22. Jungkook

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Cazzo.
Sono un coglione.
Decisamente un coglione.

Jimin mi piace, mi piace tantissimo e cosa faccio? Gli faccio credere che lui per me sia solo un gioco. Bell'amico di merda.

L'ho fatto piangere. Ho visto Jimin piangere ben più di una volta e mi ha sempre spezzato il cuore vedere gli angolo delle sue fantastiche labbra rivolti verso il basso.

Sapere che sono così a causa mia mi distrugge. Quando ho sentito quella lacrima cadere sulla mia pelle il mio cuore si è aperto in due. Mi sono sentito malissimo.

Mi sento malissimo anche ora, nonostante lui sia accanto a me. Devo decisamente smettere di provarci, dobbiamo tornare dei semplici migliori amici.

Lui non mi ama, me l'ha detto esplicitamente e io non posso confessargli ciò che provo. Sarebbe la fine, la fine della nostra amicizia, che è tutto ciò che mi resta ormai.

Io: "Jimin..." dico nel silenzio della stanza.

J: "Che c'è? È una scena importante!" risponde lui non distogliendo gli occhi dallo schermo del televisore.

Io: "Ho fame, tu ne hai?"

J: "Un po' sì"

Io: "Ordino una pizza?"

J: "Sai già come la voglio" mi risponde sorridendo, ma sempre senza guardarmi.

Vorrei rimanere fermo ad ammirare il suo sorriso, ma poi si infastidirebbe e quindi mi alzo e vado in cucina per ordinare.

***

Arriva la pizza e apriamo i cartoni sul divano, mentre continuiamo a guardare quel kdrama. Anzi, è Jimin che si sta guardando quella merda di finzione amorosa, io sto guardando lui.

J: "Oggi la pizza è più buona..."

Io: "Davvero? Io la trovo uguale" ribatto.

J: "Non lo so, la mia ha qualcosa di diverso."

Io: "Senti, Jimin, se non ti va di parlare con me dopo quello che è successo, anzi che ho fatto, è okay. Non c'è bisogno che tiri fuori argomenti a caso."

J: "Va bene" risponde soltanto.

Mi sono inflitto il colpo da solo, ma se non se la sente di parlare non voglio neanche che si senta obbligato a farlo.

Passano alcuni minuti in perfetto silenzio, poi Jimin torna a parlare: "In realtà non è che non voglio parlare con te."

Io: "Ah, no?"

J: "No. Con te voglio parlare, ma non so di cosa..."

Io: "Te l'ho detto, puoi dirmi tutto. Tutto ciò che vuoi."

J: "E tu a me."

Ti amo, ecco cosa vorrei dirti, ma questo non lo posso fare.

J: "Però non voglio trattare argomenti seri, o normali, e quindi mi vengono in mente queste cazzate" cerca di giustificarsi.

Io: "Hey, non devi giustificarti con nessuno. Te l'ho detto che con me puoi parlare di tutto e se mi vuoi dire che la tua pizza è diversa a me va bene."

Jimin sorride e finalmente mi guarda negli occhi.

J: "In realtà è la solita, solo che volevo parlare con te" confessa arrossendo e abbassando di nuovo lo sguardo.

Io: "Hey!" dico avvicinandomi a lui e accarezzandogli una guancia. "Guardami negli occhi." chiedo gentilmente e appena ho il suo sguardo nel mio aggiungo molto lentamente, scandendo bene le parole: "Puoi dirmi quello che vuoi" ribadisco per l'ennesima volta.

Lui non dice niente, non si muove, continua a guardarmi e il suo sguardo inizia a bruciare. Senza che io me lo aspetti mi abbraccia, stringendomi forte a sé.

J: "Ti voglio bene, Jungkook."

Inspiro quelle parole come un cocainomane inspira la cocaina. Le faccio entrare dentro di me, iniziano a scorrere nelle mie vene e raggiungono il cervello. Ma cristo, danno mille volte più piacere di qualsiasi droga.

Io: "Ti voglio bene, Jimin" rispondo e lo stringo un po' più forte anche io.

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Spazio Autrice:

Questo capitolo mi piace tanto tanto... 😍
A voi?

"heaven in hiding" ~ (KookMin) ✓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora