Capitolo 21

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Appena torno nella suite trovo Kevin seduto sul divano che parla al telefono con con un certo Julio, e un pacco bianco sul mio letto.
Sarà ovviamente l'abito che mi ha comprato per stasera.
Tolgo tutta la carta e noto un vestito orribilmente rosa... sembra il vestito che indossai per la mia comunione!

O ha dei gusti orribili (ma non mi sembra) oppure ci ha fatto apposta.
Incazzata nera vado in salotto portando con me la scatola che appoggio poi sul tavolo.
"Non avrai pensato veramente che avrei indossato questo abito" dico sarcastica.
Lui punta totalmente l'attenzione su di me dimenticando con chi è al telefono.
"Sei prevedibile Anderson, per questo ho rimediato" dico mentre torno in camera "tra poco arriverà una mia amica"

Lui chiude la chiamata e si alza furente.
"Chi ti ha detto di invitare delle persone qui?"
"E chi ti ha detto di comprarmi un vestito?"
Si avvicina pericolosamente a me e mi guarda con uno sguardo gelido.
Io invece lo guardo vogliosa: vederlo in questo stato, impotente e arrabbiato con se stesso perché non ha fatto il passo giusto, è favoloso.

Qualcuno bussa alla porta e io gli rivolgo un sorriso soddisfatta.
Lui mi prende per il collo e mi bacia violentemente: sta giocando con me, sa che lo voglio.
Dopo alcuni tentativi lo spingo via e lui se ne va ridendo. Io con il respiro affannato e il collo rosso vado ad aprire alla mia amica.
"Ecco tutto quello di cui avrai bisogno" mi indica una valigetta.

È da quando siamo piccole che lei ama truccarmi, io invece non sono mai stata così brava.
Entra e inizia a cercare con gli occhi Kevin: quando lo vede nel terrazzo di schiena mentre parla a quel fottuto cellulare sussurra un "wow".
La maglietta bianca a maniche corte lo fascia perfettamente e mette in mostra i suoi muscoli: è veramente bello!

Juliette mi prende una mano e mi guida verso la mia stanza.
"Okay, è un figo da paura, ma ora pensiamo al trucco"
Mi faccio velocemente una doccia e poi inizia a truccarmi: non so cosa aspettarmi da questa serata ma sono in panico.
***

Juliette se n'è andata da un po' e tra poco dobbiamo partire.
Ammetto di aver sbirciato innumerevoli volte dalla mia camera Kevin, e questa sera si è superato: i capelli tirati all'indietro gli danno un'aria ancora più misteriosa, e lo smoking che indossa è mozzafiato.
Faccio un bel respiro e dopo aver controllato che i boccoli ci siano ancora vado in salotto.
"Come mai non hai messo il papillon?"

Quando si gira verso di me mi squadra dalla testa ai piedi senza ritegno e si lecca le labbra.
"Non sono un tipo da papillon. Andiamo"
Nell'ascensore Kevin cerca di palparmi il sedere ma io lo fermo.
"Sapevi già come avrei reagito quando hai preso quest'abito" mi sussurra all'orecchio prima che le porte si aprano e che si avvii alla macchina.

Quando arriviamo noto una grande villa antica con un giardino immenso intorno: sembra di stare nel nulla.
L'entrata è molto grande, caratterizzata da una porta ad arco in vetro.
Subito ci offrono dello champagne, che Kevin rifiuta.
Poi mi presenta alcuni signori di mezza età che credo siano altri capi di importanti aziende... dire che mi sento un pesce fuor d'acqua è poco.

"Faith?"
Con me si gira anche Kevin per vedere chi mi ha chiamato, e riconosco il volto familiare del ragazzo con cui avevo bevuto al bar.
"Cosa ci fai qui?"
"Ti stavo per fare la stessa domanda!"
Kevin mi guarda in cagnesco ma non gli presto attenzione.
"Il gala lo ha organizzato mio zio e ha invitato la mia famiglia"

"Che coincidenza! Io sono qui con il mio capo!" Sorrido e gli indico Kevin, che però è sparito.
Dove può essere andato?
"Andiamo a prendere qualcosa da bere?"
"Certo! In fondo ci siamo conosciuti così" rido e lui con me.
È strano che Kevin se ne sia andato così, sicuramente era arrabbiato e mi ha lasciato sola: odio quando fa il bambino capriccioso!
Zack mi porge un bicchiere.

"È bellissima questa villa" dico guardandomi intorno.
"Già, d'estate io e i miei cugini veniamo sempre qui per un mese. Fuori è ancora più bello, vuoi venire?"
"Si..."
Per una parte sono contenta di aver trovato un amico con cui parlare, altrimenti avrei passato la serata ad ascoltare dei noiosissimi discorsi da uomini ricchi; ma dall'altra non voglio stare lontana da Kevin.

Riusciamo finalmente a passare tra tutte le persone, giriamo su alcuni corridoi e mi ritrovo davanti ad un giardino spettacolare: c'è una piscina rotonda, un area bar, molte fontane sparse qua e là con molte piante, il tutto reso ancora più mozzafiato dalle illuminazioni.
In fondo vedo anche che c'è un vialetto più appartato.
"È bellissimo!"
"Già, sono contento che ti piaccia"

Mi guardo intorno e riesco solo ad immaginare quanto possa essere bello qui d'estate.
Ma tutto intorno perde significato quando vedo in lontananza Kevin che ride ad una ragazza vicino a lui.

Il segreto del mio capoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora