32. Jungkook

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Questa nottata è stata orribile, non ho dormito per niente. Non ci riesco sapendo che Jimin è arrabbiato con me perché ho detto delle stronzate che neanche penso, ma che l'hanno ferito.

Non dormo molto la notte, ma a non chiudere proprio occhio si nota la differenza.

È solo che senza Jimin accanto dormo malissimo, senza poterlo stringere e sentire la tua testa sul mio petto.

Quindi sapere che è arrabbiato con me mi potrebbe tenere sveglio per giorni interi, senza mai un attimo di pausa.

***

Chiudo la porta della soffitta, dopo aver dato da mangiare ai miei conigli, e scendo le scale bloccandomi di colpo appena vedo qualcosa di strano all'ingresso: le scarpe di Jimin. È qui. Lui è qui, in casa.

Entro in maniera molto cauta e non vedendolo in sala provo in cucina. Ma non lo trovo e l'unica stanza che rimane è la sua.

Busso, ma non sento nessuna risposta. Quindi entro e vedo la porta del bagno aperta a metà e sento il rumore dell'acqua della doccia che scorre potente.

Il mio istinto più naturale mi dice di correre da lui e di sistemare le cose ora, ma so che non sarebbe una buona idea, quindi faccio retrofront ed entro in camera mia, chiudendo la sua porta e lasciando la mia aperta.

Voglio sentire quando esce, per parlare con lui. Non voglio che se ne vada senza avermi ascoltato.

***

Un bel po' di tempo dopo sento la porta di camera sua aprirsi, e io scatto in piedi ignorando il leggero giramento di testa causato dal mio movimento.

Arrivo sulla soglia di camera mia e sto per chiamarlo quando lo vedo dirigersi a petto nudo, con addosso solo dei pantaloncini, verso la cucina. Vedo i suoi muscoli contrarsi mentre cammina e mi serve un attimo prima di riprendermi.

Lo chiamo: "Jimin?", ma lui mi ignora ed entra in cucina. Lo seguo e provo ancora: "Jimin...?"

Continua a ignorarmi. Prende un bicchiedere dalla credenza e lo riempie di acqua del lavandino, finendolo poi in un sorso e sciacquandolo.

Io: "Jimin, ti prego, possiamo parlare...?"

J: "Vuoi sbattermi in faccia altre cose che ti ho 'portato via'?" dice senza guardarmi, uscendo dalla cucina e entrando in salotto. Si lascia cadere sul divano e tira fuori il cellulare, iniziando a giocarci.

No, Jimin, voglio solo chiederti scusa. Voglio solo sapere se riuscirai mai a perdonarmi, perché abbiamo litigato solo ieri, ma io già non ce la faccio più, penso tutto quanto col cuore che mi esplode nel petto, ma sarei un fottuto egoista se gli dicessi quelle cose.

Io: "Come stai?"

Vedo che il pollice col quale stava scorrendo i post su Twitter si ferma di colpo, trattiene il fiato, e rimane così per qualche secondo finché non torna normale. Rilascia il respiro e risponde: "Benissimo, non si vede?"

Io: "Scusa se ti ho detto quelle cose... non le pensavo davvero."

J: "E quando non le pensavi? Quando me le hai dette o quando mi hai assicurato che non me le avresti mai dette?"

Io: "Jimin, ero arrabbiato... lo so che non giustifica l'aver tradito la tua fiducia, ma quando mi arrabbio parlo a vanvera e dico cose assurde."

J: "Jungkook, in questo momento non mi va di parlarne. Anzi, non mi va proprio di parlare con te."

Io: "Jimin, per favore..." dico ancora una volta sedendomi accanto a lui. Ma appena tocco il divano, lui scivola lontano da me. Mi avvicino ancora un po', e ancora scivola via. Continuiamo finché lui non arriva alla fine del divano e io credo di avercela fatta, quindi quando gli sfioro la spalla nuda con i miei polpastrelli lui si alza in piedi andando in camera sua.

Sbatte la porta e io non lo vedo più fino all'ora di cena, che ovviamente salto perché non mi va proprio di mangiare senza di lui.

E all'ora di cena lo vedo per miracolo perché esce di casa tornando dieci minuti dopo con in mano la posta e una brandina.

Io: "Cosa ci devi fare con quella?" gli chiedo appena lo vedo entrare, preparandomi a venire ignorato ancora.

Ma stranamente mi risponde: "Il mio letto arriva tra una settimana, quindi per il momento dormirò su questa."

Io: "E da dove salta fuori?"

J: "Me l'ha prestata Yoongi-Hyung" risponde lanciandomi un'occhiata furtiva, aspettando una mia reazione al nome di Yoongi-Hyung.

Io: "Oh, okay..." dico solamente. "Ti va di vederci un film?" propongo buttandomi sul divano.

J: "No, rimango qua, ma per i fatti miei. Tu fai quello che vuoi" risponde.

Io: "Sicuro?"

J: "Gli amici guardano i film insieme, noi siamo solo conviventi..." dice e spero che a lui faccia male dirlo tanto quanto a me faccia male sentirlo.

Io: "Okay, io mi guardo un horror comunque..."

J: "Quindi?" ribatte alzando un sopracciglio.

Si siede dall'altra parte del divano, lontano da me, e gioca col suo telefonino con la luminosità al massimo.

Io: "Senti, rovina l'atmosfera di buio, potresti abbassarla quella luminosità, per favore?"

Jimin non mi risponde e la abbassa senza dire niente. "Grazie" dico poi. Nulla. Il nulla. Cavolo...

Un'ora dopo, sempre senza parlare, si fa luce col telefono e se ne va via, senza tornare più.

Penso sia andato a dormire, e mi ha lasciato solo. E per la prima volta, ho paura dell'horror che sto guardando...

***

Una volta finito il film, faccio per andare in camera mia a dormire, ma qualcosa mi spinge a entrare nella camera opposta.

Cammino in punta di piedi per non svegliare Jimin e mi infilo sotto le coperte insieme a lui, cingendogli la vita.

Lo so che non dovrei farlo, ne sono perfettamente cosciente, ma il suo corpo così vicino al mio manda il mio cervello dritto in un altro pianeta e mi impedisce di connettere quei pochi neuroni che mi sono rimasti e che mi fanno solo fare cazzate.

Il corpicino di Jimin, avvolto dal mio braccio e dalle coperte, si muove di poco nel sonno. Starò qui solo per un'oretta, Jimin, giuro. Ho solo bisogno di averti accanto, anche per poco.

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Spazio Autrice:

Ecco a voi, dopo un giorno di pausa, il nuovo capitolo! Spero che vi piaccia :)

Che ne pensate di Jungkook? Jimin lo perdonerà presto o lo terrà sulle spine ancora per un po'?

Un beso ❤️

"heaven in hiding" ~ (KookMin) ✓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora