Capitolo 16

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La mattina seguente, quando Hermione si svegliò, aveva ancora gli occhi gonfi e rossi dal pianto della sera prima. Si alzò e prese tutto il necessario per poi dirigersi in bagno. Non era mai stata una di quelle ragazze che passano ore ed ore in bagno a prepararsi per andare a colazione, ma non voleva che qualcuno la vedesse con quella faccia. Si pettinò distrattamente i capelli e li legò con un elastico in una coda alta. Si lavò la faccia diverse volte, fino a quando il suo volto non diventò pimpante e lei fu ben sveglia. Poi prese un po' di correttore dalla trousse di trucchi che le aveva regalato la madre qualche anno prima e nascose tutto il rossore e le occhiaie dovute alle ore passate a rimuginare su Draco. Quando ebbe concluso e fu soddisfatta del risultato, ripose tutto al suo posto e tornò in camera da letto per vestirsi. Quando entrò, Agnes era in piedi e aveva appena terminato di vestirsi.
-Buongiorno 'Mione. Ti sei truccata?- chiese indicando la trousse che aveva in mano.
-Buongiorno. Sì, avevo una faccia così spaventosa che neanche io sarei riuscita a mostrarla in giro. Vieni a fare colazione con me?- chiese. Agnes annuì.
-Mentre ti vesti vado solo in bagno a lavarmi la faccia, ti aspetto in sala comune.- disse uscendo.
Hermione prese il paio di jeans che Megan le aveva a tutti i costi rifilato e poi prese un corto maglione bianco. Si infilò le sue sneakers bianche e scese.
Come promesso, Agnes la stava aspettando in sala comune. Si era messa un pesante maglione di lana rosso e aveva una semplice gonna nera. Si diressero in sala grande parlando del più e del meno. Andarono a sedersi al loro tavolo senza prestare alcuna attenzione ai pochi mattinieri che stavano già mangiando.
-Ieri sera si può sapere che razza di passeggiata prima del coprifuoco avete fatto? Non tornavate più e io e Agatha siamo andate a dormire.- chiese Agnes mentre si serviva del tè. Hermione prese del latte caldo.
-Si, beh, scusate... stava andando tutto alla grande, poi Megan ha deciso di tirare in mezzo Draco e siamo rimaste a parlare per ore e ore. Poi ho avuto un momento di crisi esistenziale e siamo rimaste sulla scalinata principale per una vita prima di tornare in dormitorio. Credimi, avete fatto bene a non aspettarci.- disse mentre prendeva una fetta di torta ai lamponi. Appena la morse, decise che quella era appena diventata la sua torta preferita.
-Merlino, questa torta è buonissima!- disse facendo ridere Agnes.
-Sì, sono giorni che te lo dico. Ehi, lasciamene un pezzo!- rise Agnes mentre vedeva l'amica servirsene un'altra fetta.
-Tranquilla, te ne...- ma si bloccò.
-'Mione?- chiese Agnes guardandola senza capire. Poi si girò a seguire il suo sguardo fino ad un gruppo di tre ragazzi seduti al tavolo di Serpeverde. Daniel Anderson e Blaise Zabini stavano mangiando come se non avessero un domani mentre parlavano con...
-Che diamine ci fa qui Malfoy?! Non doveva tornare solo alla fine delle vacanze?- chiese Agnes guardandolo.
-Io... non ne ho idea.- disse Hermione scuotendo la testa senza distogliere lo sguardo dal giovane.
Probabilmente si sentì osservato, o forse fu solo una coincidenza, ma in quel momento Draco alzò lo sguardo verso il tavolo di Grifondoro, incontrando gli occhi delle due ragazze.
Lo videro sporgersi a dire qualcosa ai due amici seduti di fronte a lui e poi alzarsi facendo cenno con la testa ad Hermione di uscire. Mentre Blaise e Daniel si giravano a guardarla, lei sentì il cuore iniziare a battere forte. Era tornato in anticipo. Era fantastico.
-Che aspetti ritardata! Muoviti!- le disse Agnes prendendole di mano la fetta di torta che aveva ancora a mezz'aria e mangiandosela.
Hermione si alzò in fretta e prese la bacchetta poggiata sul tavolo, poi uscì. Fuori dalla Sala Grande vide solo alcuni studenti, ma del biondo nessuna traccia. Era sicuramente andato in un posto poco trafficato e lontano da sguardi indiscreti. Si diresse quindi nel corridoio che dava anche sul cortile interno, quello in cui si erano visti l'ultima volta. Dopo pochi passi, lo trovò davanti a lei appoggiato al muro e con le mani nelle tasche dei pantaloni neri mentre la guardava con il suo solito ghigno.
-Quando sei tornato?- chiese Hermione sorridente mentre si avvicinava a lui.
-Ieri sera poco prima del coprifuoco, mio padre mi ha detto che potevo tornare.- disse sorridendole a sua volta.
-Come è stato rivedere tuo padre?- chiese di nuovo.
-Magari ne parliamo un'altra volta.- rispose lui ricordando la spiacevolissima conversazione della sera prima.
-Io... grazie per il regalo.- disse Hermione guardando imbarazzata per terra e rimettendo a posto dietro l'orecchio una ciocca di capelli che era sfuggita dalla coda.
-Grazie a te per il bracciale.- rispose dolcemente Draco, per poi aggiungere -Posso abbracciarti?-
Hermione lo guardò sorpresa.
-Ed io che pensavo che confidarti fosse un progresso. Certo che puoi abbracciarmi.- rispose Hermione mentre sorrideva ancora di più e scuoteva la testa ridendo. Draco le sorrise e poi aprì le braccia tirandola a sé. Profumava, come sempre, di arancia e mandarino. Draco inspirò il suo profumo più che poté mentre la stringeva forte a sé. Le era mancata da morire. I suoi capelli gli solleticavano il volto e le sue mani strette intorno alla vita lo facevano sentire dannatamente bene. Non riusciva a sopportare l'idea che di lì a cinque giorni avrebbe dovuto separarsi da tutto quello.
Lo fai per lei, per non farla soffrire, si disse per l'ennesima volta. Ma chi voglio prendere in giro, soffrirà comunque. si disse ancora. Era vero, ma almeno non avrebbe incontrato l'ira di Lucius Malfoy.
-Mi sei mancata.-
Se ad Hermione quell'abbraccio inaspettato e desiderato aveva parzialmente tolto il fiato, quella frase gliene privò del tutto. Draco profumava di vaniglia, come di consueto. Sentiva il suo cuore pulsare in fretta contro il suo orecchio. Le sue mani scorrevano leggere sulla sua schiena, facendola sentire a casa tra quelle braccia.
-Mi sei mancato anche tu.- rispose lei.
Rimasero ad abbracciarsi in silenzio per qualche minuto, godendosi l'uno la presenza dell'altro.

***

-Mostrami Draco Malfoy.- disse la voce di Lucius rivolta allo Specchio d'Acqua. La superficie magica dell'oggetto si incrinò appena e poi mostrò la faccia del giovane. Lo vide alzarsi dal tavolo della Sala Grande e fare un gesto strano con la testa, come a voler richiamare qualcuno. Lo seguì fuori dalla stanza e in un corridoio adiacente. Si fermò lì, appoggiandosi al muro, fino a quando una ragazza non lo raggiunse. Lucius digrignò i denti quando si rese conto che si trattava della sanguemarcio. Evidentemente, suo figlio aveva preso alla lettera le sue parole di troncare i rapporti con lei per il nuovo anno.
-Sai bene che non lo farà prima del primo gennaio, Lucius, è inutile che lo controlli.- disse Narcissa mentre gli passava una tazza di tè caldo.
-L'ho cresciuto bene, con dei sani principi, e lui ora se ne va in giro con una schifosa traditrice del suo sangue. E non una qualunque, ma l'amica di Potter. Che azione deplorevole.-
Narcissa strinse le labbra. Suo marito era un uomo difficile, ma forse l'avrebbe ascoltata. Sapeva che Draco non ascoltava che sua madre e, viste le circostanze, lei poteva tornargli immensamente utile. Non le avrebbe fatto del male.
-Non pensi sia il caso di lasciargli vivere la sua vita?- chiese titubante aggiungendo un po' di zucchero al suo tè.
-Beh, è evidente che non ha il senno per capire che cosa è giusto e che cosa non lo è!- disse Lucius prendendo un biscotto alla cannella. Poi aggiunse.
-E come se non bastasse, gli unici a volere questo matrimonio siamo io e Robert. Astoria si è categoricamente opposta. Possibile che nessuno capisca che lo facciamo solo per il loro bene?- chiese scocciato e stranamente ben disposto a parlare con la moglie. Narcissa avrebbe tanto voluto dirgli che non lo facevano che per loro stessi, che non gliene fregava nulla della felicità di suo figlio ma solo del sangue puro che avrebbe dovuto avere suo nipote, possibilmente maschio. Ma alla fine rispose -Sono dei ragazzi Lucius, non puoi pensare di importi su di loro così senza che dicano qualche cosa. E francamente, Astoria Greengrass l'ho sempre trovata vergognosa con il suo tono da saputella. Per non parlare del modo in cui si conciava quando era ancora poco più di una bambina.- disse Narcissa sorseggiando del tè. Non era affatto vero, Astoria le piaceva eccome, ma forse screditandola avrebbe fatto cambiare idea al marito. Lucius sospirò adirato mentre guardava nello Specchio.
-Osa abbracciarla, ma ci rendiamo conto? Chi più lo vorrà adesso? Sicuramente, se i Greengrass venissero a saperlo, ci sogneremmo la figlia nei nostri giorni migliori.- disse mentre si passava una mano davanti al volto, come a voler scacciare un brutto pensiero. Narcissa non lo diede a vedere al marito, ma aveva appena capito cosa doveva fare. Se per annullare il contratto bastava screditare il figlio agli occhi dei nobili purosangue in fissa con il sangue puro e tutto il resto, allora lei lo avrebbe fatto.

Forgive me - DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora