"Sei la mia stella"

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Lucian era quel classico tipo di ragazzo timidissimo e introverso, che aveva difficoltà a farsi degli amici a prima vista, per questo quando ne otteneva uno gli si appiccicava, se lo teneva stretto per non farlo allontanare, diventando quasi odioso.

Ogni cosa che gli veniva chiesta lui diceva di sì, anche a costo che i loro voti ne venissero compromessi pur di mantenere intatta un amicizia.

Lui ci provava, lui cercava di essere meno impacciato, meno fastidioso a detta di tutti, lui davvero ci metteva tutto se stesso.

Voleva dimostrare al mondo che lui non era come suo zio, che il cognome Dark non avrebbe intaccato la sua personalità dolce e generosa, lui sarebbe rimasto Lucian, e non la copia di Ray Dark.

Lui era diverso, lui non era suo zio.

Lui era migliore, lui era semplicemente buono.

Eppure nonostante tutti gli sforzi che ci mettesse, nessuno sembrava voler essere suo amico, nessun ragazzo o ragazza aveva provato ad avvicinarglisi, data la fama del suo cognome e delle tragedie a lui legate, come l'incidente alla Inazuma.

Lui però non demordeva, continuava ad affezionarsi a persone che inevitabilmente lo deludevano, lasciando amare esperienze all sue spalle, persone che avevano approfittato di lui.

Una persona però sembrava non averlo affatto isolato, anzi lo aveva inserito all'interno del gruppo della Raimon con facilità, e sebbene qualche scherzo, lo aveva sempre aiutato e supportato.

Aitor era senz'altro la persona alla quale teneva maggiormente.

Nonostante il suo comportamento risultante sciocco e infantile a molti, il turchese era riuscito a conquistare il compagno, e per questo stavano sempre insieme, non si lasciavano mai, sia per l'allenamento che dopo scuola.

Lucian aveva bisogno di un qualcuno di più sicuro di sé, di un appoggio su cui porre tutta la sua fiducia.

Ma anche qualcuno che sapesse ascoltare, qualcuno con un grande cuore pronto ad accoglierlo e accettarlo e a discapito del parere di molti Aitor aveva un cuore d'oro.

La ragione per la quale il turchese invece apprezzava la presenza di Lucian era per il semplice fatto che era identico a lui prima fi conoscere Xavier e Jordan.

Prima dei due tutori, o meglio padri, nessuno si prendeva cura del piccolo al Sun garden, veniva completamente abbandonato a se stesso, mentre Lina, troppo presa dal lavoro, non aveva tempo per lui e il piccolo Aitor cresceva solo e in balia di nessuno.

Finché quei due uomini non lo avevano adottato, e gli avevano dato -e continuavano a dargli- tutto l'amore di questo mondo, quasi fino a soffocarlo di tenerezza.

Prima delle loro attenzioni Aitor si sentiva proprio come Lucian, incapace di socializzare e con tanta timidezza nel cuore che lo bloccava nel farsi nuove amicizie.

Per questo aveva trovato nel viola un ricordo, uno spiraglio aperto nella sua mente sui ricordi di com'era lui prima di avere una famiglia.

Aveva trovato pena, tenerezza, gli si era stretto il cuore a quella vista e immediatamente aveva sentito il bisogno di aiutarlo, e così aveva fatto.

Ormai lui e il viola passano tutto il tempo insieme, avevano dedicato anima e corpo l'uno all'altro, e stretto un legame indissolubile basato sul puro affetto.

Proprio ora che erano diventati profondi amici, Lucian non se la sentiva di rovinare tutto confessandogli il suo amore.

Già, amore.

Ora capiva cos'era quel battito forte nel petto, che ogni volta ripiegava alla fatica dovuta al calcio, ma che stranamente si scatenava quando il turchese era vicino.

Inazuma One-shotsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora