Capitolo 22

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Come promesso, Narcissa e Andromeda continuarono a tenersi in contatto attraverso lettere e qualche sporadico incontro. Lucius non sospettava nulla e questo era un bene, soprattutto visto che stava mettendo  punto il piano per annullare quel maledetto contratto di matrimonio. Però, prima di poterlo mettere in atto, aveva assolutamente bisogno di parlarne con il figlio e Astoria. Scrisse quindi loro una lettera in cui chiedeva di potersi trovare ad Hogsmeade il weekend dopo, quando gli studenti sarebbero stati lasciati liberi di accedere al villaggio.
E così, la mattina del quarto sabato di Marzo, Narcissa indossò il suo amato soprabito nero e si materializzò davanti alla Testa di Porco. Quando entrò, Aberforth le rivolse un'occhiata priva di ogni sentimento e ritornò a dare due carote alla sua fidata capra.
-Salve Aberforth.- disse la donna.
-Signora Malfoy. La camera è sempre la stessa. Le chiavi sono già dentro. Credo di aver portato su del cibo, ma non ricordo.- disse burbero senza guardarla. Narcissa annuì cordiale e si diresse verso il luogo concordato con il figlio. La stanza era alquanto angusta con quel copriletto verde moccio e i cuscini bianchi macchiati di chissà che cosa. La donna si avvicinò alla finestra e spostò di poco le tende sudicie per osservare la strada fuori. Era pressoché deserta, e si intravedevano soltanto alcuni ragazzi ritardatari che scendevano il sentiero che dal castello portava ad Hogsmeade.
-Draco ancora non è arrivato?- chiese una timida voce dietro Narcissa. Quando si voltò, di fronte a lei c'era Astoria. Aveva lasciato i capelli lunghi sciolit quel giorno, sopra al mantello di Serpeverde che le copriva il maglione verde e i pantaloni neri.
-Astoria, non mi aspettavo di vederti prima di Draco. No, non è ancora arrivato. Come sta andando a scuola?- chiese sorridendole. Astoria non rispose subito, indecisa sul da farsi.
-Beh, la scuola va bene sia a me che a Draco...- disse.
-Perché mi sembra che ci sia qualche cosa di omesso in questa frase? Se vuoi parlarne puoi fidarti di me, Astoria.- disse dolcemente.
-Draco va molto bene a scuola ultimamente, signora Malfoy. Non fa altro che studiare, a volte neanche mangia. Lui dice che gli serve per passare bene gli esami ma so che non è così. Si è portato avanti con il programma di Storia della Magia e di Antiche Rune, e lui odia quelle materie. Sono preoccupata per lui, non l'ho mai visto in questo stato.- confessò alla donna. Narcissa annuì.
-Anche io sono preoccupata, mia cara. Ho smesso di dare importanza al sangue tempo fa, non avrei mai voluto che si allontanasse da Hermione. Ma forse si riprenderà, un giorno. E forse, un giorno riuscirò a sistemare tutto questo casino.- disse sospirando. Astoria scosse la testa.
-No, non si riprenderà. Non avevo mai, e dico mai, visto Draco Malfoy piangere. Ed è stato davvero tremendo, mi ha fatto paura!- disse guardando la donna con occhi sbarrati.
-Che cosa ti ha fatto paura?- chiese una voce apatica dietro alle due donne. Quando le due si girarono, spaventate che avesse sentito qualche cosa, Draco stava entrando dalla porta.
-L'ultimo test di Cura delle Creature Magiche, è stato terribilmente difficile.- disse con finta noncuranza Astoria. Draco la guardò sospettoso.
-Trovi davvero difficili le verifiche di Hagrid?- chiese. La ragazza alzò le spalle.
-Ho tagliato metà delle lezioni e non ho aperto un libro, neanche sapevo ci fosse il compito.- disse facendogli segno di accomodarsi sull'unica sedia della stanza. Draco rifiutò e vi fece sedere sua madre, mentre si accomodava svogliatamente sotto alla finestra. Il Draco Malfoy di qualche mese prima non avrebbe mai fatto una cosa del genere.
-Beh, parlerete più tardi delle verifiche. Ho una buona notizia.- cominciò Narcissa osservando i due ragazzi. -Forse ho trovato un modo per non farvi sposare, e Astoria avrà un ruolo principale in questo piano.- disse .
-E cioè?- chiese Astoria, sinceramente curiosa.
-Un po' di tempo fa, uno o due giorni prima di capodanno, stavo prendendo il tè con mio marito. Ad una certa, Lucius disse...- ma si fermò. Sapeva che per il figlio questa era una ferita ancora sanguinante, e non voleva aprirla più del necessario.
-Va' avanti mamma.- disse Draco, che aveva la sensazione di essere la causa di quel brusco silenzio.
-Ha detto che se i Greengrass fossero venuti a conoscenza che... Draco aveva delle amiche poco raccomandabili ai loro occhi, ci saremmo sognati la mano della figlia.- disse piano, guardando Draco. Non appena aveva sentito le parole "amiche poco raccomandabili" si era irrigidito e aveva sussultato. Quindi, dopo tutto quello che le aveva fatto, ora doveva usare Hermione come salvagente?
-No.- disse. Le due donne lo guardarono.
-No? Non credevo fossi d'accordo con questo matrimonio.- disse Narcissa.
-Non lo sono, ma dopo tutto quello che le ho fatto... non merito il suo aiuto, anche se non me lo darà lei direttamente.- disse mantenendo un tono di voce calmo, anche se tremava e aveva gli occhi lucidi.
Fu in quel momento che Narcissa si rese davvero conto del male che suo marito aveva fatto a suo figlio. Il dolore che leggeva in quel momento nei muscoli contratti del viso del ragazzo le bastarono per ammettere che Astoria aveva ragione a dire che non avrebbe superato Hermione tanto facilmente. Poi, all'improvviso, la consapevolezza la travolse come un treno. Draco si era appena passato una mano tra i capelli, scoprendo il suo polso sinistro al quale con piccolo bracciale di cuoio era legato. No, decisamente non avrebbe superato la perdita della bruna.
-Stai scherzando? Dopo tutto quello che abbiamo fatto per evitare di sposarci, ti viene servita un buona uscita su un piatto d'argento e tu la rifiuti? Non penso che sarebbe quello che lei avrebbe voluto. Non dopo tutto quello che ha fatto per te per impedirti di sposarti!- disse arrabbiata Astoria.
-Beh, non sapremo mai se è o meno d'accordo visto che neanche mi guarda in faccia dopo quello che è successo!- disse Draco quasi urlando.
-E invece lo sai benissimo, visto tutto quello che ha fatto per te! Se davvero non vuoi allontanarti invano dalla Granger, Draco, accetta almeno questo. Se non lo farai, la deluderai e tu lo sai.- concluse Astoria fuori di sé.
-D'accordo, Draco. Vorrà dire che penserò a qualcos'altro.- intervenne velocemente la donna, per evitare che la situazione degenerasse troppo, ignorando lo sguardo indignato di Astoria. Le lanciò una veloce occhiata ammonitrice che parlava da sé e diceva chiaro e tondo "ne parliamo dopo". Astoria annuì.
-Vi va una passeggiata in centro? Vi aspetto fuori.- disse, decisa a lasciare per un po' di tempo i due da soli. Narcissa disse che andava bene e che l'avrebbero raggiunta nel giro di qualche minuto.
Dopo che la ragazza fu uscita, guardò il figlio.
-Come stai Draco? E voglio la verità.- chiese, severa.
Draco rise amaramente.
-E come vuoi che stia? Mi è stato proibito di parlare con l'unica vera persona che riusciva a farmi stare veramente bene minacciandomi di farle chissà che cosa. Sto che è una meraviglia, davvero.- disse alzandosi e guardando fuori dalla finestra cercando di trattenere le lacrime. Sua madre gli si avvicinò posandogli una mano sulla spalla.
-Risolveremo anche questo Draco.- sussurrò, incapace di vedere quel dolore nel figlio. Una lacrima solcò il volto pallido del ragazzo.
-Anche se fosse, dopo quello che le ho fatto intendere non mi vorrà neanche vedere. E come potrei darle torto? L'ho fatta innamorare di me, l'ho baciata e poi ho recitato la parte del donnaiolo che voleva solo usarla, quando in realtà vorrei solo tornare a come era prima.- disse.
Narcissa strinse le labbra e abbracciò il figlio. Sentiva i vestiti e la spalla bagnarsi dalle lacrime del giovane.
-Devi sistemare tutto con Hermione, tesoro. Adesso.- disse.
Draco scosse la testa.
-Non posso, non se questo potrebbe farla stare anche peggio di come non l'ho fatta stare io in questi mesi. Non posso farle anche questo.- sussurrò.
Qualche volta, ci sono famiglie in cui i genitori e figli parlano liberamente di "argomenti proibiti" come l'amore, i sentimenti, il sesso. I Malfoy non facevano parte di queste famiglie, ma Narcissa decise che in quel momento doveva assolutamente parlarne con suo figlio.
-L'amore fa soffrire, Draco. Ed è inutile che neghi i tuoi sentimenti con me, sono tua madre e come tale lo vedo. È normale amare, ed è normale soffrire. Ma se puoi almeno in parte alleggerire la tensione, è bene che tu lo faccia. Non dico di tornare ad essere affiatati come prima, non ancora per lo meno. Ma prova almeno a spiegarle il perché delle tue azioni. Credimi, so che capirà.- disse accarezzandogli dolcemente la schiena.
Astoria, che da fuori aveva sentito la conversazione, sapeva benissimo che Draco non lo avrebbe fatto. Ma il fatto che lui non volesse farlo, non impediva certamente a lei di agire.

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Buongiorno a tutti, spero stiate bene e che la storia vi stia piacendo. Se avete voglia, lasciatemi un commento o una stellina . Volevo avvisarvi che non so quando pubblicherò il prossimo capito perché domenica parto per il mare e non tornerò prima di dieci giorni.
😕

Forgive me - DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora