twenty-four.

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Finn's pov

Scesi dall'aereo e potei subito respirare l'aria di Los Angeles. Era bello tornare a casa.

Camminai per un po', fin quando non arrivai di fronte casa mia.

Non ero pronto affatto a rivedere i miei genitori, non avevo neache preparato un discorso, non sapevo neanche se abitassero ancora lì. Ma sapevo che era il momento giusto.

Feci un respiro profondo per poi bussare.

"Arrivo." Sentì mia madre urlare e sorrisi.

La porta si aprì di scatto e a mia madre stava per venire un infarto.

"O. Mio. Dio." Sussurrò per poi stringermi in un abbraccio forse un po' troppo forte.

"M-Mamma così non respiro." Sussurrai e lei si staccò, prendendomi le mani.

"Dove diavolo sei stato? Non hai idea di quello che hai combinato." Disse lei e io sospirai.

"Sei mi fai entrare ti spiego tutto." Lei annuì e, una volta entrati, ci sedemmo sul divano.

"Bowers mi ha minacciato mamma. Ho dovuto farlo, o l'avrebbe ammazzata." Dissi scoppiando a piangere e lei mi abbracciò, facendomi appoggiare la testa sul suo petto.

"Sono stato da Jack Grazer, ho vissuto con lui per tutto questo tempo e sono stato davvero bene, ma non ho mai smesso neanche un secondo di pensarla e di pensare voi mamma. Mi dispiace per tutto, mi dispiace avervi fatto soffrire ma l'ho fatto per proteggervi, per proteggerla mamma. Non potevo scegliere." Dissi e lei annuì, accarezzandomi la schiena.

"Vai di sopra, ti preparo qualcosa di caldo e mi spieghi tutto meglio." Annuì e salì sopra, in camera mia. Esattamente come l'avevo lasciata.

"Allora, va meglio?" Disse mia madre quando finì di bere il thè caldo e io annuì.

"Mamma, lei come sta?" Chiesi e lei abbassò lo sguardo.

"Sei abbastanza grande ora per sapere che non sono cose che spettano a me dire." Disse lei e io scossi la testa.

"No mamma, non posso andare da lei." Dissi e lei annuì, dandomi un bigliettino con un indirizzo.

"Si che puoi." Disse.

-
Millie's pov

"Ti è piaciuto il film?" Chiesi a Michael che annuì sorridendo.

"Non capisco come la bestia sia potuta diventare un bellissimo principe azzurro. Che razza di magia è?" Disse lui e io ridacchiai.

"E' l'amore, si chiama amore." Risposi io accarezzandogli i capelli.

La porta suonò facendo sobbalzare entrambi.

"Arrivo." Gridai alzandomi dal divano.

Quando aprì la porta quello che vidi mi sembrava surreale. La richiusi di nuovo, sconvolta.

Quando realizzai che non stavo sognando, la riaprì lentamente.

"Dio." Sussurai abbassando lo sguardo.

"Ciao Millie." Disse lui imbarazzato.

"Ciao Millie? Scompari per sei anni e tutto ciò che hai da dire è ciao Millie?" La rabbia iniziava a prendere il possesso del mio corpo mentre iniziavo a piangere.

"Si può sapere dove cazzo sei stato?" Dissi spingendolo e lui fece un passo indietro.

"Come cazzo ti è venuto in mente di lasciarmi sola." Dissi spingendolo una seconda volta.

PIANETI (FILLIE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora