma con un'eleganza che lascia di stucco.

"Hai fame? Potremmo andare a mangiare qualcosa, e poi riposarci un po'. Andremo a visitare la città domani"
"Non ho fame" Ed ecco tornata la Faith di prima.
La prendo per un braccio e la porto a sedere sopra di me sul divano in pelle.
"Mi dici cosa ti passa per la testa?"
"Niente"
"So che quando una donna dice così in realtà intende il contrario, anche se non mi è mai interessato prima, quindi dimmi la verità...

Leggo nei tuoi bellissimi occhi che hai bisogno di dirmi qualcosa"
"Non stiamo correndo troppo? E se questo viaggio fosse uguale a quello di Londra? Forse non sarei dovuta venire..."
Le prendo il viso tra le mani per farmi guardare.
"Faith, ascoltami. Ti ho invitata proprio per rimediare a cosa è successo a Londra, quindi rilassati"

"Forse hai ragione"
La bacio e come ogni volta che assaporo le sue labbra il sangue arriva dritto al mio cazzo: cosa mi fa questa ragazza; monta a cavalcioni sopra di me e io le palpo il culo, lei passa le mani fra i miei capelli.
"Andiamo a mangiare qualcosa?" Chiede sulle mie labbra.
"Potrei mangiare qualcos'altro ora"
"Ma ho molta fame" Sbuffo e lei si alza.
"Grazie, sei molto gentile a lasciarmi qui con un'erezione!"
La sento ridere mentre sistemo le valigie prima di andare a mangiare qualcosa.

"Voglio visitare la città anche oggi, non credo basti un solo giorno per visitarla"
"Non eri stanca?"
Le sue guance diventano più rosse e quando l'ascensore si apre le strizzo una natica, così mi tira una pacca sul braccio mentre si accerta che nessuno mi abbia visto: chissà se in realtà la eccita la paura di essere scoperti? Forse le piacerebbe farlo in un luogo pubblico...
"Potremmo andare a Central Park e a visitare l'Empire State Building, a che ora dobbiamo partire domani? Perché vorrei vedere Time Square di notte e..."

"Domani partiremo alle 8 di sera, quindi potremmo andarci sta notte"
"Ma dobbiamo andare a teatro"
"Lo so, ma nessuno ci vieta di andarcene dopo un po'" ammicco.
Sorride come una bambina a Natale e non posso fare a meno che guardare quanto è bella quando è così spensierata.

Il segreto del mio capoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora