parte 18

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Ci volle un po' per trovare le nostre due colleghe ma alla fine ci riunimmo nel posto sicuro che avevamo individuato come punto di raccolta per la nostra ritirata.
Olivia e la mia coinquilina erano sedute ad aspettarci e stavano tranquillamente mangiando del gelato.
Giuseppe le guardò un po' stranito e chiese spiegazioni. Venne fuori che mentre noi eravamo impegnati ad infiltrarci nell'ufficio e a combattere guardie, loro si erano impegnate per infiltrarsi nella cucina della villa e rubare gelato perché alla mia coinquilina era venuta fame. Olivia sembrava un po' incazzata per questa cosa ma non commentò in nessun modo.
Giuseppe prese un bel respiro e decise di lasciar perdere. La missione era andata perfettamente e quella era l'unica cosa che importava.
Mentre aspettavamo che ci venissero a prendere Conte lasciò a me l'onore di raccontare tutto quello che era successo e fui soddisfatta nel vedere l'espressione di Olivia diventare sempre più interessata e impressionata.
-Ottimo lavoro!- esclamò alla fine, concedendomi anche un piccolo sorriso.
-Si, è stata magnifica- aggiunse Conte dal nulla. Avrei voluto avere ancora la maschera per poter nascondere la mia faccia da sottona innamorata, ma potevo solo sperare che non ci facessero troppo caso.
Per mia fortuna in quel momento arrivò il nostro salvatore e mi affrettai a salire sul furgone. Conte si mise accanto a me e nonostante non fosse la prima volta per qualche motivo dopo tutta questa esperienza era sempre più difficile stargli vicino. Sentivo che sarei potuta esplodere da un momento all'altro e avrei tanto voluto poter aprire i finestrini per avere un po' di aria fresca.
Nelle ore di viaggio nessuno parlò. Olivia e la mia coinquilina si erano addormentate quasi subito e Conte era perso ad ammirare il panorama. Io, ovviamente, ero persa ad ammirare lui, ma per non essere troppo ovvia ogni tanto guardavo fuori dal finestrino.
Non avevo idea di dove stessimo andando e anche se avessi chiesto probabilmente non mi avrebbero dato una risposta. Sapevo solo che era una base dell'Agenzia dove ci saremmo riuniti per analizzare le informazioni rubate e decidere la prossima mossa. Non vedevo l'ora di andare nuovamente in missione, un po' perché la prima era stata divertentissima e un po' perché volevo continuare a fare colpo su Conte. Dovevo continuare ad impressionarlo così avrebbe capito che non ero una stupida ragazzina che lui poteva trattare come voleva ma una donna forte che doveva rispettare e amare.
Alla fine il furgone parcheggiò in quello che sembrava una strada in mezzo al nulla. Conte svegliò le altre due e scendemmo dal furgone che senza aspettare troppo proseguì per la sua strada. Io e la mia coinquilina ci guardammo intorno confuse. Mi aspettavo una casa come quella nel bosco, ma quella era solo una strada di montagna. Ma prima che potessimo fare una qualsiasi domanda Conte si avvicinò alla parete rocciosa. Non potevo vedere cosa stesse facendo ed ero molto confusa, e anche un po' invidiosa, sul perché stesse toccando la roccia a caso. Quando ebbe finito qualsiasi cosa stesse facendo si allontanò dalla parete che con mio grande stupore, cominciò ad aprirsi. Dove prima c'era un solido muro di roccia, adesso c'era una piccola porta. La fissai a bocca aperta. Essendo spie dovevo immaginare che avessero nascondigli del genere ma cominciava davvero a sembrarmi di stare in un film.
Notai che Giuseppe stava cercando di nascondere un sorrisetto soddisfatto. Ero sicura che si stesse divertendo un sacco a vederci così sorprese.
Olivia invece non perse tempo ed entrò nella parete. La mia coinquilina mi guardò sorridendo e seguii la spia.
-Dopo di te- disse Conte quando vide che io non mi stavo muovendo. Feci qualche passo ed entrai in un corridoio che portava nelle profondità della roccia. Potevo solo andare avanti così fu quello che feci. Giuseppe camminava dietro di me e dopo un po' il corridoio sfociò in una specie di atrio circolare. C'erano tre porte, due chiuse e una aperta, nella quale Conte entrò. Lo seguii e mi trovai in una stanza enorme piena di tecnologie di ogni tipo. Non stavo più nella pelle volevo esplorare tutto e scoprire cosa tutti quei computer facessero. Purtroppo Giuseppe mi fermò subito e non ebbi mai l'opportunità di saperlo. Ci riunimmo tutti davanti ad un grosso schermo e Olivia inserì nel computer la chiavetta con tutti i files che Giuseppe aveva preso dall'ufficio.
La spia passò dei lunghissimi minuti a lavorare sul computer e anche se non capii nulla di quello che stava facendo evidentemente riuscì a centrare il suo obbiettivo. Guardammo lo schermo mentre si riempiva si pagine e pagine di informazioni. Piani, schemi, foto, tutti i dati relativi alle attività del Tedesco.
Avevamo fatto jackpot.
Passammo così le successive ore ad analizzare tutto cercando di scoprire più cose possibili. C'era materiale per almeno venti missioni diverse e mi chiesi come avremmo fatto a scegliere quale strada seguire. Fortunatamente la risposta arrivò da sola qualche minuto dopo quando nascosto tra i vari files trovammo i piani per una super arma di distruzione di massa. Non feci neanche finta di capire come avrebbe dovuto funzionare ma secondo Giuseppe era la cosa più terribile che avesse mai visto.
-Quest'arma ha una potenza di fuoco indescrivibile, potrebbe distruggere un'intera città- esclamò osservando le schematiche.
-Dobbiamo distruggerla prima che sia completata- disse Olivia in tono preoccupato. Supposi che la nostra prossima missione sarebbe stata distruggere qualunque cosa quest'arma fosse. Non sembrava male e già non vedevo l'ora di partire.
-Contatto subito l'Agenzia, partiremo il prima possibile, non possiamo permettere che il Tedesco abbia quest'arma. Olivia, tu cerca di capire dove la stanno costruendo- ordinò all'altra spia che si mise subito a lavorare. A me non rimaneva che aspettare.
Ci volle un po' per sistemare la questione e definire i piani della missione, ma alla fine venne fuori che l'arma era in costruzione in qualche laboratorio in germania, che sarebbe stata perciò la nostra prossima tappa. Saremmo partiti direttamente il giorno dopo perciò decidemmo di andare a dormire per poi studiare i dettagli del piano il mattino presto.
Nel bunker c'era un'area vivibile con qualche camera, un bagno e una cucina.
Le altre due ragazze decisero di andare a letto direttamente, ma io avevo fame e così feci un salto nella cucina. Stavo frugando nelle mensole quando fui spaventata da un rumore improvviso. Mi girai di scatto e vidi con sollievo che era Conte. Sollievo che diventò leggero panico quando realizzai che per la prima volta da quando era iniziata la missione eravamo soli e senza nessuno che minacciare di spararci addosso. Aveva dei vestiti simili a quelli in cui dormiva quando eravamo nella casa nel bosco e ciò mi fece realizzare con tristezza che questa volta non saremmo stati costretti a dormire insieme.
-Volevo farti le mie congratulazioni, hai eseguito la missione in modo splendido- disse rimanendo sulla porta. Non sapevo assolutamente cosa fare.
-Non posso dire lo stesso di te, visto che ti sei fatto catturare subito- dissi senza pensare. Forse me ne pentii subito, oppure no, fatto sta che lui sorrise divertito.
-Forse quello era il mio piano, forse sapevo che saresti venuta a salvarmi- disse alzando le spalle -Infondo, me lo dovevi- aggiunse. Non so se era una mia impressione o se davvero la stanza stava diventando caldissima.
Il mio cervello stava andando di nuovo in tilt e mi chiesi come fosse possibile che quando eravamo in missione potessi essere così tranquilla mentre adesso facevo fatica solo a pensare. Forse il problema era che senza la necessità di doversi concentrare sul sopravvivere il mio cervello riusciva solo a formulare fantasie di ogni genere.
Giuseppe peggiorò la situazione vedendomi incontro, ma quando mi raggiunse non fece nulla se non porgermi un pezzo di dolce incartato in un fazzoletto.
-Lo aveva preso Olivia per me, ma io non ho fame. Tienilo pure- spiegò. Automaticamente presi il pezzo di dolce ma prima che potessi ringraziarlo lui se n'era già andato.
Rimasi così a mangiare da sola in cucina e mi chiesi come sarebbe andata la nuova missione. Se fosse terminata come la prima, era destinata ad essere un altro successone.

Spy-Professor (Giuseppe Conte) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora