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Eva Pov

È passata una settimana da quella mattina. Non ci siamo parlati o cercati, e non lo pretendevo.
Non mi sento usata perché sono stata io la prima a volerlo, non sono arrabbiata perché in fin dei conti non siamo niente, la tristezza non c'è e non la cerco.
Ogni tanto lo vedo da lontano con Edoardo che parlano di non so cosa, è un bel ragazzo c'è poco da fare.
Non siamo persone fatte per stare insieme, io dopo l'ultima volta che sono stata fidanzata sono rimasta troppo male, e lui è tutto tranne che persona da coppia.

Prendo una sigaretta dal pacchetto, perché si ho ricominciato dopo quella mattina, mi ero ripromessa di non fumare più ma mi era mancato.
Sono fuori il cortile di scuola, mentre aspetto le altre e fumo, fumo e mi godo questa sigaretta.

Eleonora si avvicina con Edoardo e dietro di loro c'è il loro cagnolino Federico.

"Oi"

"we Ele" saluto anche i due esseri di sesso maschile. "Ciao ragazzi" Edoardo mi saluta con un sorriso e lo stesso fa Federico anche se in modo forzato.

"Da quant'è che fumi? " domanda Ele.

"Ho ricominciato, le altre?"

"Stanno arrivando"

"Ele senti puoi venire un attimo?" domanda Edo alla ragazza e lei annuisce e si allontanato.

"Eva"

"Federico, tutto bene?"

"Si" e poi silenzio, troppo silenzio. "Ti andrebbe di venire ad un festa sabato, puoi portare anche le tue amiche"

"Si, va bene, mi devi girare l'orario e il luogo solo"

"Si dopo lo faccio"

Campanella, Santa campanella.

"Io vado" dico in modo secco senza troppi giri.

Come una scossaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora