Capitolo 52

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Kevin's POV
Come cazzo ho fatto a scordarmi l'incontro?! Era già saltato il giorno in cui avevo ritrovato Faith, ed era stato spostato alla settimana seguente, quindi come ho fatto a dimenticarmelo? Devo essere ad Atlantic City domani mattina, e sono già le 8:30 di sera!

"Mi spieghi dove cazzo stiamo andando?"
"Ti dirò tutto in aeroporto" dico velocemente mentre finisco di prendere alcuni abiti a caso per metterli in valigia.
"AEROPORTO?!" Dice mentre lei fa lo stesso con i suoi vestiti.
Non le rispondo e chiamo Julio.

"Hey amico"
"Mi serve un volo per Atlantic City adesso"
"Aspetta, non sei ancora partito?" Dice ridendo.
"Ti ho detto che mi serve adesso! Muovi quel cazzo si culo e fammi avere i biglietti via email il prima possibile! Sarò all'aeroporto tra mezz'ora" chiudo la chiamata senza attendere una risposta.

"Quanto staremo via?" Mi dice, dopo essersi rassegnata al non ottenere informazioni sul viaggio.
"Porta poche cose, ti comprerò tutto quello che ti manca lì, ora non c'è tempo"

Per fortuna siamo tornati a casa in pochissimo tempo, il volo durerà circa due ore, e calcolando il tempo di attesa del volo e il fuso orario, saremo in città a notte fonda.
"Ti aspetto fuori" le dico prima di scendere in garage.
Non la uso quasi mai, ma questa è sicuramente l'occasione giusta: prendo le chiavi della mia Lamborghini e esco dal garage, facendo rombare il motore.

Faith arriva e mi guarda sbigottita.
"Non mi avevi detto di avere una Lamborghini"
"Dobbiamo sbrigarci"
"Sai guidarla?" Dice un po' preoccupata.
"Per chi mi hai preso?" Dico ridendo.

Mentre sfreccio per le strade di Chicago, guardo di sottecchi la mia fidanzata e ancora una volta rimango incantato dalla sua bellezza.
"Smettila di fissarmi, piuttosto dimmi perché stiamo andando ad Atlantic City"
Quando pronuncia il nome della città si porta la mano alla bocca, come se avesse capito.
"Stiamo andando da tua madre? Ma perche tutta questa fretta? Le è successo qualcosa? E..."

"No!" Interrompo le sue mille domande bruscamente, e sembra ci sia rimasta un po' male... sono un vero stronzo.
"Ho del lavoro urgente"
"E cosa c'entro io?"
"Eri con me quando mi hanno chiamato"
Rimane in silenzio per il resto del tragitto.

Fortunatamente Julio era riuscito a trovare dei biglietti in prima classe per un volo che sarebbe partito solamente mezz'ora dopo il nostro arrivo all'aeroporto, ma con l'umore di Faith l'attesa sembrerà ancora più lunga.
Ci sediamo e inizio a chattare con Cole: mi sta dando alcune informazioni su questo "Jay Dog", e a quanto pare ha qualche anno in meno di me e viene da New York.

"Perché non me ne hai parlato?" Sbotta.
"Mh?"
"Ti ho chiesto perché non me ne hai parlato?"
"È ovvio che me lo ero scordato, altrimenti non sarei così in ritardo"
"Certo"
Sbuffo e mi giro verso di lei, per guardarla in viso.
"È stata una settimana veramente stressante, non era mia intenzione tenertelo segreto"

"Beh, a me sembra proprio di sì, dato che sono qui solo perché quando ti hanno chiamato ero con te"
"Okay, forse non dovevo dirlo in quel modo"
"Non mi va di parlare" dice infine.
"Non fare così"
Lei incrocia le braccia e si volta dall'altra parte.

"Sei proprio una bambina" dico prendendola in giro, mentre la prendo per la vita e la faccio sedere sulle mie gambe.
"Ti voglio sempre con me"
"Non mi sembra" vedo che sotto sotto sta cercando di trattenere un sorriso.
Le do un bacio e lei ricambia.

"Devo andare ad Atlantic City per incontrare un ragazzo che potrebbe aiutarci"
"È pericoloso?"
"Non per me, per te si"
"E cosa farò nel frattempo?"
"Non lo so..."
"Potrei andare da tua madre, e magari puoi accompagnarmi tu prima che te ne vada"

Ammetto di essere un po' ansioso all'idea di dover rincontrare mia madre, non la vedo da troppo tempo e so che ci sarà dell'imbarazzo tra di noi. Poi però guardo lo sguardo speranzoso di Faith, e mi convinco.
"Okay, ma starò poco" fa un grande sorriso e poi mi bacia.
All'interfono sentiamo annunciare il nostro volo, così ci alziamo diretti verso l'aereo.
***

Quando atterriamo sveglio Faith, che si era addormentata sulla mia spalla, e arriviamo in poco tempo all'hotel in cui ho prenotato la nostra suite. Velocemente disfiamo le valige e ci stendiamo sul letto.
"Sono veramente stanca" sussurra avvicinandosi al mio corpo.
"Dormi, domani dobbiamo alzarci presto"

Mi da un bacio sulla mascella e si addormenta.
Atlantic City. I ricordi di questa città mi assalgono la mente: sarà difficile dormire sta notte.

Ho appena notato che pochi giorni fa questa storia ha compiuto un anno😍non ci credo che è già passato così tanto tempo.
Forse perché ultimamente posto veramente poco🌚ma so che mi volete bene lo stesso.
Spero stiate passando queste vacanze in serenità e salute❤️

Il segreto del mio capoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora