E niente, metto giù.
Scherzo, mai tirarsi indietro.
Perciò sforzandomi di nascondere la mia sottile tonalità nel parlare, riattivo coraggiosamente l'audio e dico un "Oh" imitando la tipica fase di cambio voce maschile.
Rimetto immediatamente il silenzioso e respiro in modo pesante, il tutto avvantaggiata sul tempo per la marea di imprecazioni, insulti e bestemmie di mr. ciccione, conclusi con un prepotente "e comunque c'hai una voce demm***a."
Senti da che pulpito arriva la predica!, sei un bambino obeso con la voce di un ultra ottantenne, fingi pure l'accento romano per fare scena, e osi criticare il MIO Jack?
IL tutto mi dà carica, e con infinita rapidità clicco sull'icona del microfono e accenno debolmente un "seh", dopo di che attacco.
Uff, ci è mancato poco.
Ora che sa per certo che Stone esiste, posso passare all'attacco: mi butto per terra al centro della camera, e con la modalità autoscatto mi faccio una foto, la invio col mio secondo account a $WE e mi preparo una bella storia.
"Hanno suonato, Jack mi ha chiesto di entrare e, felice di riceverlo, aspettandomi una delle solite visite a sorpresa, ho aperto.. ma abbiamo litigato e accecato dalla rabbia mi ha spinta, ho battuto la testa ed essendo debole sono svenuta.
Non ricordo cos'è successo dopo."
Perfetto.
Non ci dovrebbero essere complicazioni, ho tutto sotto controllo.
Non vedo l'ora di ricevere coccole e premure dall'unica persona disposta a darmele.
Oddio.
E' la mia di direct, sta volta, ad essere intasata di insulti.
Cos'è successo?
Dannazione.
La foto l'ho mandata con il mio profilo, quello principale, @ella.davis; a quanto pare però, il nostro supereroe taglia XXL ha già collegato le cose: deve aver pensato che Jack mi ha preso il telefono.
Stanchi di ricevere parolacce inutilmente, io e Stone digitiamo qualche minaccia veloce e stacchiamo.
Posso tornare ad essere me per qualche ora.
Metto via il telefono e convinta di rilassarmi un po' mentalmente, vado in camera mia.
Entra mia madre, mi chiede se ho fame.
Non voglio mangiare, non sto bene con me stessa e le dico di no, le chiedo di uscire.
Tanto per cambiare inizia a urlarmi contro, non le va bene che la taglio fuori, non le va bene che sto a casa perché non le parlo ma non le va bene se esco, non le va bene mai niente, se a farlo sono io.
Che peso, che stress.
Le sbotto contro ed esco sbattendo la porta.
Mai l'avessi fatto; problemi a ore dodici.
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TRAPPED IN MY MIND.
Novela JuvenilSiete mai stati spaventati da voi stessi? Ella si è innamorata di un ragazzo che non esiste. Attraverso un viaggio nella sua mente, tra un'estate di fuoco, (e non per il caldo..) primi amori, gang e nuove esperienze, vi racconto come ho reagito quan...