TRAPPED IN MY MIND.

Capitolo trentesimo.

Anna se ne lava le mani.

In questo momento mi sembra una stupida, non sa cosa dire e quasi le viene da ridere.

Dio, ma ce la fa?

Ci siamo messe in questo guaio insieme, come può lasciarmi sola?

Prendo la situazione tra le mani, dovrò salvarmi da sola.

Cancello il profilo dal mio cellulare e vado dritta al parchetto.

Li metto in riga io.

"Che sta succedendo qui? $WE, hai finto per fin troppo tempo che io sia un'estranea.

Tu mi conosci, cavolo! Sai che persona sono, sai che non lo farei mai! E Brand! anche tu!

Volete controllarmi il telefono? Ecco! Ve lo sbatto in faccia perché non ho nulla da nascondere!

Cos'è, nessuno ha le palle di insultarmi se per farlo dovete guardarmi in faccia?!"

Muti.

Brand! dice che mi crede; almeno lui.

Continuo a non ricevere risposta e me ne vado indignata.

Anna mi segue, ma sono arrabbiata.

Mi strizzo il cervello per pensare alle prove delle mie parole.

Mi serve qualcuno che si addossi tutta la colpa.. qualcuno di manipolabile che lavori per me, qualcuno che mi riporti al recitare il ruolo della principessina smarrita, così da farmi tornare al centro dell'attenzione.

Qualcuno che torni dal regno dei morti per me, senza paura di sporcarsi le mani..

Una specie di Giacomino Stone Junior.. Cameron Stone.

Ricordate il fratello minore di Jack? :)

A che punto arriva la follia umana, la terra è un libero manicomio.