Si avvicinò lentamente alla mia persona e mi scostò una ciocca di capelli dal viso, prima di soffiarmi sulle labbra ed afferrarle, subito dopo, tra le sue.
Giusto o sbagliato, in quel momento, non volevo pensare a nulla e volevo semplicemente godermi la serata come avevo fatto finora. Sentii il cuore accelerato e le guance colorarsi subito di rosso per il modo in cui mi stava baciando e così ricambiai da subito il suo bacio, lasciando che le nostre lingue si intrecciassero e che le nostre labbra succhiassero quelle dell'altro in tempi diversi mentre il suo corpo premeva contro il mio, restando così intrappolata tra lui ed i mobili della cucina. Dopo lunghi minuti che mi parvero secondi, mi trascinò via da lì per condurmi nella camera da letto che avevamo lasciato quella stessa mattina. In un attimo le sue mani cominciarono ad accarezzarmi tutto il corpo e subito avvertii la mia intimità inumidirsi, sentendomi pervasa da brividi al basso ventre. Afferrò saldamente una mia coscia e mi consentì di posare la schiena contro il materasso, facendo viaggiare le sue mani sotto il mio vestito e la sua bocca tra l'incavo del mio collo e la pelle lasciata scoperta dalla scollatura. Dal mio canto, presi a sbottonargli malamente la camicia, liberandolo da quella stoffa di troppo in pochi minuti.
Sentivo perfettamente la sua erezione premere contro la mia intimità e nel mentre mi beavo di quei contatti, si alzò appena dal mio corpo per potermi sfilare il vestito ormai stropicciato, lo gettò a terra senza troppi complimenti e ritornò a concentrarsi su di me, torturandomi il collo ed il solco tra i seni con lingua ed i denti, lasciandomi baci morbidi e morsi stuzzicanti, decidendo poi di concentrarsi su entrambi i capezzoli finché non diventarono duri e turgidi.
Quando fu abbastanza sazio della mia pelle, mi portai a cavalcioni sul suo corpo e restai per qualche secondo ad ammirare il suo addome scolpito ma non troppo, ricoperto da una leggera abbronzatura e da numerosi tatuaggi che sembravano disegnati appositamente per il suo corpo.
Con un dito tracciai la linea della sua V ed infine, presi a sbottonargli il jeans per poterlo lasciare con solo dei boxer in filo di scozia addosso.
Harry era dannatamente bello sempre ma in quel contesto era puro sesso, con l'erezione che vagava liberamente sotto l'unico indumento ed i capelli arruffati, finendo infine con le labbra arrossate e gonfie per i troppi baci.
Mi abbassai leggermente per poter lasciare una scia di baci che partivano dal suo collo e finivano all'elastico dei boxer, passando poi a togliere quest'ultimo per poter stuzzicare la sua intimità con la mia lingua e la bocca affamata di lui.
Fu un susseguirsi di cambi di posizione dove ognuno voleva portare piacere e goduria sul corpo dell'altro. Ed infatti, Harry mi guardò negli occhi prima di abbassare il viso sulla mia intimità, promettendomi che sarebbe stata una lunga notte.
La flebile luce che entrava dalla finestra dava inizio ad un nuovo giorno ed i nostri corpi erano ancora avvinghiati dopo la nottata di passione tra di noi.
Le mie gambe erano incrociate con le sue ed una sua mano era ferma su un mio fianco, stringendomi di tanto in tanto accanto al suo corpo.
Poco dopo aprì gli occhi e mi guardò con un sorriso malizioso sul viso prima di cominciare a sfiorarmi con un dito il fianco scoperto dove già aleggiava la sua mano.
Lentamente iniziò a sfiorarmi le ossa del bacino fino a giungere al monte di venere, scendendo lentamente verso la mia intimità che l'aveva accolto più e più volte quella notte.
"Buongiorno sunshine." Mormorò con voce roca ed ancora impastata dal sonno, lasciandomi un languido bacio sulle labbra.
Sorrisi al suo soprannome ancora presente e portai una mano sul suo petto, alzando leggermente la gamba sul suo bacino per poter far scivolare meglio le dita dentro di me.
Continuò a massaggiarmi il clitoride prima di entrare in me prima con una, poi con due ed infine con tre dita, fino a farmi raggiungere l'apice del piacere mentre con le labbra mi torturava collo e labbra.
Ansimai sulle sue labbra più volte ed ancora presa dal piacere dell'orgasmo, mi sedetti nuovamente a cavalcioni sul suo corpo, facendomi penetrare dal suo membro ormai duro e pronto per un altro round.
Andammo avanti ancora e ancora come se il tempo non passasse mai ed alla fine crollai di nuovo, addormentandomi nuovamente sul suo petto caldo e sudato.
Quando mi svegliai nuovamente, sicuramente più riposata ed in forze, mi stiracchiai nel letto e notai subito l'assenza di Harry rispetto al primo risveglio della giornata.
Aggrottai la fronte e mi girai per la stanza, notando l'assenza dei suoi vestiti e dei suoi oggetti personali come chiavi e telefono.
Scrollai la testa, forse aveva impegni e così mi alzai finalmente dal letto per potermi fare una doccia fredda.
Potevo percepire ancora l'odore di Harry sul corpo ed il suo sapore sulle labbra e ciò mi fece perdere minuti e minuti sotto la doccia. Infatti, mentre l'acqua era impegnata a scorrere su tutto il mio corpo, la mia mente ricostruì ogni momento di quella nottata e mattinata.
Quando sentii ormai le mie guance in fiamme ed il mio corpo rigenerato, uscii fuori e mi asciugai velocemente, chiudendo i capelli in un turbante.
Dato il brontolio del mio stomaco, decisi di andare in cucina per prepararmi qualcosa da mangiare e lì, sul tavolo, notai un bigliettino scarabocchiato.
"Spero di poterti portare a mangiare altre mille Lavender's cake.
-H"
Sorrisi a ciò che c'era scritto in modo disordinato, tipico dei medici e feci colazione con calma e con il sorriso sulle labbra.

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After you. ||h.s.||
Fanfiction[COMPLETA.] La terza legge della dinamica, o principio di azione e reazione, stabilisce che a ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria.