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Federico Pov

Quante cazzate che ho fatto in 18 anni di vita.
Ho sbagliato così tante volte che, ormai, ho perso il conto.

Ho sbagliato tutte le volte che preso a pugni la gente.
Tutte le volte che ho fatto il casca morto e tante altre.

Ho sbagliato a pensare che lei fosse una qualunque, perché non lo è mai stata.
È stata sempre un po' enigmatica, un po' sulle sue, acida, complessa.

Credevo. Credevo di poterla dimenticare, di poter andar avanti.

Non credo in entità superiori ma credo in lei, credo in qualcosa o qualcuno che mi colleghi a lei.

Lei che ora esce dalla porta di casa, con quei capelli che volano al vento, con il sorriso timido e rassicurante.

"Hey"

"Oi, ti ho preso dei fiori" e si sono fottutamente in imbarazzo.

Le porgo il mazzo di fiori, che per l'indecisione è multietnico.

Non riesco a non guardarla, ad osservare qualunque cosa di lei.

"Scelgo io o scegli tu il bar?"

"Io" e nel mentre metto in moto la macchina con lei che osserva i fiori.

Eva Pov

"Grazie" è l'unica cosa che riesco a dire.


Lo so, è corto però non riesco a dare la giusta svolta alla storia.
Mi rifarò con i prossimi capitoli ❤️

Come una scossaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora