Era trascorso il quarto giorno senza André. Oscar, era rientrata e sistemava il suo cavallo nelle scuderie. "Lascia che ti aiuti" le sussurrò all'orecchio una voce, poggiandole le mani sui fianchi. "André!" E si abbracciarono. "Mi sei mancato, amore! Da quanto sei tornato a palazzo?" "Sono arrivato pochi minuti fa. Ho consegnato i documenti al generale e stavo riponendo il mio Roxen." "Tieni molto al tuo cucciolo.." "Me lo regalò il generale per i miei 20 anni! Come posso trattarlo male? E' uno splendido cavallo di razza. Tu, piuttosto, perché chiami ancora il tuo cavallo, Cavallo?" "Non ho fantasia coi nomi!" "Mmmmhhhh.. Se si chiamasse Felix?" "Mi piace! Cavallo, d'ora in poi sarai Felix!" "Amore, ora devo sistemare le valigie del viaggio.. torno in casa." "Aspetta André, stanotte lascia la porta aperta.. può essere che ti facciano visita per ricompensarti.." "Che generosa.. Ma prima, un bel bacio!" A mezzanotte, Oscar si intrufolò nella stanza del ragazzo. La giovane indossava una camicia da notte che le arrivava al ginocchio; i bottoni della camicia arrivavano fino all'ombelico, ma erano aperti fino al seno della donna. "Amore mio, mi vuoi provocare?" Avvolgendola tra le braccia. "André, sei tu quello che indossa solo i pantaloni..." I due innamorati iniziarono a baciarsi e a scambiarsi tenerezze; André prese in braccio la fanciulla e la gettò sul letto, ove continuarono. Qui il giovane cercò di più dall'amata. "André fermiamoci!!!!! Non qui!!!!! Ci stavano per sorprendere l'ultima volta, stavolta non ci andrà bene!" "E quando amore?" L'amato tentò di corrompere la ragazza con gli occhi dolci, ma fu irremovibile. "Ah non fare così. Resisti fino al mio giorno libero, ossia tra sei giorni. Saremo soli tutto il giorno.." Accentuò con voce maliziosa. "I sei giorni più lunghi della mia vita." André si posto al fianco dell'amata e le accarezzò il viso. "Come sono stati questi giorni a Versailles?" "Insopportabili e noiosi, a parte un pomeriggio. Fersen si è presentato senza preavviso alla Reggia." "E perché quel tono?" "Perché sa di noi!" "EEEhhhh? Allora il bietolone è più sveglio di quel che dimostra!" "Ahahahah. Bietolone. Ahahahahah. Si, ha scoperto che ero io la contessa Virginia del ballo, ha notato che ero giù di tono se non sei con me e, mi è toccato confessare. Di lui ci possiamo fidare, si è incastrato in una situazione anche più pericolosa della nostra!" "Già. Oscar, come ha fatto Fersen a riconoscerti?" "Amore, quella sera ho ballato con lui." Andrè fulminò Oscar con lo sguardo per la gelosia, ma lui non fece in tempo a fiatare, che si ritrovò la donna su di sé, che lo frenava. "Non è successo nulla di quello che stai immaginando. Calmati! Non ho nemmeno finito la canzone e sono corsa da te, abbandonandolo nel mezzo del ballo. Gli ho regalato un gran due di picche, davanti a tutti i presenti. André, in quel momento, ho scelto te perché ti amo, ti amo come non ho mai amato nessuno. Sei l'unico con coi voglio stare." Il giovane le afferrò i polsi e ribaltò la posizione. La guardò negli occhi e, sul suo viso non lesse una singola traccia d'esitazione o menzogna. "Volevi farmi ingelosire?" "No, André. So che ho sbagliato, mi pento per non averti amato prima, per ciò che hai sopportato, per quanto dolore ti ho causato. Non dubitare, le mie labbra sono state, sono e saranno tue, per sempre." "Giurami che sarai solo mia, Oscar!" "Lo giuro, amore mio!" Promise la donna, guardandolo senza timore. Sigillarono quella promessa in un caldo bacio alla francese, dopo il quale si addormentarono abbracciati. All'alba, Oscar si alzò. "A dopo, amore mio." Poggiò le sue labbra leggermente sulla guancia del ragazzo, per poi salire verso la sua stanza in punta di piedi.
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Lady Oscar: ti amo, il resto non conta
FanfictionQuel cielo stellato, provocò un bacio. Questo, a sua volta, cambiò i sentimenti di Oscar per Fersen; in quell'attimo, Oscar si innamorò del suo André, assaporando l'inizio di un grande amore. Ma sarà concesso loro vivere felici? Mentre si animo, i d...