Capitolo 4

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La cena era stata pessima. Nonostante ci fosse Blaise, tutti lo evitavano e lo guardavano di sottecchi cercando di sedersi il più lontano possibile da lui e questo gli faceva male.

Parecchio male. Neanche aveva ascoltato il discorso della professoressa McGranitt, troppo occupato a fissare il suo piatto con occhi spenti. Il giorno dopo sarebbero iniziate le lezioni ed era piuttosto sicuro che avrebbe fatto più ore di Pozioni e Antiche Rune di quante ne avesse mai  fatte. Ma dopotutto se voleva diventare un Medimago non aveva grandi alternative. Sperava solo che le lezioni non fossero con i Grifondoro, non tutte almeno.

-Andiamo amico?- chiese Blaise cercando di tirar fuori qualche parola al ragazzo, con scarsi risultati. Lui annuì e si alzò. Si incamminarono fuori dalla Sala Grande insieme agli altri studenti e si diressero verso la Sala Comune di Serpeverde. Arrivati davanti alla solita parete di pietra Blaise disse la parola d'ordine (donnola) ed entrarono.

Al contrario di come era accaduto alla giovane signorina Granger, Draco non si sentì affatto nel vedere i tipici colori Serpeverdi. Alcuni ragazzini di dodici/tredici anni erano seduti sui divani verde smeraldo della stanza e si girarono a guardare mentre i due ragazzi entravano. Ai tanti angoli della Sala Comune i ragazzi e le ragazze ammutolirono e li guardarono. Draco e Blaise erano fermi sulla porta a guardare i loro compagni. Un ragazzo con la pelle color cioccolato si fece avanti guardandoli male e puntò il suo sguardo su Draco.

-Perché sei tortano? Vuoi uccidere tutti i nati-babbani per conto del tuo signore?- chiese sprezzante. Il biondo non rispose. Sentiva lo sguardo di Blaise su di sé e sapeva che il suo migliore amico non sapeva che cosa aspettarsi.

-Non ho nulla contro di loro, non era il mio Signore e sono qui perché mi devo diplomare per iniziare una carriera lavorativa.- disse pigramente, la maschera di indifferenza ben salda sul suo volto.

Si diressero verso i dormitori e proseguirono nel lungo corridoio sotto al Lago Nero. fino a quando non arrivarono davanti ad una porta su cui c'erano incisi i loro nomi con una delicata grafia argentata. Vi erano anche i nomi dei loro compagni di stanza:

ANDERSON Daniel
MALFOY Draco
SMITH Andrew
THIERCH Timothy
ZABINI Blaise

Entrarono e notarono che i loro bauli erano vicini e ciò significava che avrebbero dormito l'uno appresso all'altro.

Draco aveva sempre pensato che il dormitorio rispecchiasse le manie di grandezza dei Serpeverde: nonostante il soffitto basso, era molto spazioso e con ampi letti a baldacchino. Lungo tutte le pareti di pietra scura vi erano degli stendardi di Serpeverde e un paio di librerie vuote costeggiavano la porta. Tra ogni letto vi erano due finestre ampie che davano sui meandri più nascosti del Lago Nero e facevano penetrare una luce verdognola nella stanza. Al di sotto di queste vi erano dei piccoli divani di stoffa verde. Le tende dei letti, rigorosamente verdi, erano aperte.

Un ragazzo con gli occhi a mandorla e i capelli bruni li stava fissando seduto su un divanetto. Sembrò ragionare un po' sul da farsi, poi si alzò e si avvicinò ai due ragazzi.

-Io sono Daniel Anderson. Mi presento per gentilezza. Non mi andate a genio, e sicuramente preferirei non dover condividere la stessa stanza con te, Malfoy. Ma siccome dovremo vivere insieme per i prossimi nove mesi, proporrei di provare a conoscerci.- disse porgendo loro la mano. Blaise la strinse subito.

-Sono d'accordo. Io sono Blaise Zabini e lui... beh, sai già chi è.-

-Draco Malfoy. Nobile gesto, quello di tua madre. Vi ha salvato l'osso del collo eh?- disse una voce sprezzante alle spalle dei due ragazzi. Sulla soglia c'era un ragazzo alto e muscoloso con i capelli e gli occhi dello stesso colore della pece.

-Vedo che la tua impotenza ti tormenta ancora, eh Smith?.- disse Draco ghignando e facendo ridacchiare i due ragazzi alle sue spalle. Si erano conosciuti l'anno prima grazie alla signorina Melissa Reid. Infatti, la Reid era stata una delle tante conquiste di Malfoy e la prima ragazza di Andrew. Era andato tutto bene fino a quanto il bruno non era finalmente riuscito a portare la sua amata tra le coperte e questa, dopo poco più di dieci minuti, si era alzata e rivestita dicendo che Malfoy era decisamente meglio e lo aveva piantato lì su due piedi.

La faccia di Smith cambiò rapidamente colore attraversando tutte le sfumature di giallo, rosso e viola. Poi superò Malfoy e gli altri due e andò dritto difilato al suo letto iniziando a cambiarsi e chiudendosi poi nel suo baldacchino. Malfoy si lasciò sfuggire un piccolo sorriso. Non era uno dei suoi soliti ghigni strafottenti, un sorriso per far star male le persone. No, quello che gli aveva appena solcato il chiaro volto era un sorriso sincero nato dal riso che con la sua battuta aveva suscitato nell'amico e nel nuovo compagno di stanza.

Lui, Blaise e Daniel si diressero verso i loro letto e si cambiarono. Poco dopo essersi infilato sotto le coperte Draco vide entrare un ragazzo ispanico che immaginava dovesse essere Timothy. Vide Blaise alzarsi dal letto e avvicinarsi a lui.

-Stai bene amico?- gli chiese sinceramente preoccupato.

-Io... sto bene.- non avrebbe mai ammesso di avere paura, neanche con Zabini. Ma, fortunatamente o sfortunatamente per Draco, Blaise era sveglio.

-Se vuoi parlarne sono qui. Buonanotte.-

-'Notte.- disse Draco chiudendo le tende e voltandosi a guardare il soffitto del suo letto.

Prevedeva un lungo anno.

Forgive me - DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora