"La nostra famiglia"

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* Userò i nomi giapponesi in quanto quelli occidentali stonino con quelli scelti per i bambini

Tenma si prese una pausa dai lavori domestici che stava compiendo, appoggiandosi ad una sedia del soggiorno.

Si era ritrovato a fare la "donna di casa" e per quanto si sforzasse nel non ammetterlo aveva davvero assunto il ruolo di casalingo, nonché di figura materna per i due piccini.

Vivere in cinque -o meglio in sei contando anche Spotter- nella stessa casa non era facile e roseo come se l'era immaginato da ragazzino in uno dei suoi tanti film mentali che si faceva in classe.

Tutto era iniziato quando lui e Tsurugi si erano finalmente sposati.

Era una giornata di maggio particolarmente limpida, e il tutto si svolgeva in un comune intimo e addobbato nei minimi dettagli dalle ragazze e dal fratello di Kyousuke, che fantasticava quel momento da quando i due si erano fidanzati alle medie.

Fu un matrimonio semplice e molto cordiale, dove non mancarono gli scherzi di Kariya e la marcia nuziale suonata da Shindou.

Quello fu uno dei giorni più belli della vita del giovane Matsukaze, secondo solo all'adozione dei loro bambini.

Yuuichi infatti continuava a dire che avrebbe tanto desiderato essere zio, e poi anche il castano desiderava accudire dei piccoli, e insegnare loro ad apprezzare il calcio.

Masaki, che nel frattempo era diventato capo della Kira & Company, gli fece visitare il Sun Garden dove scelsero due dolcissimi bambini, una femmina ed un maschietto che a quanto pare erano fratelli.

Spotter non poteva poi mancare, perciò anche il cane venne ad abitare con la famiglia, alla quale si unì anche Yuuichi.

Insomma, non era facile abitare tutti insieme, ma grazie alla proverbiale dolcezza di Tenma gli animi non erano mai troppo accesi l'uno contro l'altro.

Il castano poggiò il piumino per la polvere e prese fra le mani la cornice che li rappresentava insieme, che teneva sempre bene in vista sulla parete della loro camera.

Passò il pollice su Kyouma, la bambina voluta da suo marito, che cresceva ed imparava sempre più in fretta, e che in quel momento frequentava già la prima elementare.

La piccola rassomigliava incredibilmente a Tsurugi, gli stessi occhi color del miele e gli stessi capelli blu, che il padre preferiva tenere su con il gel come faceva lui ai vecchi tempi.

Kyouma si comportava spesso da maschio più che da femmina, infatti non gradiva le gonne e pratica a con passione crescente lo sport del calcio.

Non appena aveva saputo che i propri genitori erano dei talenti calcistici, era andata subito a curiosare tra gli oggetti di Matsukaze, e si era appropriata delle scarpe chiedendo insistentemente al padre di insegnargli la Stoccata Micidiale.

Tensuke era invece un bambino più calmo e dolce, ancora neonato riposava tranquillo nella culla accanto al letto matrimoniale dei due.

Possedeva dei capelli color nocciola e degli occhi verde acqua grandi e luminosi, mentre sulla testa spuntavano inspiegabili delle girelline simili a quelle del papà.

Era come se quei due bambini fossero stati scelti apposta per loro, da tanto che gli assomigliavano.

I pensieri dai quali Tenma era avvolto vennero interrotti dallo stridio della porta, e dal marito e dalla bambina che entravano in casa.

Subito Kyouma si appiccicò al maglione del padre, chiedendo insistentemente la merenda e mostrandogli un disegno fatto a scuola.

Era veramente una bambina iperattiva, non stava mai ferma e desiderava sempre giocare, per questo Kyousuke chiedeva qualche giorno di ferie dal suo lavoro di insegnante universitario per stare con la piccina.

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