Capitolo 32

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Lo spettacolo è iniziato da più di due ore e il mio sedere sta implorando di alzarsi da queste sedie scomode; ho seguito lo spettacolo per più di un'ora, ma poi ho ceduto, Kevin invece continuava a stuzzicarmi per la noia.
"Non ne posso più" sussurra portando le braccia dietro alla testa.
"Durerà ancora molto?"
"Credo manchino 50 minuti..."

Mi piace il teatro, ma stare seduti per 3 ore è troppo: intorno a noi le persone sembrano essere tutte concentrate sulla storia.
Dopo qualche minuto Kevin si avvicina al mio orecchio:
"Devo farti una domanda che continua a tormentarmi da oggi pomeriggio"
"Quale?" So già dove vuole andare a parare, il suo tono di voce è passato da annoiato a sexy e eccitato.

"Ti ecciterebbe se ti toccassi qui, ora?"
A quelle parole il mio ventre inizia a bruciare: pensavo mi avrebbe parlato di quello che avremmo fatto sta sera tornati a casa, non in un teatro nel bel mezzo di uno spettacolo.
"Sei pazzo" credo di essere diventata rossa come un peperone.
"A giudicare dalla tua reazione, la risposta è sì, vero?"
La sua mano inizia ad accarezzarmi la coscia, spostandosi poi sotto il vestito.

"Qualcuno potrebbe vederci, o peggio sentirci!"
"Non se stai buona e tieni la bocca chiusa"
Sembrava maledettamente rilassato mentre guardava dritto davanti a se, come se lo avesse fatto milioni di altre volte... ed ecco tornata la gelosia.
"Cos'è questa, la decima volta che porti una ragazza a teatro per toccarla?"
Si gira di scatto verso di me per studiarmi il volto.

"Quanto sei acida! E no, non ci ho mai portato nessuna" si avvicina al mio collo "è la prima volta anche per me, e sapere che sei possessiva nei miei confronti me lo fa diventare ancora più duro" mi riempie di baci mentre osservo se qualcuno ci sta guardando.
"Fermo! Una signora..." lo scosto velocemente da me.
Quando guardo meglio noto che la signora nel palchetto parallelo al nostro stava dormendo con il volto rivolto verso di noi.

"Stai tranquilla, sono tutti occupati a guardare questo spettacolo di merda. Ma se hai paura che qualcuno mi veda..." dice e si inginocchia per terra.
"Cosa stai..."
"Shh, tu pensa a non fare rumore"
Le sue mani gelide tirano giù le mie mutandine e poi infila la testa sotto al mio vestito.
Il mio sguardo corre nei palchetti vicini al nostro e fortunatamente noto che uno è vuoto e l'altro è troppo lontano affinché vedano Kevin.

Allarga bruscamente le mi gambe e si fionda con la bocca sul mio sesso iniziano a leccare a succhiare. Come faccio a non fare rumore?!
Mi divora con la lingua e solo ora capisco che Kevin aveva ragione: il pericolo che qualcuno possa vederci mi eccita ancora di più... che problema ho?
Aggiunge poi un dito e fortunatamente mi tappa la bocca con una mano, perché altrimenti mi avrebbe sentito tutto il teatro.

Accelera i movimenti e quando lo guardo tra le mie gambe che mi fissa eccitato, l'orgasmo mi coglie violentemente e vengo sulla sua bocca.
Mi lascia un ultimo bacio lì sotto prima di tornare al suo posto.
"Speravo che ti eccitasse farlo in pubblico quanto a me"
Riapro gli occhi e dopo avergli sorriso noto la sua enorme erezione.
"Non vorrai uscire così dal teatro" dico seducente.

Mi inginocchio a mia volta mentre lui mi guarda incantato, poi sbottono i suoi pantaloni mentre mi aiuta a sfilarli.
Quando lo prendo in bocca Kevin porta indietro la testa mentre si rilassa e accompagna i miei movimenti con la mano. Vado più veloce e quando succhio più intensamente si lascia sfuggire un verso roco che camuffa con un colpetto di tosse. Poco dopo si abbandona al piacere e mi viene in bocca.
"Merda, è stato il pompino più bello che mi abbiano mai fatto. Ma ora alzati e andiamo a vedere Time Square, così poi torniamo in albergo e continuiamo ciò che abbiamo iniziato"

Mi aveva giurato che la piazza non era lontana dal teatro, invece mi sembra di aver corso una maratona! I miei piedi sono distrutti, anche per colpa dei tacchi.
"Non ti fermare di nuovo! Guarda lì davanti invece, siamo arrivati"
"Davvero?" Alzo la testa e vedo in lontananza tutte le luci dei palazzi.
Raggiungo Kevin che mi prende per mano e finalmente arriviamo alla famosissima piazza di New York: Time Square.

L'avevo vista centinaia di volte nei film, nelle foto, nelle canzoni, ma vederla dal vivo è totalmente diverso.
Nonostante l'orario ci sono molte persone, che però scompaiono quando ti immergi a guardare i numerosi palazzi illuminati dagli schermi pubblicitari colorati.
"Ti piace?" La voce di Kevin dietro di me mi fa tornare alla realtà.
"È favoloso"
Continuo a girare su me stessa per cogliere tutti i particolari di questo posto magnifico in modo da tenerli impressi nella mente.

Quando mi volto verso di lui noto che mi fissa sorridente e mi prende il viso tra le sue grandi mani.
"Voglio dirti che sei bellissima... sei perfetta e probabilmente non ti merito, ma grazie di essere qui con me"
Vedere la tristezza nei suoi occhi mi stringe il cuore: si sente in colpa per il suo passato e per il suo lavoro.
Lo abbraccio e lui mi stringe forte.
"Non lasciarmi" sussurra al mio orecchio.

Il segreto del mio capoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora