Jolie's pov
La giornata in ospedale passò nel modo più lento possibile complici i miei mille pensieri e domande sul comportamento di Harry. Era fastidio il suo? Gelosia?
Arrivai a casa con l'umore sotto i piedi, andai a farmi una doccia veloce per scrollare via la stanchezza ed ordinai una pizza mentre, nel frattempo, decisi di chiamare Kosta per sapere come procedeva il suo soggiorno a casa della madre che, purtroppo, si prolungava sempre di più.
Ci aggiornammo sulle ultime novità dell'università e mi raccontò di aver incontrato nuovamente il suo ex fidanzato, scossi la testa in disapprovazione – anche se non poteva vedermi – dato che non si era comportato nel modo più gentile nei suoi confronti ma, alla fine, non ero nessuno per dirle cosa doveva o poteva fare.
La pizza arrivò non appena staccai la chiamata e la gustai in tutta la sua bontà sul divano guardando l'ultima stagione di Lucifer, adoravo quella serie anche se all'inizio ero molto restia a guardarla.
Mi persi a guardare sei episodi di fila dato che il giorno dopo sarebbe stato il mio giorno libero finché i miei occhi non minacciarono di chiudersi prima che potessi raggiungere il letto.
La mattinata passò in un attimo, considerando che mi svegliai a mezzogiorno, mi sentivo pronta e carica per una nuova giornata. Afferrai il telefono e notai un nuovo messaggio da parte di Jack.
Da: Jack Nolan
Buongiorno bellezza, stasera non farti troppo bella o potrei mettere del gesso a qualche occhio lungo. Ci vediamo alle otto, lasciami il tuo indirizzo anche se già lo conosco ma non voglio sembrare uno stalker. :)
Risi e scossi la testa per l'ultima parte.
A: Jack Nolan
Buongiorno a te Jack, non preoccuparti che non ci sarà questo rischio.
E gli lasciai in allegato la mia posizione.
Da: Jack Nolan
Perfetto, a stasera. C'è un mocciosetto troppo capriccioso oggi.
Riposai il telefono sul comodino e mi alzai, decisa ad uscire nel più breve tempo possibile.
Avrei dovuto comprare una macchina ma i risparmi per ora non erano molti.
Mi preparai velocemente pettinandomi i capelli e mettendo giusto un filo di trucco prima di infilare un leggero vestitino a fiori.
Indossai i sandali aperti ed afferrai borsa, telefono e chiavi di casa prima di chiudermi la porta di quest'ultima alle spalle.
Camminai a lungo nei pressi di un parchetto vicino casa e fermai a comprarmi un toast da mangiare lungo la strada, prima che quella strada mi portasse al St. Mary's ed il mio subconscio sapeva benissimo il perché.
Passai una mano tra i capelli ed entrai, salutando la receptionist e la signora Lee che parlottavano tra di loro, mi infilai nell'ascensore ed andai dritta al quarto piano.
Non era orario di visite ma forse potevano fare un'eccezione per me essendo del team e non appena misi piede fuori vidi le spalle di Harry ed il suo profilo corrucciato mentre leggeva un plico di fogli.
Mi schiarii la voce, certa di attirare la sua attenzione.
"Buongiorno Jolie." Disse con tono piatto e mi guardò dalla testa ai piedi per qualche secondo prima di ritornare con lo sguardo dov'era prima.
"Buongiorno Harry, vorrei poter passare da tua madre, posso avere la chiave?" Chiesi con la speranza di non essere mandata a quel paese.
Mi guardò di nuovo, portandosi una mano sotto al mento per poter grattare la barba invisibile.
"E cosa le dovresti dire?" Riportò completamente l'attenzione su di me.
"Cose da donne, allora, posso averla?" Mi avvicinai a lui con la mano aperta per potermi far dare le chiavi.
"Quanta fretta, piccola canadese. Hai da fare?"
Roteai gli occhi al cielo prima di risponderlo.
"Non ho fretta, sai non vorrei far tardi al mio appuntamento di stasera." Dissi sicura, scrutando attentamente la sua reazione.
Inizialmente strinse i fogli che aveva tra le mani e dopo passò al mio polso, trascinandomi frettolosamente verso il suo ufficio.
"E sentiamo, con chi dovresti uscire?" Non mosse nemmeno per un secondo gli occhi lontani dai miei.
"Con Jack." Scrollai le spalle.
"Jack? Adesso siete passati al tu? E sentiamo, cosa avete da dirvi da uscire addirittura per un appuntamento?"
"Harry, basta. Se non vuoi darmi le chiavi ritornerò a casa e mi preparerò direttamente per questa sera. La mia vita privata non è affare tuo, non quando ti comporti così con me." Dissi decisa, incrociando le braccia al petto.
"Allora puoi andare. Goditi il tuo appuntamento con Dottor Gamba Corta." Alzò un sopracciglio e mi indicò la porta.
Sbuffai rumorosamente per rendere partecipe anche lui ed aprii la porta, forzando i piedi a terra quasi come una bambina. Era esasperante questo ragazzo.
"Si chiama Jack Nolan, smettila con i tuoi stupidi soprannomi." Canzonai e mi diressi fuori prima di essere trascinata dentro nuovamente dalle sue mani sui miei fianchi.
Restò alle mie spalle, potevo sentire il suo respiro caldo vicino al mio orecchio e le sue mani ancora su di me. Una scarica di brividi percosse tutto il mio corpo, ma che diavolo mi stava succedendo? Per così poco?
"Spero tu non metta questo adorabile vestito perché altrimenti potrei arrabbiarmi sia con te che con il dottor Gamba di gesso." Sussurrò al mio orecchio, lasciando scivolare una mano dalla vita ai fianchi.
Metabolizzai le sue parole e mi girai di scatto verso il suo viso, ritrovandoci a pochi centimetri di distanza.
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After you. ||h.s.||
Fanfiction[COMPLETA.] La terza legge della dinamica, o principio di azione e reazione, stabilisce che a ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria.