TRAPPED IN MY MIND.

Capitolo ventunesimo.

15 Luglio 2019, 22:38

Ragazze mie; fatevi desiderare, sempre.

Non vi invito ad essere delle bigotte, cerco di proteggervi dal demone della prevedibilità.

Siate misteriose; scopritevi, mostrate, ma non tutto, e non subito.

I ragazzi devono volervi ardentemente, non concedete il vostro corpo per una notte di fuoco, o per cinque minuti in un bagno pubblico.

Si stancheranno.

E' scientificamente testato che più si attende per qualcosa, più accresce il desiderio; ma quando finalmente quel qualcosa si ottiene, la magia si perde.

Alla gente piace l'irraggiungibile, a quanto pare.

Dio, come hanno fatto i miei nonni a durare cinquant'anni?

Credo sia necessario svelarsi alla persona amata giorno per giorno, dargli quell'assaggio in modo da rendersi intriganti, ma mai bruciare le tappe.

Pensano siamo tante, siamo uguali.

Questa generazione mi disgusta.

Sbagliando s'impara; fu la lezione di vita numero uno.

Joe scriveva con altre ragazze, mi aveva presa in giro tutto il tempo.

Se l'è proprio meritate quelle corna.

Forse se invece di gettarmi ai suoi piedi come chissà quante altre hanno fatto prima, fossi andata piano, sarei riuscita ad intrappolarlo nella mia mente.

Ho sempre pensato che il vero amore nascesse da discorsi profondi.

Scaviamo nel nostro passato, ci rendiamo vulnerabili.

Apriamo a una persona il nostro universo interiore, unico per ognuno.

E' questo che ci rende diversi, speciali: la mente.

Potrai vedere venti modelle di Victoria Secret e ammettilo, te le faresti tutte; ma non se hai già una dipendenza per qualcuno.

L'attrazione mentale è decisamente più forte dell'attrazione fisica.

Con Martino sono stata superficiale, lo ammetto.

Ero troppo presa dal mio migliore amico, quello che fin ora mi aveva decifrata dentro e aveva accettato ogni mio codice confuso.

Questa è la sera in cui mi hanno spezzata nel profondo.

Scrivo al mio ragazzo per chiedere se sa qualcosa.

Joe e $WE sono insieme; entrambi stra fatti, anche se probabilmente esagerano o fingono.

Cinque messaggi vocali.

Li ascolto, e quello che mi sento dire mi ferisce così tanto da cambiare radicalmente il mio modo di pensare.