Inazuma One-shots

"Storia a lieto fine"

Premessa: Anche se il titolo suona tanto dolce in realtà è una roba assurda, una cozzaglia di depressione con un Jude ossessivo, quindi non fatevi ingannare 🙈

Sono esattamente 2841 parole di un Jude distorto al quale non sono abituata 👌

Erano ormai passati dieci anni, anni nei quali Caleb aveva sperato di toglierselo dalla testa, aveva desiderato ogni notte che la mattina seguente non avrebbe trovato i suoi messaggi, la sua foto profilo brillargli davanti al naso.

Era tutto iniziato con un semplice bacio negli spogliatoi, quando tutti gli altri se ne erano andati Caleb aveva preso coraggio, gli aveva tirato quell'odiato mantello in modo da farlo scivolare ed era riuscito a combaciare le proprie lebbra con le sue, solo per qualche secondo.

Un semplice bacio a stampo, un contatto veloce fra le loro labbra giusto per colmare il desiderio di uno dei due, un capriccio che Caleb voleva togliersi al più presto.

Per tutto quel tempo il bruno l'aveva odiato, aveva desiderato che si infortunasse ad ogni partita giocata, poi, con il tempo, aveva accettato la sua amicizia fino a non poterne più, della sua pietà non sapeva che farsene e così aveva assecondato i suoi istinti e l'aveva baciato.

Pensava che l'avesse capito, che dopo tutte le frecciatine e i segnali Jude capisse che era finito per amarlo, per quanto questo lo infastidiva.

Aveva dovuto ammettere a se stesso che faceva così solo per vederlo arrabbiare, perché adorava che per delle sciocchezze Jude si arrabbiasse, mostrando che anche un essere dedito alla perfezione sapeva essere imperfetto.

Ma un giorno quelle limitazioni, quegli impedimenti avevano cominciato a stargli stretti e aveva deciso di prenderselo, di fare suo Jude, anche solo con bacio.

Non gli importava del seguito, non gli importava se alla fine Jude lo avesse rifiutato e non gli avesse parlato mai più, sapeva che dopo il bacio, conoscendolo, l'avrebbe evitato per il resto della vita, ma la cosa non lo scalfiva, data la sua abitudine di essere lasciato solo.

Sua madre, suo padre, se n'erano tutti andati alla fine, lasciandolo solo nonostante fossero quelli che sapevano di più che aveva bisogno d'affetto, d'amore e di attenzioni, e lentamente ci aveva fatto l'abitudine.

Per questo odiava -e segretamente amava- Jude Sharp.

Perché aveva riportato alla sua mente quel sentimento mancatogli, perché in lui aveva rivisto le persone che amava, perché lo vedeva come un capo, una guida, e lui aveva proprio bisogno di un freno da quella solitudine, uno scudo che lo proteggesse, anche se non l'aveva mai ammesso.

Odiava se stesso, odiava le sue reazioni in presenza di Jude,  quando il suo cuore vibrava non appena quegli occhi rossi gli si posavano addosso, quando lo sfiorava durante le partite, gli veniva da bestemmiare perché si era innamorato, e lui non voleva.

Non voleva perché sapeva che alla fine si sarebbe stancato di lui, l'avrebbe trovato fastidioso e arrogante come gli ripetevano tutti e sarebbe rimasto di nuovo solo, come sempre.

Contrariamente alle sue aspettative però Jude ricambiò il bacio, e anzi lo fece con tanta esperienza e maestria che Caleb si chiese, più tardi, se non avesse già baciato in precedenza.

Le loro lingue slittavano una contro l'altra in un intreccio umido, bagnato, mentre le loro labbra si tingevano le une della saliva dell'altra, in un bacio passionale e intenso, tipico dei fidanzati.

"Allora sai" gli soffiò sulla bocca in un caldo sussurro, mentre questa si incurvava in un sorriso beffardo, la sua mano gli arruffava il ciuffo bruno.