Il filo che ci lega [Kyouten / Axel x Vlad]

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Le ultime parole di Axel dapprima gli erano parse vuote, senza un significato effettivo, preso dalla gioia che avesse una risposta, poi, calmatosi, aveva chiesto tutto quello che sapeva.

Aveva cercato per cinque anni i motivi della strana situazione del fratellino, esplorando siti su siti, chiedendo a tutti quelli che conosceva e ogni volta non otteneva nessun risultato.

Quelli che credeva suoi compagni di classe, quindi suoi amici e confidenti, sentita la storia di Victor avevano riso e gli avevano voltato le spalle, convinti si trattasse di un metodo per attirare l'attenzione.

Vladimir era sempre stato un ragazzo schivo, timido e solitario, per lui farsi degli amici rappresentava una difficoltà anziché un'azione naturale, le persone che gli si avvicinavano rappresentavano per lui un'ancora per fuoriuscire dal baratro della sua insicurezza.

Era per questo che Vladimir non parlava più con nessuno nella sua classe, perché gli amici che credeva affettuosi si erano dissolti non appena avevano sentito del fratellino, e la regola che si era imposto lui era che se qualcuno feriva Victor, lui avrebbe stroncato i rapporti per sempre.

E così aveva fatto, con tutte quelle persone che gli avevano riso in faccia quando lui cercava aiuto, lui le aveva lasciate, considerandole indegne del suo affetto.

Pensare a quanti rapporti aveva perso a causa della promessa fattasi faceva male, ma mai quanto avrebbe fatto vedere il piccolo Vic continuare a soffrire di un qualcosa sconosciuto, e superava ogni abbandono.

L'unico che era diventato suo amico era stato, ovviamente, il suo Axel e non appena aveva visto quanto gli stesse a cuore il fratellino e n'era affezionato, e quindi non l'aveva più lasciato andare.

La loro amicizia si evolveva di giorno in giorno, con l'ausilio del tempo ebbero tantissime occasioni di conoscersi meglio, di socializzare, di divertirsi ma soprattutto di innamorarsi lentamente l'uno dell'altro.

Spinto da questo sentimento, Vlad fu più volte provato nel raccontare tutto al migliore amico ma si trattene sempre, timoroso che una volta raccontata la verità il biondo sarebbe fuggito come tutti gli altri.

La certezza che ora gli si parava davanti, che Axel non lo abbandonava ma che anzi cercava di aiutarlo, benché anche per lui ala cosa non fosse semplice, gli scaldò il cuore e lo convinse sempre di più dei sentimenti che crescevano in lui.

"Le anime gemelle, Vlad, sono due persone destinate a innamorarsi" iniziò Axel guardandolo negli occhi, e mentre lo faceva avvertì dei brividi lungo la schiena come se quello che stesse dicendo si collegasse a loro due, al contatto fra i loro corpi che non era smesso neanche un secondo quel pomeriggio.

"La teoria delle anime gemelle non ha eccezioni, le due persone possono essere di qualunque genere , infatti capita che faccia innamorare persone dello stesso sesso. Come mi hai detto che succede a Vic, le anime gemelle condividono la gioia, ma anche il dolore e la tristezza, come se avessero un cuore solo." Axel si prese una pausa osservando il liquido nella sua tazzina, oramai freddo "Le due persone riescono a comunicare attraverso i sentimenti, ma anche attraverso la pelle sulla quale possono scrivere dei messaggi" concluse, rivolgendo uno sguardo pieno di compassione all'amico affianco a lui, che lo osservava come se avesse trovato un tesoro prezioso.

"E come mai Vic ha sempre delle ferite? Cosa sta facendo la sua anima gemella per ferirsi tanto?" chiese il blu, mentre un timido sorriso gli compariva sul viso, ancora incredulo che qualcuno avesse la risposta alla sua domanda.

Axel negò come per dirgli che non lo sapeva, per poi afferrargli la mano e stringergliela forte.

Il blu fu sorpreso da quell'azione improvvisa, tant'è che arrossì molto ma non interruppe la sua voglia di sapere.

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