Hope pov.
Per due mesi avevo frequentato quella casa.
Entravo ed uscivo ogni volta che volevo, grazie ad un entrata secondaria che si trovava nel retro del giardino, la stessa entrata che affacciava su una stradina deserta e chiusa.
Quello mi permetteva di non essere vista da nessuna, e fortuna volle che quella casa era priva di allarmi . Durante quei due mesi scoprì molte cose di Alexander Gilbert. Il mio lavoro, mi permetteva di stare a contatto con molti uomini e ai più affidabili, ponevo le mie curiosità. Alcuni mi avevano chiesto anche quale fossero i motivi di tanto interesse, ma semplicemente avevo rifilato come scusa, il fatto che aveva una casa difronte la mia , quindi era una specie di vicino di casa.
Avevo scoperto, che da poco era uscito da galera, tutti lo temevano. Lo descrivevano come un uomo cattivo, privo di sentimenti, lo chiamavano il lupo nel quartiere. Dicevano che non lo vedevano mai, solo qualche volta di notte. Loro però non sapevano che io lo spiavo sempre. Ogni sabato mattina alle 6 in punto la Mustang parcheggiata davanti il cancello e il ragazzo con tutta la sua bellezza e la sua giacca di pelle nera, entrava nella sua dimora. Avevo imparato per bene, tutti i suoi spostamenti . Arrivava il sabato mattina e partiva la domenica pomeriggio alle 20 in punto. Nei due giorni che trascorreva in quella casa non usciva mai, se ne stava tutto il giorno a fissare quei bicchieri, che forse a lui tanto piacevano. Le vetrate mi aiutavano tanto e la mia vista era furba e attenta ad ogni particolare.
Se qualcuno mi avrebbe visto dall'esterno avrebbe pensato che fossi una stalker o una spia, ma la verità era che a me quel ragazzo, mi intrigava da morire, mi incuriosiva, anche se tutti continuavano a dire che era pericoloso, ma non aveva fatto male mai a nessuno qui. Manco ci stava per strada e poi si sapeva che la gente tendeva a farsi falsi pensieri sui nuovi arrivati. Alexander era il nuovo abitante della sixty street, era normale il chiacchiericcio.
Forse pensavano questo perché era stato in galera, ma tutti possono sbagliare no?
Eppure a me lui sembrava innocuo, oddio innocuo proprio no, ma una brava persona .
Erano sensazioni che provavo sempre quando lo vedevo attento ad armeggiare al suo computer, comodamente sul divano di pelle . Quando usciva fuori al balcone per prendere una boccata d'aria e anche qualche volta quando lanciava occhiate verso la mia abitazione. Aveva un aria familiare, esprimeva fiducia e protezione proprio come il mio amato fratello e forse era per quello che ne ero attratta.
STAI LEGGENDO
Beyond appearances - Oltre le apparenze
RomanceHope Miller una giovane ragazza con un passato complicato e con due genitori che non fanno altro che litigare. Ogni giorno la ragazza si rifugia in quella casa difronte la sua, apparentemente abbandonata. Alexander Gilbert, proprietario di quella ca...