Capitolo 28

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{Camila}

Il giorno dopo, tutti gli amici di Lauren erano a conoscenza di ciò che era successo.

Si erano presentati lì in lacrime.

Zayn e Keana sopratutto.

Versavano così tante lacrime che Camila non riusciva a trattenersi dall'osservarli stranita.

Anche lei piangeva, ma perlomeno c'erano momenti in cui smetteva di farlo, sapendo che non sarebbe cambiato nulla comunque.

Erano le dieci di mattina e ancora non c'erano notizie sull'esito dell'operazione.

Non si sapeva nulla.

Nemmeno se Lauren fosse o no viva.

La cubana si sentiva estraniata da quella situazione, come se non appartenesse davvero a quel mondo.

Come se tutto quello che stava accadendo non fosse vero.

Non poteva esserlo.

Non l'aveva ancora metabolizzato.

Come si accetta il fatto che l'amore della tua vita forse non è più nel tuo mondo?

Camila deglutì a questo pensiero.

E le lacrime ricominciarono a scendere incontrollate.

Il corridoio era pieno di persone, tra giocatori di lacrosse e parenti Camila non sapeva più dove girarsi per stare un po' da sola.

Dinah, Ally e Normani si erano presentate lì il prima possibile, ovvero quando l'erano venuto a sapere.

Era da due ore che continuavano a riempire Camila di domande.

E la cubana ne aveva abbastanza.

Era difficile da capire che non riusciva nemmeno più a respirare senza Lauren?

Probabilmente.

- "Mila, ma a tu padre non succederà niente giusto?" Chiese Dinah.

Dopo l'ennesima domanda si alzò di scatto, e con le lacrime che scorrevano sulle sue guance uscì di corsa dall'ospedale.

Finalmente aria pulita.

Non aveva abbandonato quel posto nemmeno un secondo dalla sera prima.

Aveva bisogno di respirare sul serio.

Tutta quella situazione era così surreale che Camila non riusciva a crederci.

Come poteva?

Lauren era in una dannata stanza e nessuno sapeva nulla di lei.

- "Camila..."

Si voltò di scatto quando la persona meno aspettata per lei le si presentò davanti.

- "Ciao, Clara."

Si schiarì la voce cercando di non risultare troppo fragile, come alla fine era.

- "Possiamo parlare?" Chiese la donna.

Camila annuì.

- "Voglio sapere cosa è successo a mia figlia prima che venisse investita, dov'era?" Chiese Clara.

Camila sospirò abbassando lo sguardo.

- "Anche a me piacerebbe saperlo. Non era con me..." Ammise Camila.

- "Oh, non era con te?" Chiese Clara incredula.

Camila scosse la testa.

- "No. Era con Zayn, Liam, Harry e Louis." Rispose Camila.

- "Allora vado da loro, grazie lo stesso."

- "Clara" La richiamò Camila facendola voltare: "Posso venire con te?"

- "Perché?" Chiese la donna mettendosi a braccia conserte.

- "Perché amo Lauren." Rispose Camila senza un momento di esitazione.

- "Ami Lauren? Allora perché l'hai lasciata sola?" Chiese Clara con lo stesso identico tono.

Camila non si fece intimorire.

Le potevano dire tutto, ma non che non era innamorata di Lauren.

- "Da piccola l'ho lasciata sola perché ero piccola. Non capivo ancora le conseguenze che un'azione come quella avrebbe potuto portare. Ora la amo, con tutta me stessa, e sto cercando di rimediare ai miei errori. Non c'è bisogno che mi rinfacci il fatto che sto fallendo miseramente nel mio intendo di proteggerla. Lo so benissimo." Sputò fuori Camila, come se avesse sempre voluto dire quelle parole.

- "Tu però non capisci che anche se lei era piccola non ti avrebbe mai abbandonato, perché ti amava, e il sentimento non si è mai spento, ti ha sempre amato." Rispose Clara.

- "Lo capisci che mi stai rinfacciando una cosa accaduta più di sei anni fa?! Va bene, come vuoi tu, se non vuoi credere al fatto che da piccola ero così spaventata di perderla che alla fine l'ho fatto davvero, va bene! Adesso però non puoi dirmi che non la amo, perché la amo con tutto il mio cuore, e non puoi capire la paura che ho di perderla!" Urlò Camila in lacrime.

- "Sono sua madre!" Urlò Clara a sua volta, con delle lacrime che le scorrevano sulle guance.

- "Sì, lo so! Ma tu non la ami come la amo io! Non hai paura di non poter più sentire il suo sapore! Le vostre labbra scontrarsi! Non hai paura di perderla come ho paura di perderla io..." Terminò Camila senza forze, fissando il marciapiede.

Clara non accennava il minimo movimento.

La guardava e basta.

Guardava Camila sgretolarsi davanti ai suoi occhi.

La cubana, sull'orlo di un attacco di panico, richiese:

- "Vai via, per favore."

Clara, accorgendosi dell'imminente problema scosse la testa, e la avvolse in un abbraccio protettivo.

Quasi materno.

Camila si lasciò cullare da quelle braccia che da piccola l'avevano aiutata.

E restarono così per un po', fino a quando Dinah non le venne a chiamare di corsa.

- "Lauren si è svegliata!" Urlò la polinesiana.

Uno.

Solo un secondo.

Solo un secondo per comprendere ciò che la polinesiana aveva detto.

Solo un secondo per comprendere che Lauren era stata operata.

Solo un secondo per comprendere che Lauren aveva passato l'operazione.

Solo un secondo per comprendere che Lauren era fuori pericolo.

Solo un secondo per comprendere che Lauren era sveglia.

Lauren era sveglia.

Quasi come se le avessero messo due razzi alle gambe Camila cominciò a correre verso la stanza di Lauren.

Vide che tutti la stavano abbracciando.

La vide.

Con i capelli arruffati, gli occhi verdi un po' spenti e un sorriso triste.

Lauren, quasi come se sentisse il suo sguardo si voltò, e quando i loro occhi si incontrarono Camila se ne fregò di tutti.

Se ne fregò di Keana, che guardava Lauren con amore.

Se ne fregò dei suoi genitori, che non erano a conoscenza del fatto che Camila fosse effettivamente innamorata di Lauren.

Semplicemente, se ne fregò.

E corse dentro la stanza della corvina come una furia.

Le afferrò le guance e unì le loro labbra in un aspettato e desiderato bacio.

In quel momento, c'erano solo loro due.

Loro due e le loro labbra.

Loro due e i loro sentimenti.

Another Time - CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora