Capitolo 28

1.2K 47 5
                                    

Come talvolta accade, risolto un problema se ne presenta subito un'altro. E così fu anche per Draco ed Hermione. Quella sera in cui si erano finalmente aperti l'uno con l'altro con sincerità e si erano chiariti, erano rimasti abbracciati per diverso tempo, beandosi entrambi di quell'abbraccio. Era già notte inoltrata quando si erano spostati da davanti alla finestre per stendersi fianco a fianco sul divano. Erano rimasti lì tutta la notte, semplicemente l'uno tra le braccia dell'altro, persi tra i propri pensieri a godersi quel momento di intimità di cui nessuno sarebbe mai venuto a sapere. Un momento solo per loro due che per una volta si erano addormentati senza sognare nessuna mangiamorte pazza e che, per qualche ora, si erano sentiti due normali adolescenti alle prese con l'amore.
-Perché hai chiesto di incontrarmi proprio qui?- aveva chiesto ad un certo punto Draco mentre, stesi sul divano, guardavano  il soffitto. Hermione alzò leggermente la testa in direzione del ragazzo.
-Io... l'unica con cui ho parlato di tutto quello che è successo alla Testa di Porco è stata Agnes e lei ha deciso di... aiutarci. Ha passato una settimana a spulciare ogni libro che le capitava a tiro e poi, confrontandosi con la McGranitt, ha scoperto che la magia della Stanza delle Necessità annulla in qualche modo quella dello Specchio di tuo padre.- aveva spiegato brevemente la ragazza. Draco aveva allora allungato una mano per spostarle una ciocca di capelli dal viso.
-Una specie di rifugio sicuro.- aveva poi sussurrato.
-Per tutte le volte che vorremo vederci.- aveva sussurrato Hermione in risposta.
-Vorresti rivedermi, Granger?- aveva chiesto Draco con il suo tipico ghigno mentre le accarezzava i capelli.
-Potrebbe farmi piacere, Malfoy.- Hermione aveva sorriso e poi, chiusi gli occhi, si era lasciata cullare dai dolci movimenti della mano del ragazzo sulla sua nuca e sul suo braccio fino a quando non si era addormentata. Dal canto suo Draco era rimasto per ore a guardarla dormire, contemplando la sua graziosità. Si era poi addormentato anche lui e, per la prima volta da più di un anno, i suoi sogni non furono infestati da Bellatrix Lestrange.
Il giorno dopo si erano svegliati e ognuno era andato per la sua strada con la promessa di rivedersi presto. Ignorarsi completamente durante le lezioni si rivelò essere più difficile di quanto avessero inizialmente immaginato, ma Draco aveva altro a cui pensare: il matrimonio. Doveva parlarne con Hermione, lo sapeva, ma gli sembrava così sbagliato! L'aveva trattata davvero male, e non si meritava certo un favore da lei.
Hermione l'aveva perdonato; non era sufficiente.
Sapeva di dovergliene parlare; non ne aveva il coraggio. Perché? Non lo sapeva neanche lui.

***

Ad Astoria quella storia iniziava a pesare. Draco si era finalmente riconciliato con il presunto amore della sua vita, evviva. Ma lei? Perché nessuno la prendeva mai in considerazione? Prima sua padre non aveva pensato di chiederle cosa voleva fare del matrimonio, poi Draco era venuto a cercarla per i suoi stupidi problemi di cuore e ora che finalmente erano risolti si era  dimenticato di lei. Era stufa, nessuno pensava mai al suo, di cuore. E intanto, quella che veniva definita insensibile da tutti era ovviamente lei. Sempre e comunque. Arrabbiata, prese la prima cosa che le capitò a tiro, che si rivelò essere il portagioie di Sybil Crow, e la lanciò dall'altra parte della stanza.
Sybil Crow, la perfetta ragazza del sesto anno di Serpeverde e la nuova super cotta di Daniel Anderson. Simpaticissima e un'ottima amica, non c'erano dubbi, ma condividere la tua cotta con la tua migliore amica non è mai una buona idea.
Proprio così: la piccola di casa Greengrass era stata conquistata da uno dei migliori amici del suo promesso sposo. Ironico il modo in cui la fortuna puntualmente la prendeva in giro. Fece dei respiri profondi prima di mettersi con mala grazia una ciocca dietro all'orecchio sinistro e inginocchiarsi a terra per raccogliere tutto ciò che aveva fatto cadere. Aveva quasi terminato quando la porta della sua stanza si aprì e vi entrarono Sybil e l'altra sua compagna di dormitorio, Olive Neuen. Olive era una ragazza magra e slanciata con lunghi capelli rossi che mettevano in risalto il suo pallore e due vispi occhi grigi.
-Cosa stai facendo?- chiese perplessa Sybil osservando l'amica con tutte le sue collane in mano.
-L'ho urtato ed è caduto.- disse semplicemente Astoria cercando di nascondere i sentimenti negativi che provava in quel momento. Sybil annuì, poco convinta.
-Ho visto che parlavi con Anderson questa mattina.- le disse Olive guardandola con la coda dell'occhio.
-Si, e allora?- rispose seccata Astoria.
-Qualcuno è di umore nero oggi. E allora nulla, non pensavo foste amici.- terminò Olive, mentre Sybil, seduta sul suo letto, osservava la scena perplessa. Che diamine aveva la sua migliore amica? Quella mattina era così di buon umore... bah.
-Non lo siamo, non proprio. Il suo migliore amico è un mio ottimo amico, discutevamo di lui.
-Come fai ad essere amica di Malfoy, non lo capirò mai.- sospirò Sybil.
-E io non capirò mai come tu possa uscire con il suo migliore amico se è per questo. Se Draco ti crea tanti problemi, perché frequentarti con Anderson?- le chiese brusca Astoria girandosi a guardarla. Sybil aveva gli occhi spalancati e la spazzola con cui si stava pettinando i capelli sospesa a mezz'aria.
-Ma che ti prende?- le chiede, seriamente preoccupata. Ma Astoria non rispose e uscì in fretta dalla stanza, sbattendo la porta alle sue spalle.

***

Per quale ragione Draco Malfoy doveva continuamente imboscarsi da qualche parte e evitare di farsi trovare? Nonostante il buon umore dato dal ritrovamento della Granger, questa pessima abitudine non l'aveva affatto persa. Astoria sbuffò mentre si dirigeva verso la Torre di Astronomia, l'unica in cui non aveva ancora controllato. Era più di un ora che girava per il castello in cerca del ragazzo, e ormai aveva sbollito la rabbia. Salì le scale in fretta fino a raggiungere la cima. Anche se il tempo stava notevolmente migliorando, lassù l'aria era particolarmente fresca. Si sentì sollevata quando, appoggiata alla ringhiera, scorse la figura slanciata del giovane Malfoy.
-Quando decidi di sparire, potresti anche lasciare un recapito per le emergenze invece che farti cercare per ogni singolo angolo del castello, lo sapevi?- chiese con il fiatone avvicinandosi al ragazzo. Draco si voltò tranquillamente e, con un sorriso sornione, le rispose
-No, in effetti lo ignoravo. Avevi bisogno?- chiese mentre si girava del tutto verso la ragazza e appoggiava la schiena alla ringhiera. Due anni prima, da quella ringhiera, aveva visto cadere Albus Silente per mano di Piton, nonostante la mano dovesse essere la sua. Per diverso tempo salire lassù per le lezioni era stato difficile, figurarsi farlo da solo. Ma da qualche mese a quella parte, era riuscito a mettere da parte i brutti ricordi e a godersi solo le cose belle, come la vista sul lago e sulla foresta.
-Sì, a dire il vero.- rispose Astoria, anche se ormai aveva perso tutta la determinazione che l'aveva spinta fin lì.
-Beh, dimmi tutto.- la incitò Draco con un piccolo sorriso. Ultimamente era molto più felice, e lei non era sicuramente stata l'unica a notarlo. A partire da Narcissa, Blaise, Daniel... tutti pian piano se ne accorgevano.
-Non fraintendermi, per favore, ma... ora che vi siete riconciliati e che finalmente puoi dire di essere felice... vorrei porre fine a questa maledetta storia, Draco. Voglio annullare il matrimonio. Ora.- disse guardandolo con sguardo duro prendendo il ragazzo in contropiede. Per qualche secondo nessuno disse nulla, poi lui annuì.
-Anche io, è solo che... non so come spiegarlo a lei. Dopotutto, le cose si sono appena aggiustate e mi sembrerebbe troppo chiederle di essere usata così spudoratamente per i nostri comodi. Non è colpa sua quello che è successo.- le rispose. Astoria rimase lì a fissarlo. Colpa? E chi aveva parlato di colpa? Usarla per i propri comodi? Beh, la cosa avrebbe fatto comodo anche a lei, visto che avrebbe potuto fidanzarsi con un uomo libero e non promesso ad un'altra. Dopo aver tratto un profondo respiro, parlò
-Usarla per i nostri comodi? Davvero, Draco?- chiese tentando di trattenere la rabbia che di nuovo sentiva montare nel ventre.
-Sì. Voglio andare con calma, Astoria, per non peggiorare la situazione già precaria che c'è con lei.- le rispose di nuovo con un'alzata di spalle.
Astoria gli diede le spalle e fece qualche passo indietro, poi si voltò e ritornò davanti a Draco, a qualche spanna dal suo viso.
-Sai, mi sono davvero stufata. Di te, di lei, di Sybil, di tutti! Possibile che pensiate sempre a voi stessi? Ti sei mai chiesto, da quella sera che sei venuto disperato a chiedermi aiuto, che cosa ne pensassi io? Ti sei posto il problema, da quando vi siete ritrovati, di come stessi davvero io? Le cose erano state messe in chiaro all'inizio, Draco. Io ti aiutavo con lei e poi avremmo trovato una soluzione a questo schifo di matrimonio insieme! E ti dirò di più: non me ne frega nulla di come glielo dirai, ma se non lo farai tu, lo farò io, e penso tu ricorderai bene quanti pochi scrupoli mi faccio per andare da lei a parlarle, o sbaglio?- disse, furente di rabbia, guardando gli occhi chiari del ragazzo spalancati davanti a lei, -Sai, è una cosa che pesa, Draco, essere cercata quando servi e poi, appena il problema è risolto, essere dimenticata. Sei un egoista.- concluse abbassando il tono di voce. Poi se ne andò.

—————————
Anche se con un giorno di ritardo rispetto a quello che mi ero prefissata, ecco il nuovo capitolo. Finalmente Draco ed Hermione si sono riconciliati e tutto sembra andare per il meglio, ma il matrimonio combinato è sempre lì che incombe, come Astoria non dimentica di sottolineare.
Quale personaggio (sia tra quelli che ho inserito nuovi, sia tra quelli già presenti nella storia originale della Rowling) è il vostro preferito?

Forgive me - DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora