"Scusi, per favore, ci può fare una foto?" Sentii la voce di Harry alle mie spalle e mi girai con le sopracciglia corrugate, non sapendo cosa stesse succedendo e così notai il suo cellulare già tra le mani di un ragazzo dai capelli biondi e la sua figura avvicinarsi alla mia.
"Sorridi, dottoressa!" Mi cinse la vita con un braccio e avvicinò il mio corpo al suo.
Sorrisi all'obbiettivo e mi cullai della sua vicinanza, senza far trasparire la sorpresa sul mio viso.
Harry ringraziò il ragazzo e prese nuovamente il telefono, avvicinandosi di nuovo a me.
"Possiamo andare a cena per festeggiare, vieni!" Mi prese la mano e cominciò a camminare in direzione del parcheggio.
"Harry! Ma dove hai intenzione di andare?" Scossi al testa per la sua iniziativa e continuai comunque a seguirlo.
"È sprecato questo vestito per farlo cadere solo ai piedi del letto." Si girò verso di me con il viso e mi fece un occhiolino, aprendo poi la macchina con il telecomando.
Mi aprì la portiera e mi invitò a salire, prima di prendere il suo posto al lato del guidatore.
"Non ti capirò mai." Scossi la testa rassegnata e mi allacciai la cintura di sicurezza, rivolgendo lo sguardo alla strada che iniziava a scorrere in modo sempre più veloce.
"Non disperare, anch'io sono contento di vederti, sai?" Rise leggermente e cominciò a battere due dita sulla mia coscia destra, restando concentrato con lo sguardo sul percorso.
Sospirai e restai in silenzio per tutto il resto del tragitto proprio perché avevo mille cose da chiedergli ma non sapevo proprio da quale o da cosa cominciare.
Dopo una ventina di minuti fermò la macchina in un vialetto privato e venne ad aprirmi la portiera, afferrando la mia mano per aiutarmi a scendere senza lasciarla una volta fuori dall'abitacolo. Lasciai la mano intrecciata alla sua e rabbrividii per il freddo venticello di quella sera.
"Non posso sapere perché sei sparito, posso almeno sapere dove siamo?" Mi girai nella sua direzione, continuando a seguirlo con non poche difficoltà dato le piccole pietre a terra ed i miei tacchi ma senza darlo a vedere per non intaccare la mia dignità di donna.
"Vedrai, sono sicuro che ti piacerà." Si girò leggermente per farmi un sorrisetto e proseguì lungo il viale dove ogni quattro alberi circa c'era una facciata di una casetta realizzata in vetro e legno.
Il viale era caratterizzato dalle lanterne con luce calda e soffusa che rendeva l'atmosfera intima e romantica e, dopo aver passato un paio di case, Harry cominciò a scavare nella tasca dei suoi pantaloni una chiave che tirò fuori poco dopo.
Alla fine ci avvicinammo all'entrata di una casetta più appartata delle altre e mi fece cenno di entrare dopo aver aperto la porta ed essersi spostato di lato per farmi spazio.
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After you. ||h.s.||
Fanfiction[COMPLETA.] La terza legge della dinamica, o principio di azione e reazione, stabilisce che a ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria.