Capitolo 10

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Ciao a tutti! Spero stiate e bene e che la storia vi stia piacendo... qui sopra vi lascio la foto di Agatha e Agnes Walsh


Dopo l'ultima conversazione, Hermione fu felice di constatare che Malfoy la salutava anche quando c'era altra gente. Ben presto arrivò il weekend e con esso l'uscita ad Hogsmeade per tutti i ragazzi dal terzo anno.
Hermione, per uscire, si era vestita in modo semplice: un paio di jeans grigi scuri a vita alta, un maglione rosa antico e delle converse bianche. Aveva legato i capelli in una coda alta e aveva indossato un semplice cappotto grigio. Presa la sua borsa, si diresse fuori. Ginny si era già incontrata con Harry e probabilmente ora si stavano baciando in una via poco trafficata.
Mentre si dirigeva verso i Tre Manici di Scopa, si chiese cosa avrebbe dovuto dire al suo ragazzo. Ancora non aveva compreso perché non sentisse la sua mancanza ma sentisse quella di Harry, ma era comunque sicura dei suoi sentimenti verso il ragazzo.
Quando varcò la soglia del locale, riconobbe subito la chioma rossa che l'attendeva. Sorrise mentre si dirigeva verso di lui e gli toccava la spalla. Ron si girò e le sorrise, poi la strinse a sé.
-Hey Hermione, come stai?- chiese mentre si lasciavano e si sedevano.
-Sto bene, a dire il vero molto bene. Tu? Com'è a casa?-
Ron rise.
-Un po' deprimente, ma sto bene anche io. Ho iniziato il corso Auror con Harry, ma mi ha detto che vi vedete più tardi qualche minuto.- disse. Hermione annuì. Ron le sembrava strano, in qualche modo freddo.
-Hai incontrato la McGranitt? Lumacorno?- chiese la ragazza per non far morire la conversazione.
-Intravisto Lumacorno in via, ma ho fatto attenzione ad evitarlo. Non avevo alcuna voglia di parlare con lui, neanche sa come mi chiamo. Degli altri neanche l'ombra. Non per ora almeno.- disse.
In quel momento, Madama Rosmerta venne per prendere l'ordinazione.
-Cosa vi porto cari?- chiese.
-Per me una Burrobirra con cannella.- disse Hermione.
-Burrobirra anche per me.- disse Ron. Rosmerta annuì e si allontanò, per tornare poco dopo con due boccali di Burrobirra fumante.
-Com'è il corso Auror?- chiese a Ron.
-Oh, mi piace molto. Ci stanno insegnando un sacco di incantesimi e trasfigurazioni. Ci allenano davvero molto e alla sera siamo stanchi morti. Scusami se non ti ho scritto molto, ma hai avuto altra compagnia.- disse mentre beveva.
Hermione si fermò con il boccale a mezz'aria.
-Tranquillo, ho immaginato, anche io ho avuto molto da fare. E sì, ho fatto amicizia con quasi tutte le mie nuove compagne di stanza.- disse Hermione guardando il suo ragazzo.
Ron scoppiò in una risata amare.
-Cosa c'è? Ron, non farò finta di non essermene accorta: sei strano da quando sono entrata. Cosa succede?- chiese Hermione posando il boccale, ancora pieno per metà. Ron la imitò e si sedette dritto, guardandola con i suoi occhi azzurri.
-Ti ho visto, sulla Mappa del Malandrino.-
Hermione lo guardò confusa.
-Come scusa?-
-Ti ho visto. Pare tu non abbia fatto amicizia solo con le tue compagne di stanza, eh Hermione? Visto tutto il tempo che passate insieme, immagino che Malfoy sia meglio di tutte loro.-
Hermione lo guardò allibita. Cosa stava insinuando?
-Non capisco cosa vuoi dire.-
-Non capisci cosa voglio dire. E menomale che eri "la strega più brillante della tua età". Evidente che Remus e Sirius si sbagliavano.- disse, lasciando Hermione, se possibile, ancora più senza parole -L'aula studio al quinto piano, la quercia in riva al lago (molto romantico per la cronaca), la biblioteca... ti stai dando da fare con lui a quanto vedo.- continuò.
Hermione rimase in silenzio, la bocca aperta.
-Fammi capire Ronald: non avevi tempo di scrivermi perché eri stanco o perché eri troppo impegnato a controllarmi?- disse furente. Non lo lasciò rispondere e continuò -Se c'è una cosa che non tollero è che mi si privi della mia libertà, e lo sai bene. Ti da fastidio che io abbia parlato tre volte, tre!, con Malfoy? Prenditi la briga di chiedermi il perché!- gli disse furibonda.
-Non mi importa del perché, ma Malfoy? Davvero? Non voglio avere niente a che fare con uno come lui!- le rispose lui a tono, cosa che fece, se possibile, arrabbiare Hermione ancora di più.
-Davvero. Sei stato tu a dirmi che la guerra cambia le persone Ronald, quindi chiediti perché io, io per Merlino, abbia parlato con uno come Malfoy! Che poi, che cosa ti cambia con chi parlo o no? È la mia vita. Gradirei che la smettessi di pedinarmi.-
Ron la guardò pieno di collera.
-Non ho nessuna intenzione di smettere di guardare sulla Mappa del Malandrino quello che fai con Malfoy! Lui è il nemico, e ti voglio lontano da lui. Altrimenti tra noi due finisce qui.-
Hermione tirò fuori tutta la sua forza di volontà per ricacciare indietro le lacrime che si stavano formando. Aveva davvero sentito bene? La stava mettendo di fronte alla scelta tra lui e la libertà di scegliere le sue compagnie, a costo di dover essere sorvegliata da quella dannata Mappa? Le fece male, ma seppe che era la scelta giusta.
-Bene Ronald. Allora per me finisce qui. Non ho nessuna intenzione di farmi comandare da qualcuno, soprattutto dalla persona che dovrebbe appoggiarmi. E giusto perché tu lo sappia, Malfoy è venuto a scusarsi con me per avermi urtato a lezione.- fece una pausa -Non ho parole. Non ti avrei mai creduto capace di una cosa simile, mi fai davvero schifo.- disse, poi si alzò e uscì, lasciandogli il conto da pagare. Sapeva di non aver detto tutta la verità, ma non voleva che Ron in quel gesto ci vedesse qualche cosa di negativo. Uscì mentre le lacrime le rigavano il volto. Con la vista annebbiata, andò a sbattere contro qualcuno ma non si accorse neanche di chi si trattava. Camminò in fretta e si diresse verso il castello.

***

Draco era appena entrato alla Testa di Porco. Sua madre aveva riservato una camera per poter discutere indisturbati. Salì le scale fini alla camera 11 e bussò cinque volte, come avevano deciso.
La porta si aprì appena lasciando intravedere un occhio azzurro come il cielo. Il volto di Narcissa Malfoy si illuminò non appena riconobbe la figura slanciata del figlio. Lo fece entrare e chiuse la porta a chiave. Si abbracciarono per diversi minuti mentre Draco si faceva piccolo tra le braccia di sua madre e lei gli accarezzava dolcemente i capelli biondi.
Draco non era mai stato molto favorevoli alle dimostrazioni di affetto, ma sua madre sarebbe sempre stata un'eccezione.
-Come sta andando la scuola?- chiese poi facendolo sedere sul traballante letto di legno vecchio. Le coperte blu puzzavano di muffa.
-Io... ho fatto amicizia.-
-Che bella notizia tesoro. Con chi?-
Draco si morse il labbro. Non le sarebbe piaciuto sentire i nomi, ma era sua madre. Aveva detto che lo avrebbe appoggiato in tutto.
-Daniel, il mio compagno di stanza, e... Hermione Granger, più o meno.- disse, sicuro di aver lanciato una bomba a mano nella stanza.
-Sono felice per te... Hermione... è la ragazza del nostro salotto vero? La Nata Babbana.- chiese. Draco annuì.
-Non pensavo avrebbe deciso di fare amicizia con il nipote della sua torturatrice. Ma ne sono felice. Credo sia una brava ragazza, e tu meriti un po' di bontà nella vita.-
Draco scosse la testa.
-Dopo tutto quello che ho fatto? Non merito l'amicizia della Granger.- disse amaramente. Narcissa gli mise le mani sulle spalle.
-Invece te la meriti Draco. Non buttare via un'amicizia solo perché pensi di non meritartela. Lei ha scelto di esserti amica, non è stata costretta, ne sono sicura. E poi, tu vuoi essere suo amico, tesoro. Te l'ho letto in faccia quando me ne hai parlato.- disse dolcemente. -Ma, parlando d'altro, Astoria è d'accordo con il matrimonio?- chiese.
Draco scosse la testa e riportò la conversazione avuta con la ragazza.
-Bene. È un'ottima notizia. Neanche Daphne è d'accordo, e neanche la loro madre.-
Draco si sentì un filo sollevato.
-Quindi siamo quattro a due?-
Narcissa annuì.
-E come ci liberiamo di loro due?- chiese ancora.
-Non lo so ancora, ma mi inventerò qualche cosa. Ci sono un sacco di cose illegali che ha fatto tuo padre, magari riesco a usarle contro di lui. Oppure cercherò di farlo ragionare da genitore.-
Non dissero più nulla.
-Credi che alla fine riuscirò a non sposarla? Non è il tipo di ragazza che voglio al mio fianco.- disse Draco. Narcissa annuì.
-Lo so, e te lo giuro sulla mia testa, farò tutto ciò che è un mio potere per non accompagnarti a quell'altare.- disse stringendo le labbra, segno che era davvero preoccupata.

Forgive me - DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora