Abbassai lo sguardo annuendo e mi girai verso la sua figura, notando un'espressione arrabbiata sul suo volto. Mi fece cenno di seguirlo e mi affrettai, salutando le due ragazze con un cenno della mano. Non sapevo esattamente cosa sarebbe successo quando lo vidi entrare nel suo studio.
Non appena misi piede dentro, chiuse la porta e si avvicinò pericolosamente al mio corpo, alzando le mani all'altezza del mio capo e poggiandole sul muro dietro di noi.
"Riuscirai mai a non ficcare il tuo dannato naso nei miei affari o in qualsiasi altra cosa?" Mi sussurrò a dieci centimetri dalle labbra, guardandomi intensamente negli occhi. Dio, se erano belli i suoi occhi, di un verde limpido ed infinito. Il suo respiro caldo avanzava verso di me ed ormai non ebbi più forza per dire qualcosa, così annuii ancora una volta.
Il nostro contatto fu interrotto dalla vibrazione del suo telefono e si allontanò da me, rispondendo al telefono ed uscendo fuori dalla stanza. Mi ci volle qualche secondo per riprendermi e portai una ciocca dei miei capelli dietro l'orecchio destro.
Per tutta la durata del turno non scambiammo più nessuna parola se non lo stretto necessario per il continuo delle visite e, scattate le sette in punto mi diressi nello spogliatoio femminile.
Mentre percorrevo la strada verso casa, mi arrivò un messaggio di Kosta dove mi invitava a bere qualcosa insieme la sera stessa e senza pensarci due volte, accettai per le ore nove.
Non appena fui in casa, corsi a lavarmi ed a prepararmi, cenando con un semplice toast con prosciutto e formaggio.
Quando sentii il clacson fuori la mia abitazione, mi affrettai ad uscire e raggiunsi la mia amica in macchina.
"Heilà, bellezza!" disse entusiasta e con un sorriso a trentadue denti.
"Ciao cara, allora, dove andiamo di bello?" chiesi, infilandomi la cintura di sicurezza.
"C'è un nuovo locale, è un mio vecchio amico che lo inaugura e non potevamo mancare. Vedrai, è un tipo figo" esclamò ridendo e proseguimmo il viaggio in auto per una ventina di minuti.
Arrivate al locale, parcheggiò la macchina e ci avvicinammo all'entrata, ringraziai mentalmente di aver scelto un vestitino leggero a portafoglio con delle decolleté non troppo alte.
Non appena Kosta diede il suo nome al bodyguard, entrammo subito e fummo assalite da un'ondata di caldo e musica ad alto volume. Il posto era piacevole anche se le luci erano soffuse ed era già pieno di gente; ci dirigemmo al bancone del bar e sciogliemmo la serata con il primo shottino di sambuca. L'indomani mattina non avrei avuto lezioni o tirocinio e quindi, per una volta, potevo lasciarmi andare.
"Jolie, lui è Lucas, il proprietario di questo fighissimo posto!" Kosta mi presentò il suo amico, effettivamente era un bel ragazzo, biondo e con gli occhi azzurri, viso squadrato ed un accenno di barba.
"Ciao, sono Jolie e complimenti per il posto!" Mi congratulai e gli strinsi la mano, regalandogli un sorriso sincero.
"Grazie ragazze, spero vi divertiate! E datevi pure alla pazza gioia, questa sera c'è il free drink!" Esclamò e si fermò a parlare ancora qualche minuto, prima di procedere a salutare gli altri invitati.
La serata proseguì leggera o forse, era il mio bere troppo che me la faceva credere leggera.
Kosta si allontanò a salutare il ragazzo per il quale aveva una cotta colossale e così ordinai un altro drink al barman, appoggiandomi su uno degli sgabelli liberi.
"Sai che domani dovrai prendere quintali di caffè per starmi dietro?" Un sussurro al mio orecchio mi fece battere il cuore a mille, sapendo ormai bene a chi appartenesse quella voce.
Mi girai lentamente e vidi Harry, con una semplice camicia azzurra ed i suoi immancabili jeans stretti fino all'osso.
"Dottor Styles, non credevo fosse qui.." Mormorai imbarazzata e bevvi un sorso dal mio drink, tanto ormai il danno era stato fatto.
"Balla con me, Jolie." Mi porse la mano, in attesa di una mia risposta.
"Ad una condizione!" Dissi, afferrando la sua mano senza alzarmi dallo sgabello.
Lui mi incitò ad andare avanti nel parlare e così mi avvicinai maggiormente per potermi far ascoltare. "Solo se si lascia dare del tu, al di fuori dell'ospedale." Dissi sicura di me stessa e lo vidi sorridere di gusto, facendo spuntare le sue famose fossette.
"Credo che potrò fare questo sacrificio, vieni." Mi trascinò in pista, che ormai era diventata piena e cercò uno spazio per noi.
Ebbi modo di guardarlo ancora meglio data la vicinanza e sussultai appena, non appena appoggiò le mani sui miei fianchi. Che aveva bevuto anche lui, si sentiva lontano un miglio e magari era per questo motivo la sua leggerezza.
Si mosse sapientemente e, più che ballare, sembrò un susseguirsi di tocchi ed avvicinamento dei corpi. Potevo sentire, ancora una volta, il suo respiro caldo sulla mia pelle e le sue mani che indugiavano sulla linea dei miei fianchi, avvicinandomi quanto più possibile a lui. Potevo dire di sentire un'erezione dalla sua parte ma forse era il troppo alcool in circolo.
Restammo uniti per un tempo che mi parve infinito, fino a che lui non si avvicinò al mio orecchio, spostandomi leggermente i capelli.
"Sei bellissima perfino senza camice." Mi lasciò un bacio sul lobo dell'orecchio, scendendo leggermente sul collo ed indugiò sul mio collo, lasciando che un brivido percorresse la mia spina dorsale.

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After you. ||h.s.||
Fanfiction[COMPLETA.] La terza legge della dinamica, o principio di azione e reazione, stabilisce che a ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria.