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Eva Pov

Sono le 20.09 e le ragazze se ne sono andate da casa mia. Gli ho raccontato tutto quello che era successo con Federico e secondo loro è meglio stare sull'attenti, nel senso fidarsi ma neanche troppo.
Boh io non so cosa pensare, si comporta ogni volta in modo strano.
Una volta mi bacia, l'altra mi dice che sono una troia, non che io mi stia comportando diversamente.

Martedì

Ieri sera sono andata a dormire molto presto e di conseguenza mi sono comunque svegliata tardi.
Le prime tre ore di scuola sono andate, ora è ricreazione e io e le ragazze abbiamo deciso di uscì fuori perché Ele si doveva vede co Edo. Sti due non si staccano mai.
Stiamo parlando quando eccoli che fanno l'entrata di effetto quelli di quinta, ovviamente con Edoardo chi ci poteva essere se non che Federico.

Ci salutano con un ciao generale e la stessa cosa facciamo noi ragazze mentre i piccioncini si allontanano un pò da noi.

Fede mi guarda.

Cazzo guardi?!

"Oi senti ti posso parlà?!" mi riportano alla realtà le sue parole mentre ero persa a fa certi pensieri che è meglio lascià perde.

"Si dimmi"

"Non quì, possiamo rientrà un attimo?" faccio si con la testa e saluto le ragazze. Nel mentre siamo entrati nella mia classe ormai vuota.

"Dimmi" dico.

"Volevo parlà di sabato" mi sento diventare rossa in viso. Continua. "A me è piaciuto e anche molto, mi sento bene con te, però so che non sono la persona più affidabile del mondo e quindi no voglio che ciò diventi qualcosa di serio perché so che ti farei solo del male.

Stupita, nervosa, imbarazzata, agitata e tante altre cose.

"Guarda io non so perché sabato ho fatto ciò che ho fatto, non è da me anche se mi è piaciuto, quindi ti comprendo, e comunque non mi aspettavo niente"

La campanella suona e ci salva da sto imbarazzo, stavolta sono io che gli do un bacio sulla guancia prima che se ne vada. È così bello.

Come una scossaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora