Alla fine, senza nemmeno farmi parlare, ordinò per entrambi due porzioni di Lavender's cake e, dubbiosa della sua scelta, mi feci avanti.
"Sai che c'è il rischio di una torta alla saponetta?" Chiesi, incrociando le mani sotto il mio mento.
"Fidati di me, ancora una volta. Penso di non aver mai sbagliato un colpo." Roteò gli occhi con fare scherzoso e prese ad accarezzare il dorso della mia mano con le sue dita lunghe e piene di anelli che non portava spesso in ospedale.
"Posso fidarmi di te ma il problema sarà quando farai crollare ancora una volta la quiete che riusciamo a costruire." Dissi guardandolo negli occhi, volendo prendere il discorso in mano.
"Lo so, sono uno stronzo ma penso che tu mi piaccia, Jolie. In realtà ne sono certo e sappi che non sono solito dare appuntamenti alle ragazze ma non posso assicurarti nulla per ora, ricordatelo bene e memorizzalo in quella testolina, non per colpa mia. Causa di forza maggiore." E mi puntò un dito sulla fronte, battendolo leggermente contro.
Alla sua affermazione, aggrottai le sopracciglia. "In che senso? Spiegami!" Dissi curiosa di risolvere finalmente quel mistero.
"Capirai a tempo debito, bambolina. Solo, fidati di me." Disse guardandomi seriamente e si avvicinò con il viso al mio, accarezzandomi una guancia.
Fu un attimo e ritrovai le sue labbra sulle mie impegnate in un lungo bacio che ricambiai al sol contatto, sentendo una scarica di brividi al basso ventre.
Mentre la sua mano si apprestava a spostarmi dal viso ai capelli, fummo interrotti dal tossire del cameriere e subito ci allontanammo.
Abbassai la testa imbarazzata e focalizzai la mia attenzione sul dolce che aveva un aspetto armonioso e ben curato.
"Ops." Rise Harry, capendo il mio imbarazzo e cominciò a mangiare, mugolando di piacere al primo assaggio.
Risi della sua espressione ed assaggiai quella piccola opera d'arte di pasticceria, evitando di ripetere l'espressione di Harry solo per la vergogna. Era un vero e proprio toccasana per le papille gustative e, in men che non si dica, finimmo le nostre porzioni."Allora uccellino, hai visto che dovevi fidarti di me?" Chiese, posando una mano sotto il suo mento per guardarmi con fare provocatorio.
"In quest'occasione si, nelle altre.. vedremo" Scrollai le spalle e nascosi un sorrisetto dietro l'ultimo sorso di vino.
Restammo ancora per un po' a stuzzicarci e parlottare e, dopo aver notato che eravamo gli unici rimasti all'interno del locale, ci alzammo per andare via.
Ovviamente cercai di pagare la mia parte ma con Harry era impossibile e mi limitai a ringraziarlo imbarazzata.
Ripercorremmo quel viale ancora illuminato a passo lento, godendoci quella breve passeggiata.
Una volta in macchina poggiò la mano distrattamente sul mio ginocchio e cominciammo a cantare insieme le canzoni che passavano per radio fino a che Harry non decise di cambiare le parole con termini sconci per farmi ridere quasi fino alle lacrime.
Una volta davanti il mio appartamento, tolsi la cintura e mi girai verso di lui.
"Vuoi venire su per un caffè?" Gli chiesi, non volendo già terminare quella serata.
"Bambolina, mi inviti a nozze a venire e sicuramente non intendo per il caffè." Scese dalla macchina e restai qualche secondo in silenzio chiedendomi come facesse a vedere dei doppi sensi ovunque e, alla fine, decisi di seguirlo davanti la porta del mio appartamento.
"Sei un maiale, sai? E poi non ti ho mica assecondato sui tuoi pensieri perversi." Chiesi con un sopracciglio alzato ed infilai la chiave nella porta, entrando dentro seguita subito da lui.
"Chiamalo sesto senso maschile." Scrollò le spalle con un sorrisetto sulle labbra e mi seguì in casa, lasciando le chiavi della macchina sul tavolino che avevo all'ingresso.
Mi avviai in cucina decisa a preparare le due famose tazze di caffè ma mentre mi sporgevo per afferrare la moka da uno dei pensili superiori, sentii la sua presenza alle spalle e così mi girai verso di lui con un mezzo sorriso.
"Zuccherato?" Chiesi e mi appoggiai con i palmi delle mani sul ripiano della cucina, notando i suoi occhi verdi e limpidi che vagavano sulla mia figura.
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After you. ||h.s.||
Fanfiction[COMPLETA.] La terza legge della dinamica, o principio di azione e reazione, stabilisce che a ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria.