Capitolo 36

723 38 1
                                    

Faith's POV
Quella mattina ero più stanca del solito, probabilmente perché mi ero addormentata tardi per finire la torta. Come al solito prima di andare al lavoro mi fermai nel bar qui vicino e presi la colazione.

"Faith!" Vidi Mel venirmi incontro.
"Hey Melany, non ci vediamo da un po'"
"Mi sei mancata" mi abbraccia.
"Come stai?"
"In verità non bene, mio nonno è morto qualche giorno fa e..."
"Oddio, mi dispiace moltissimo! Perché non mi hai chiamata?"

"Non volevo disturbarti"
"Sei pazza? Sarei subito venuta" l'abbraccio nuovamente.
"Era malato già da tempo, e mi ero abituata all'idea che un giorno se ne sarebbe andato: per questo non sono poi così distrutta"

Dopo qualche minuto andai nel mio ufficio, intenta a svolgere tutto il lavoro che avevo lasciato prima di partire per New York: cavolo c'è molto da fare! Durante il pranzo fui molto tentata di andare a vedere se Kevin era nel suo ufficio, ma mi trattenni.

Il telefono squilla, guardo l'orologio e sono già le 6 del pomeriggio. Il nome di Kevin mi provoca un sorriso.
"Hey! Quindi dopo vieni a casa mia?"
"In realtà io..."
"Non dirmi che devi lavorare" scherzo.
"Faith sono a Londra"
"Cosa?!" Urlai.

"Sono partito questa notte, è successa una cosa gravissima, non ho tempo di spiegarti"
Rimasi in silenzio a bocca aperta.
"Mi dispiace" sussurrò prima di chiudere la chiamata.
Non ho parole, come ha potuto tenermi nascosto che sarebbe partito? Perché non me lo ha detto? Non voleva che andassi con lui?

Le lacrime iniziano a scendere mentre mille pensieri mi corrono per la testa: e se avesse un'altra? Non avrebbe senso dato che solo due giorni fa ha ammesso di amarmi. Probabilmente è lì per ciò che è successo al lavoro: "è successo qualcosa di gravissimo"... e se fosse in pericolo? Non potrei sopportare l'idea di perderlo.

Tra i singhiozzi chiamo Melany e le dico di venire nel mio ufficio. Le racconto cosa è successo e lei mi ascolta pazientemente.
"Ora ti accompagno a casa e ceniamo insieme, ti va?"
"Va bene"
"Così ti tranquillizzi un attimo e pensiamo a cosa fare"

"Devo andare da lui"
"Cosa?"
"Se fosse in pericolo... io... io non posso rimanere qui" dico alzandomi.
"Prima devi cercare di convincerlo a spiegarti cosa sta succedendo, poi deciderai"
"Si, hai ragione"

Per strada Melany comprò molte cose da mangiare, tra cui pizza e pollo fritto, dicendo che avevo bisogno di ricaricarmi.

"Dovrei chiamarlo?"
"Non saprei... è stato un vero stronzo ad attaccarti il telefono in faccia" disse mentre finiva l'aletta di pollo.
"Lo so, ma..."
"Ma è anche vero che forse non poteva proprio parlare in quel momento e... oh questa è la mia parte preferita!"

Stavamo guardando, anzi, Melany stava guardando Sex and The City sulla tv, mentre io continuavo a deprimermi.
"E se gli scrivo un messaggio?"
"Non lo so, potresti dare l'impressione che sei stata tutto il giorno a pensare a lui, e non bisogna mai farsi vedere disperate"
"Non mi stai aiutando!"

La schermata del mio cellulare si accese: nuovo messaggio da Kevin.
Sgranai gli occhi verso Melany e con uno scatto presi il telefono dal tavolino.
«mi dispiace non averti avvertito, ma sono dovuto partire all'improvviso per un emergenza, credimi»
Mostrai il telefono alla mia amica.
«avevamo già affrontato questo problema, come faccio a fidarmi se non mi racconti cosa ti succede?»
«Faith sono cose serie, non sciocchezze»

"Odio quando mi reputa una bambina che non può capire certe situazioni! Dopo che ho anche accettato il suo passato, il suo lavoro..."
"Chiamalo" risponde secca Melany.
"Davvero?"
"Certo! Al diavolo, fatti dare spiegazioni!"
Trovo subito il suo nome tra le chiamate recenti e clicco.

Continua a squillare... perché non risponde?!
Quanto stavo per chiudere sento la sua voce.
"Faith! Cazzo, ti ho detto che non posso parlare, sono dovuto correre fuori per risponderti" dice arrabbiato.
"Voglio venire a Londra" dico senza riflettere.
"Cosa? Sei impazzita?! Non provarci nemmeno, non ti azzardare a salire su un fottuto aereo"
"Tu non mi dai ordini"

"Faith" ringhia.
"Kevin per favore spiegami cosa cazzo sta succedendo! Cosa dovrei pensare io, che mi hai lasciato da sola così?"
"Lo vuoi capire che queste sono faccende pericolose? La moglie del mio amico è morta e tu ti stai lamentando di non avere spiegazioni?!" Urla così forte che devo allontanare il telefono dall'orecchio.

"C-cosa?"
Rimane in silenzio, sento solamente il suo respiro veloce.
"Io... non so cosa..."
"Queste sono le cose che accadono nel mio mondo: se non vuoi averci niente a che fare è meglio che non mi cerchi" dice piano.

La rabbia si risveglia dentro di me: cosa ha appena detto? Cosa crede di ottenere con questa autocommiserazione, che io lo lasci?
"Cosa diavolo stai dicendo? Ti rendi conto di cosa dici? Io ho accettato tutto di te e tu cosa fai? Me lo rinfacci! Vaffanculo, Kevin! Dopo due giorni che mi hai detto ti amo già stai pensando di lasciarmi, complimenti!" Sbraito.

"No, io... okay, ho esagerato!"
"Vuoi lasciarmi?"
"Eh? Cosa? No! Dico stronzate quando sono sotto pressione e incazzato"
"Avresti potuto benissimo spiegarmi cosa stava succedendo appena ti ho chiamato, risparmiando fiato e tempo"
Lo sento sospirare.

"Ieri sera Julio mi ha chiamato dicendomi che la moglie di Cole era stata uccisa, per questo sono dovuto andare subito da loro"
"Mi dispiace"
"Anche a me... Faith io non voglio che ti succeda niente" sento la sua voce incrinarsi.
"Non mi succederà niente se ci sei tu"

"Merda, devo andare! Voglio che durante questi giorni tu mi scriva sempre per dirmi che stai bene, chiamami solo se ti succede qualcosa, chiaro?!"
"Okay..."
"Grazie, scusami per prima e... ti amo Faith"
"Anche io ti amo"

Il segreto del mio capoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora