Capitolo 7

22 2 2
                                    

Alexander pov.

"Perché tutto di questa casa mi ricorda mio fratello ..tu mi ricordi mio Fratello Rob.."

Ed ecco che quella piccoletta aveva sganciato la bomba.

Era testarda, maledettamente testarda oserei dire.
Coraggiosa a tal punto, da ribattere a colui che l' aveva colta in flagrante nella sua casa. Eppure sembrava così sicura di se..in tutto, anche quando mi aveva pestato il piede liberandosi dalla mia presa , dandomi una gomitata nel fianco , il tutto facendomi perdere l'equilibrio.
Ero stato colto di sorpresa, di certo Rob non mi aveva detto che sapeva difendersi e neanche che aveva un bel caratterino.
Dal canto mio, non ero molto meravigliato di trovarla lì, anche perché io, già sapevo delle sue continue "scappatelle " a casa mia. Avevo impiantato telecamere e spie da per tutto , avevo collegato un sensore a tutte le porte che avvisava direttamente sul mio cellulare qualunque cosa succedesse.
Rimasi sopreso quel giorno,quando l'allarme al telefono iniziò a suonare e visto che avevo anche le telecamere collegate al mio Android vidi che era lei .Hope.
La piccola Hope, la piccola ed innocua ragazza che io stavo proteggendo, solo Dio sa da cosa, si trovava nella mia casa.
Non mi disturbava più di tanto,la sua presenza nella mia dimora, anche perché mi alleggeriva il lavoro da bodyguard che avevo nei suoi confronti.
Tutti i giorni faceva visita alla mia casa, tutti i giorni se ne stava li a guardare quelle vele.
Le vele erano la mia più grande passione, passione che avevo condiviso con Rob. Avevamo alcune cose in comune e la collezione di quelle vele ne era la prova. Forse era per quello che era curiosa , forse era perché le mancava il fratello, per questo feci finta di nulla.
Feci finta di nulla anche quando si scolò tutta la bottiglia di Jack Daniel, ubriacandosi per poi addormentarsi sulle scale.
Quella sera, anche se lei non ricordava ,ero preoccupato da morire, tanto da andare lì personalmente per vedere se era tutto ok.
Dopo averla presa in braccio e distesa sulla poltrona, ero stato 2 ore li a guardarla , ad ammirarla. Mi piaceva la sua innocenza, il suo respiro calmo, le sue guanciotte leggermente arrossate per la sbornia e il suo profumo al lampone. La presenza di quella ragazza mi faceva sentire terribilmente tranquillo ed era una sensazione strana, mai provata. Quando il suo corpo fu in contatto con il mio, quando l'avevo presa a mo di sposa per adagiarla sul divano, una strana sensazione si fece strada nel mio corpo come una scarica di adrenalina . Una sensazione che provavo solamente quando concludevo con successo le varie missioni che compivo. Un adrenalina strana, come se il mio corpo al contatto con il suo si rilassasse.
La stessa sensazione l'avevo avuto anche quando l'avevo scoperta a casa mia, quando gli avevo afferrato i polsi incastrandola nell'angolo della parete e anche quando i suoi occhi si specchiarono nei miei. Quegli occhi verdi, talmente verdi e limpidi da sembrare fragili, proprio come lei.
Fragile perché al solo nominare il fratello Rob, iniziò a tremare e impallidì. Era un argomento delicato, troppo delicato. Sapevo che i due erano legati, da un amore particolare,quasi morboso da parte di Rob, ma lei questo non lo sapeva.
Non sapeva chi ero e neanche che conoscessi il fratello. Non lo sapeva e mai l'avrebbe saputo.

" stai bene? Ti vedo pallida.." mi avvicinai preoccupato.

" No sto bene, ho avuto solo un giramento di testa .. " rispose con voce tremante.

" Hai avuto un calo di zuccheri, vado a prenderti qualcosa, aspetta qui non fuggire.. "

La vidi annuire per poi scrutarmi, anzi fissarmi, mi sentivo proprio il suo sguardo addosso, entrare sotto belle.

Andai in cucina e presi una barretta dal piccolo mobiletto. Le avevo sempre in casa, anzi forse era l'unica cosa che avevo, perché ne portavo sempre una scorta di riserva . A me piacevano tanto.

Mangiò la barretta come una bambina e poi mi sorrise.
Un sorriso che mi fece sobbalzare, non perché non mi piaceva, ma perchè mi provocò come un botto al cuore, non so spiegare la sensazione, era tutto nuovo per me . Eppure di ragazze ne avevo conosciute tante, ma nessuna che mi facesse quell'effetto.

"Stai meglio..? "

"Mm..meglio grazie.."

Passarono minuti silenziosi tutto taceva poi di colpo si alzò, si avvicinò a me che mi trovavo difronte, appoggiato al muro e mi abbracciò.

I miei occhi si aprirono ancora di più, il mio corpo si immobilizzò completamente, il mio cuore perse un battito . Ero completamente pietrificato, non avevo ricambiato l'abbraccio . Hope si alzò sulle punte avvicinandosi al mio orecchio e mi sussurrò.

" Ti sembrerà strano, ma avevo bisogno di abbracciarti, anche mio fratello si preoccupava ed era da tanto che qualcuno non lo facesse per me.. per questo, grazie Alex.."

Sentire quel diminutivo dalla sua bocca, mi fece sussultare ancora una volta, e fu proprio quella scarica che attraversò il mio corpo, che mi fece ricambiare l'abbraccio.

Piano, piano si staccò dalle mie braccia, mi guardò un ultima volta e uscì di casa, rimanendo me nello shock più totale.
Quella notte restai, in quella villetta, non partì come avevo sempre fatto.
Non avevo dormito poi tanto, e dopo aver comunicato ai miei superiori, che forse, mi sarei preso qualche settimana perché stressato, ne fui meravigliato anch'io.

Mai in tutta la mia vita, Alexander Gilbert, aveva preso una pausa dal lavoro. Avevo sempre lavorato senza sosta,ma quella volta qualcosa mi portò a farlo. Dovevo proteggere Hope questo lo sapevo, ma non perché lo voleva Robert, ma perché da quel momento lo volevo io. Dovevo imparare a conoscerla ad avere fiducia in me e l'avrei fatto ci sarei riuscito. Questo però non doveva distrarmi dalle indagini in atto che c'erano per la sua estrema protezione.

Beyond appearances - Oltre le apparenzeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora