Capitolo 34

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Hermione sospirò mentre chiudeva gli occhi e posava il libro di Antiche Rune sulla sua pancia. Mancava una settimana all'inizio degli esami e ormai mangiava poco più di una mela per pranzo, tanto il suo stomaco era chiuso per l'ansia. Negli ultimi tempi aveva ridotto la sua vita sociale a zero, troppo occupata al ripasso di fine semestre. Le uniche persone che vedeva con regolarità, tolte le sue compagne di stanza, erano Draco e Astoria.
-Dovresti rilassarsi.- disse Draco quando entrò nella Stanza delle Necessità. Ormai non era più necessario nascondersi, ma entrambi i ragazzi avevano iniziato ad apprezzare quei piccoli momenti di intimità della loro vita quotidiana. Hermione, sdraiata sul divano scuro di pelle, sorrise piano.
-Forse hai ragione, ma so bene che non ci riuscirò, quindi non ci provo neanche.- disse. Draco rise e si sedette affianco a lei lasciandole poggiare il capo sulle sue gambe. Fuori splendeva un bel sole e la maggior parte degli studenti erano seduti in riva al lago o sull'erba dei giardini.
-Hai avuto notizie da casa?- chiese Hermione aprendo gli occhi. Draco annuì.
-Sì, mia madre ha scritto ieri dicendo che mio padre è furibondo ma che ha le mani legate. Non farà nulla a te né a nessun altro. Ci vorrà un po' di tempo, ma nel peggiore dei casi passerò l'estate da Blaise, prospettiva che tra l'altro mi alletta.- disse accarezzandole i capelli.
-Ottimo, così sarà anche più semplice andare a trovarti. Non te la prendere, ma non credo che riuscirei a tornare nel salone...-
Draco sorrise dolcemente.
-Non ti chiederei mai di farlo.- disse. Rimasero in silenzio per qualche minuto, lui intento ad accarezzarle il capo, lei con gli occhi socchiusi sulle sue gambe. Poi Draco aggiunse in un sussurro.
-A volte non mi sembra vero che tutto questo sia finito.-
Hermione aprì gli occhi.
-Ti riferisci alla scuola o al matrimonio?- domandò.
-A entrambi.-
-Neanche io riesco a credere che siano già passati sette anni dalla prima volta che ho varcato la soglia di questo castello... mi mancherà stare qui con i miei amici, camminare per i corridoi discutendo degli ultimi gossip o dell'ultimo numero del Profeta. Per non parlare delle serate in dormitorio a discutere di ragazzi... per quanto riguarda il matrimonio invece farai meglio a crederci, perché non ti voglio vedere sposato con nessuna, chiaro?-
Draco rise e annuì.
-Quindi passavi le sere a parlare di me con le tue compagne, Granger?- domandò. Hermione lo guardò divertita.
-Passavo le giornate a parlare di te con le mie amiche, Draco, ma che c'entra?- chiese.
-Niente in realtà... però è bello sapere che pensavi a me.- Hermione ridacchiò, -Come mai non mi vuoi vedere sposato con nessuna?-
Hermione si morse un labbro. Avevano sempre saputo che, prima o poi, la questione sarebbe saltata fuori. Non avrebbero certo potuto continuare in quel modo per sempre ma, un giorno o l'altro, la sera di capodanno sarebbe stata da affrontare. Fino ad allora vi era stato il matrimonio a cui pensare, a Lucius Malfoy e al loro rapporto da ricostruire. Ma era inutile negare che Draco sentisse il cuore battergli all'impazzata ogni volta che scorgeva la giovane nei corridoi, o ogni volta che questa gli rivolgeva un timido sorriso. Allo stesso modo, Hermione era ben consapevole di non aver mai smesso di provare per il ragazzo quei sentimenti che gli aveva involontariamente confessato a Natale.
Con calma si tirò a sedere e si mise seduta a gambe incrociate sul divano guardandolo in faccia.
-Beh, non penso che riuscirei a gestire un'altra volta un casino come quello degli ultimi mesi.- disse portandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio e evitando accuratamente lo sguardo di lui. Draco annuì.
-Sì, temo di doverti dare ragione. Sarebbe improponibile... e poi, dall'anno prossimo non potrò più sperare di vederti tutti i giorni per discutere di come risolvere la cosa.- le diede corda Draco.
Un silenzio imbarazzante calò tra i due. Entrambi evitavano lo sguardo dell'altro. Draco giocava nervosamente con l'orlo della sua camicia sfuggita ai pantaloni mentre Hermione strofinava le labbra tra loro mordicchiandosele.
-Ora che è tutto finito...- cominciò ad un certo punto Draco, -Dovremmo concentrarci su di noi.-Hermione annuì con le farfalle nello stomaco e il disturbato bisogno di muovere le gambe.
-E come intendi farlo? Questa estate vedersi potrebbe essere più complicato del previsto... io non mi azzarderò a venire a casa tua e rischiare di incontrare tuo padre, e per quanto tu sia cambiato e stia cercando di abbandonare tutti i pregiudizi che ti hanno insegnato, io vivo in una strada di soli babbani. Non troveresti maghi o streghe in quella via.- disse Hermione.
-Ti sbagli.- sussurrò Draco alzando lo sguardo verso di lei, -Troverei te.-
Hermione sorrise allungando la mano a pettinargli un po' i capelli.
-Oltre a me non troveresti nessuno. In casa mi comporto come una babbana qualsiasi, e i miei genitori non capiscono molto di magia. Non penso che riusciresti a sentirti a tuo agio, non ancora.- gli confidò lei.
-Forse hai ragione... come pensi che potremmo fare?- chiese lui.
-Al momento penso che dovremmo occuparci di superare gli esami, altrimenti l'anno prossimo mi rivedrai tranquillamente nei corridoi e nelle aule.- scherzò lei, -E poi ci penseremo insieme. Ci scriveremo, se lo vorrai.-
-Perché non dovrei volerlo?- chiese lui raddrizzandosi un po' e voltandosi a guardarla. Si spostò leggermente portando una gamba sul divano e sistemandosi di fronte ad Hermione.
-Non lo so. Preferisco lasciare aperte diverse porte: se tu decidessi di scrivermi potremmo iniziare una corrispondenza, se tu invece non volessi sentirmi, saresti libero di non farlo...- e se non mi volessi più, potremmo decidere di essere semplicemente amici... ma ovviamente non lo disse.
Draco sorrise.
-Certo che voglio scriverti. Non ho intenzione di stare nuovamente lontano da te.-
-Perché no?- chiese Hermione assaporando quello che Draco avrebbe potuto risponderle. Tempo prima lui le aveva detto che lei era stata l'unica persona che lui avesse mai amato veramente, ma era ancora così? Draco non rispose e si limitò ad allungare le mani verso di lei. Le posò le mani sui fianchi e la tirò leggermente verso di sé, quel tanto che bastava per avvicinare i loro volti.
-Ti aspetti davvero che ti risponda, Granger?- le chiese mentre respirava il suo stesso respiro ad un palmo dal suo naso.
-Non dovrei, Malfoy?- rispose lei con il fiato corto. Poi in un breve, rapido istante Draco posò le sue labbra su quelle di Hermione. Fu un contatto breve e il ragazzo si allontanò quel tanto che bastava per guardare le goti arrossate della giovane.
-Ti basta come risposta?- chiese Draco. Lei sorrise radiosa cercando comunque di nasconderlo.
-Assolutamente no.- rispose per poi annullare nuovamente le distanza tra loro. Questa volta si baciarono con desiderio, un desiderio che avevano cercato di reprimere per mesi ma che non si era mai estinto. Draco trasse Hermione più vicino a sé facendola sedere sulle sue gambe e poi le strinse la vita. Le mani di lei si mossero rapide sul collo del ragazzo fino ad arrivare all'attaccatura dei capelli sulla nuca. Rimasero fermi a baciarsi per quelle che parvero loro ore, poi si separarono ridendo. Draco abbracciò la ragazza e lei si abbandonò sul suo petto, il timore degli esami ormai lontano.

Forgive me - DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora