33

478 13 0
                                    


Il sole batteva fioco sulla parete in vetro della camera, i miei muscoli ed i miei sensi erano in estasi dopo la nottata trascorsa con Harry che dormiva alle mie spalle con un braccio a peso morto sul mio fianco. 

Mi girai verso di lui facendo attenzione a non svegliarlo ed in quel momento ciò che vidi mi fece urlare a squarciagola. 

Harry non stava dormendo, aveva della schiuma bianca che fuoriusciva dalle labbra e gli occhi socchiusi. Le lacrime cominciarono a scendere da sole dai miei occhi e mi alzai veloce dal letto per comporre, con le mani che tremavano, il numero per il pronto soccorso. 

Non sapevo dov'eravamo ma fortunatamente, grazie al gps acceso sul mio cellulare, riuscirono ad intercettare la nostra posizione. 

Indossai in fretta la sua camicia per potermi coprire e gli controllai il battito ma era talmente leggero che non riuscivo a percepirlo, forse dovuto alla mia agitazione ed al tremolio. 

"Harry ti prego, dimmi che stai solo scherzando." Biascicai tra una lacrima ed un'altra, spostandogli i capelli dalla fronte nella speranza che se ne uscisse con una delle sue battute ma purtroppo tutto taceva, nella stanza era presente solo il mio battito. 

Fortunatamente i soccorsi vennero in fretta e corsi ad aprirli, il medico si avvicinò subito al suo corpo mentre l'aiuto soccorsi prendeva i dati del ragazzo tramite me ma la cosa durò poco perchè dichiararono urgenza e lo trascinarono sulla barella, diretti al St. Mary's. 

Purtroppo non mi permisero di salire con loro e mi lasciarono da sola con la mia paura e la mia instabilità ma non persi tempo, dovevo sapere cos'era successo, doveva esserci un perchè o una spiegazione. Raccattai le nostre cose e le infilai in borsa, rimettendo il vestito della sera prima e conservando la sua camicia stretta al mio petto. 

Non appena afferrai tutto, corsi fuori al parcheggio per poter prendere la macchina di Harry e recarmi nello stesso posto dov'era lui, dove ci eravamo conosciuti, stuzzicati, baciati. 

Cercai di tenere quanto più possibile gli occhi sulla strada perchè ormai i miei pensieri erano con lui, da lui. Gli avrei ripagato ogni singola multa che gli sarebbe arrivata. 

Lasciai la macchina velocemente in uno stallo libero del parcheggio e corsi in ospedale senza salutare nessuno, schivando a stento persone che uscivano ed entravano. 

Per poco non buttavo la signora Lee, anch'essa con le lacrime agli occhi. Mi afferrò per entrambe le braccia e mi fermò, buttandosi letteralmente tra le mie braccia. 

"Anche la signora Styles ci ha lasciati." sussurrò al mio petto e cominciò a piangere più forte mentre io sentivo cedermi le gambe, la testa e tutti i nervi del corpo. 

"Che diavolo significa anche?" La scostai dalle mie braccia per poterla guardare in faccia ma lei iniziò a piangere sempre più forte e, come se fossi una piuma, caddi accasciata a terra. 

After you. ||h.s.||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora