Alexander pov.
Era sbagliato. Tutto era sbagliato.
Hope mi aveva baciato, un bacio delicato,innocente, dato dall'atmosfera che si era creata.
A quell'innocuo bacio però, Hope si allontanò, iniziò a parlare, ma non ci feci caso perché il mio istinto mi portò a baciarla di nuovo, ma di mia iniziativa questa volta.Non mi ero controllato, quando prima, le sue labbra si erano posate sulle mie non ci avevo capito più nulla,mi ero bloccato. Ma la seconda volta, lo volevo più di ogni altra cosa al mondo, forse lo avevo sempre voluto quel bacio ardente.
Eh Dio, sapevo che le cose si sarebbero complicate, che la nostra amicizia,se si poteva definire tale, era importante, ma in quel momento il mio cuore prevalse su tutto.
Quella ragazza era stata capace di abbattere la barriera che mi ero costruito intorno al cuore per anni. Era stata capace,con un solo sguardo a scombussolare la mia facciata da uomo cattivo.
Hope era guerra per il mio cuore. Era battaglia per la mia mente e io non avevo le armi giuste per difendermi. Non potevo difendermi dal sentimento che provavo per lei.
Era stato tutto travolgente i baci,le mie mani sul suo corpo, solo quando sussurrò il mio nome, mi resi conto di quello che stavo facendo.
Mi paralizzai, la mia mente gridava: "Stronzo che hai combinato?" Il mio cuore rispondeva:" Doveva succedere".In effetti non era la prima volta che ci trovavamo in quella situazione di imbarazzo, ma eravamo bravi a sdrammatizzare ogni volta.
Perché allora quella volta non ci eravamo riusciti? Forse le facevo lo stesso effetto che lei faceva a me?
Che entrambi avevamo attrazione l'uno con l'altro ero assodato. Hope mi diceva che sapeva leggere i miei occhi o i miei gesti, ma anch'io conoscevo i segni che emanava il suo corpo. Lo vedevo quando, anche solo per sbaglio la sfioravo, la sua pelle rabbrividiva, se la provocavo arrossiva, molto spesso era agitata quando mi avvicinavo a lei, era nervosa e lo dimostrava il fatto che torturava sempre il suo labbro. Movimento che a me mandava completamente in pappa il cervello.
In quella situazione non ero stato capace di dire un parola, ci credete? Una ragazza di 21 anni era riuscita a mettere KO un agente segreto di quasi 32 anni..?
Bhe era stato proprio così.
Fu lei a parlare per prima dicendomi che non voleva che succedesse, come mi aveva anche espresso che era stato uno sbaglio e che dovevamo dimenticare.
Giusto, dovevo far finta di nulla, non so come avrei fatto perché ormai ci ero dentro fino al collo, ma sarei riuscito a controllarmi. Non proprio del tutto perché il mio corpo si mosse da solo attirandola tra le mie braccia dopo aver acconsentito a dimenticare.
Quella sera Hope mi aveva chiesto informazioni sui documenti che aveva scoperto a casa sua. La poesia gliel avevo recitata bene , fin troppo. Anche se a me mi si spezzava il cuore guardarla negli occhi e convincerla di quella verità, che altro non era che bugia.
Tutto era per il suo bene, tutto quello che facevo era per lei. Se le bugie servivano per la sua sicurezza, avrei accantonato tutto, anche i miei sentimenti per lei.
Dopo quel discorso, Hope andò via a casa sua.Mi ero promesso di non pensare a quel bacio, di non pensare a quegli occhi, ma come facevo se a me già mancava ?
La mattina seguente, mi svegliai presto, Hope doveva andare a lavoro , sapevo che in un modo o in un altro il nostro rapporto sarebbe cambiato, ma volevo vederla. Per questo aspettai che uscisse di casa e con la scusa di dover già fare la stessa sua strada, l'accompagnai a lavoro. In realtà dovevo andare in città per comprare alcune cose e fare un po' di spesa, visto che non potevo sopravvivere sempre di cibo d'asporto.
Non ero consapevole però della sorpresa che mi attendeva.Unknown pov.
"Fratello, sei sicuro di entrare in scena adesso?" Mi chiese mio fratello mentre cercavo una via per entrare in quella benedetta casa.
"Mai stato tanto sicuro Caleb.." risposi estraendo dalla tasca dei miei pantaloni, il chiavino per manipolare la serratura. Ad operazione riuscita, entrammo nella casa di Alexander Girbert, il famoso agente di cui tutti hanno paura, ma sinceramente a me non fa nè caldo né freddo. Sarà stato il fatto che in passato Robert me ne aveva parlato spesso di quel ragazzo di cui lui si fidava ciecamente.
"Come fai a sapere che si precipiterà a casa sua?"
Ci accomodammo sulla sua poltrona di pelle nere del salotto e guardandomi intorno e intravedendo tutti i vari apparecchi elettronici che aveva installato risposi:
" Un agente sa come mettere a sicuro le sue cose, fidati sta già arrivando, non ci resta che aspettare Caleb"
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Beyond appearances - Oltre le apparenze
RomanceHope Miller una giovane ragazza con un passato complicato e con due genitori che non fanno altro che litigare. Ogni giorno la ragazza si rifugia in quella casa difronte la sua, apparentemente abbandonata. Alexander Gilbert, proprietario di quella ca...