Capitolo 22

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{Lauren}

Quella sera Lauren era piuttosto sballata.

Aveva lasciato i suoi amici, era in uno stato di totale confusione, non capiva più niente.

Era arrivata a un punto dove aveva fumato così tanto che le paranoie le erano aumentate notevolmente.

Camila. La mia Camz. Voglio andare da lei. Vederla. E se lei non vuole vedermi? Io voglio vederla. Voglio baciarla. Posso baciarla? E se si tira indietro? Come faccio? La amo. Non potrei sopportarlo. Calmati, Lauren. Ti sta per venire un attacco di panico. Calmati.

Fece un paio di respiri profondi e cercò di tranquillizzare il battito del so cuore, che incessante cercava di romperle la cassa toracica.

Respirare.

Aveva solo bisogno di questo.

Sì portò una mano al collo.

Stava diventando difficile.

Il petto le faceva male.

La vista era annebbiata.

Tranquillità.

Aveva bisogno di sdraiarsi.

Andra tutto bene. Adesso vai da Camila e lei si occuperà di te. Lo farà perché ti ama. Ti ama, vero? Sì, sì, ti ama, basta con queste paranoie. Tranquillizzati, lei è tua. Tutta tua.

Le tempie le stavano scoppiando, era tutto più complicato in quelle condizioni.

Anche solo per alzare il piede e fare un passo stava consumando troppe energie.

Ha bisogno di te, mia piccola Camz. Sto male. Ho bisogno di te. Mi sento oppressa. Schiacciata. Ti prego.

I suoi pensieri.

Il flusso più grande che conosceva.

Una catena infinita di discussioni con se stessa.

Amava perdersi fra i suoi pensieri, ma ultimamente era diventato brutto, perché ragionare stava diventando doloroso.

Quando arrivò davanti alla sua porta le sembrò un miraggio.

Sentì delle risate all'interno della casa.

Camila.

Una di quelle era sua.

La riconosceva sempre.

La sua risata..

Era magnifica.

Bussò cinque volte e poi suonò al campanello una volta.

Chi le venne ad aprire non fu Camila, ma Sinuhe.

- "Lauren?" Disse stranita dalla sua presenza.

Vedendola in quelle condizioni la fece entrare velocemente.

La fece sedere sul divano e le disse che sarebbe andata a chiamare Camila.

Lauren annuì e si sedette.

Cercò di leccarsi le labbra.

Erano aride, ma nemmeno la sua lingua aveva la saliva necessaria.

Aveva fumato troppo, e lo sapeva.

Altrimenti non avrebbe sentito quella sensazione poco bella al petto.

Sentiva di svenire.

Camila.

Dov'era Camila?

Cercò di sentire le voci di sopra.

- "Mija, c'è Lauren di sotto,muoviti. È pallida e suda freddo, credo abbia preso qualcosa, vieni."

Another Time - CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora