Giovedì mattina e finalmente, l'ultima lezione dell'ultimo di tutto. Mi affrettai per arrivare puntuale all'università e presi posto vicino la finestra enorme dell'aula, seguendo nei minimi dettagli ogni parola del professore.
Nel pomeriggio mi dedicai alla scrittura del saggio da consegnare lunedì e mi fermai solo quando la bibliotecaria mi informò che stavano chiudendo. Ero soddisfatta del lavoro svolto e so che sarei stata molto più libera dalla settimana prossima.
Ritornai a casa e cominciai a cucinarmi un hamburger con verdure e pane, accompagnando il tutto con un bicchiere di vino rosso. Mi limitai, onde evitare spiacevoli ed indesiderate conseguenze.
Approfittai delle due ore d'anticipo per riposarmi sul divano, chiudendo gli occhi e rilassando un po' prima di uscire da casa.
Arrivai con dieci minuti di anticipo e me la presi con calma, andando a darmi una sistemata nel bagno del reparto prima di uscire a cercare Harry e, come non detto, lo trovai concentrato con la testa su dei fogli. Mi avvicinai a lui e schiarii la voce, così da farmi notare e riuscii nel mio intento quando alzò lo sguardo verso di me.
"Ciao." accennò il saluto con la mano e ritornò a studiare i suoi fogli.
"Cosa posso fare stasera?" chiesi imbarazzata data la sua mancanza d'attenzione nei miei confronti.
"In realtà c'è poco da fare, dovresti controllarmi quei 15 risultati d'analisi per procedere con le chemio domani mattina, possiamo metterci nel mio studio" Mi indicò i plichi di fogli ed avanzò verso il suo ufficio, seguito da me. Una volta dentro, mi posizionai su una sedia opposta alla sua e cominciai a spulciare tutte le analisi e segnare le dovute note. Lui lavorò silenziosamente anche se lo beccai a guardarmi con la coda dell'occhio ma finsi di non farci caso, procedendo con il mio lavoro. Il resto della nottata passò tranquillo e ci rivolgemmo la parola principalmente per confrontarci fino a che non scattò l'ora per la fine del turno. Mi diressi nuovamente nello spogliatoio per cambiarmi e, non trovandolo più sul piano per poterlo salutare, scesi a piano terra e mi avviai per strada. Mi fermai poco dopo l'entrata dell'ospedale quando lo notai appoggiato alla sua auto, con i piedi e le braccia incrociate e lo sguardo su di me.
"Sali, ti do un passaggio." Disse, aprendo la portiera del lato guidatore e saltando dentro l'auto.
Era inutile dire di no, ormai l'avevo capito dalla prima volta.
"Grazie Harry" chiusi la mia portiera e mi misi comoda, godendomi il viaggio con la musica in sottofondo. Dopo venti minuti, arrivammo davanti casa e mentre stavo per slacciarmi la cintura, lo udii schiarirsi la voce.
"Senti, per l'altra sera.." Disse, prendendo qualche attimo di pausa. "Ero ubriaco e lo eri anche tu, ma.." E si girò con il busto per guardarmi.
"Ma..?" Corrucciai le sopracciglia in attesa di una sua risposta e mi girai anch'io verso il suo viso.
Non disse nulla per i primi secondi e lo sentii avvicinarsi sempre di più al mio corpo.
Dopo nemmeno un respiro mi ritrovai le sue labbra calde e morbide sulle mie e le sue mani tra i capelli.
Mi bagnò le labbra con la lingua prima di intrecciarla alla mia e mi lasciai andare a quel bacio caldo ed intenso, sentendo una scossa nel basso ventre per le emozioni che mi suscitava.
Poteva un solo bacio scatenare l'inferno nel proprio corpo?
E nel momento più intenso dove le sue mani cominciarono a scendere sui miei fianchi, una suoneria ad alto volume risuonò per tutto l'abitacolo per colpa del bluetooh.
Ci staccammo quasi affannati e lui, senza badare allo schermo, rispose in vivavoce mentre cercavo di riassestarmi.
"Harryuccio amore, ma dove sei? Ti ho anticipato il lavoro togliendo già le mutandine" Si sentii una voce stridula che rideva sguaiatamente e rimasi a fissarlo, quasi disgustata.
"Si, arrivo." Disse senza alcuna emozione e chiuse la chiamata, girandosi nuovamente verso di me.
Evitai di incrociare il suo sguardo ed aprii la portiera, sussurrando un "ci vediamo" prima di sbattere in modo poco delicato la portiera. Ancor prima di arrivare davanti la porta del mio appartamento, sentii le ruote stridere sull'asfalto umido della notte.
Mi rintanai in casa, toccandomi le labbra ancora gonfie e cacciai indietro le poche lacrime che minacciavano di uscire. Infondo, era stato un bacio per cercare di abbindolarmi come la tipa che aveva chiamato, no? Scossi la testa a me stessa ed andai a mettermi il pigiama, pronta a dormire e dimenticare quell'ultimo spiacevole ma piacevole quarto d'ora.
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After you. ||h.s.||
Fanfiction[COMPLETA.] La terza legge della dinamica, o principio di azione e reazione, stabilisce che a ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria.