Neanche quel giorno Hermione era uscita dal suo dormitorio per andare ad Hogsmead. Semplicemente, aveva perso ogni interesse legato alla vita sociale e scollegato dallo studio compulsivo. Non aveva voglia di vedere nessuno che non fosse Draco. Anche se le faceva un male immenso, lo cercava sempre nei corridoi, a lezioni, nella Sala Grande... sapeva che al villaggio ci sarebbe sempre andato con Astoria e non voleva vederli insieme più del dovuto.
Dopo circa sei ore passate sul letto a studiare Aritmanzia decise di spostarsi in Biblioteca. Nonostante avesse saltato il pranzo, non aveva fame. Da quando Malfoy aveva chiuso con lei, mangiava solo lo stretto necessario. Era finita un paio di volte in infermeria perché quando si ammalava ci metteva molto di più a guarire. L'influenza che la felicità aveva sul sistema immunitario umano era davvero enorme, ed Hermione e le sue compagne avevano potuto vederlo con gli occhi. Se quando lei e Draco si parlavano l'influenza le passava in poco più di tre giorni, ultimamente se la tirava avanti per settimane. E visto che il sistema immunitario e l'alimentazione erano strettamente collegati, il suo corpo era praticamente messo in ginocchio. Si alzò ignorando il mal di testa improvviso e i puntini neri davanti ai suoi occhi e scese fino alla Biblioteca.
Si sistemò nel punto più isolato della stanza e appellò a sé una decina di libri. Da cosa iniziare: Pozioni o Trasfigurazione? Incantesimo o Antiche Rune? Poco importava in che ordine, purché studiasse. Iniziò con Incantesimi ignorando i passi di qualcuno che evidentemente o era tornato prima dalla gita o non era proprio andata. Sicuramente, nessuno del primo o del secondo anno si addentrava in Biblioteca da solo. Sentì quel qualcuno prendere un libro e sedersi di fronte a lei. Non ci fece caso e continuò a studiare imperterrita.
Passarono diversi minuti prima che la persona che si era seduta al suo tavolo si schiarisse la gola per annunciare la sua presenza.
Hermione trattenne uno sbuffo mentre alzava la testa. Non appena mise a fuoco il volto davanti al suo, rimase interdetta e venne assalita da una profonda voglia di prendere e andarsene. E fu quello che fece, se non fosse che quando si alzò, la sedia le rimase incollata al sedere.
-Ma che diamine... cosa vuoi, Greengrass?!- sibilò con tutta la cattiveria che aveva in corpo. Astoria sospirò pazientemente.
-Voglio parlare.-
-Beh, io no. Sto studiando e non amo essere disturbata. Soprattutto non da un Serpeverde come te o...- ma non lo disse. Strinse le labbra e smile di agitarsi sulla sedia.
-Malfoy.- terminò Astoria per lei.
-Staccami la sedia di dosso. Ora.- disse a denti stretti Hermione.
-Voglio parlarti di lui.- disse Astoria ignorando completamente la sua richiesta.
Se c'era una cosa che Hermione aveva imparato nel periodo passato con Draco, era a riconoscere le maschere che metteva su quando era in pubblico. Ci mise quindi pochi secondi per stamparsi in faccia un volto indifferente, nonostante in realtà il suo cuore stesse battendo più veloce e il desiderio di portare avanti quella conversazione crescesse di minuto in minuto.
-Non ho intenzione di parlare con te.- rispose la Grifondoro.
-Beh, Granger, ti chiedo di ascoltare. Ti prego. Ti chiedo solo cinque minuti del tuo tempo, sarò il più beve possibile lo giuro. E se quello che vorrai dopo sarà non vederci mai più, giuro su quello che vuoi che non ci vedrai mai più. Faremo finta di non conoscerti, faremo come se non ci fossimo mai incontrati.- disse Astoria. La ragazza la guardò in modo impassibile, poi annuì.
-Allora... non so da dove cominciare, non pensavo saremmo arrivate davvero a questo punto.- disse ridacchiando appena cercando di smorzare un po' la tensione.
-Hai cinque minuti Greengrass, poi sedia o non sedia me ne vado.- disse quasi ringhiando.
-Okay. Non devi prendertela con Draco, lui non ha colpe. Quindi, iniziando dal principio...- sospirò -Quando è tornato a casa per Natale, suo padre lo ha convocato in salotto e gli ha mostrato un coso, come si chiamava?... specchio d'acqua o qualcosa del genere. Beh, ecco, ha detto a Draco che lo aveva tenuto d'occhio e che doveva troncare ogni rapporto che aveva con te e...- interruppe la frase a metà mentre guardava la faccia di Hermione che iniziava a perdere un po' della falsa indifferenza che con tanto impegno stava cercando di mantenere.
-E?- disse con voce tremante, ormai decisa ad evitare di mascherare ciò che provava.
-E gli ha detto che se non lo avesse fatto... insomma, non voglio farti stare male o robe del genere, non so come dirlo...- disse piano Astoria che aveva più volte visto il disgusto e la paura che provava nei confronti di Bellatrix Lestrange.
-Dillo e basta Greengrass.- rispose Hermione.
-Se non lo avesse fatto quello che... lei... ti ha fatto subire sarebbe diventato un bel ricordo in confronto a quello che ti avrebbe fatto patire lui.- disse tutto d'un fiato.
Hermione non sapeva cosa doveva provare. Gratitudine? Rabbia? Felicità? Provava così tante cose che le sembrava di non provarne affatto.
-Aveva come ultimatum l'ultimo dell'anno e per questo ha passato ogni secondo che poteva con te prima di Capodanno. Sapendo che non avrebbe potuto più neanche guardarti, ha voluto darti quel bacio che era il suo "biglietto d'addio" per te, Granger. Ha cercato di ignorarti il più possibile con la storia dell'influenza ma quando ha capito che non ci credevi più, è venuto da me.- disse piano, col tono di voce ridotto a poco più di un sussurro.
-Da te?- disse Hermione con gli occhi velati di lacrime. Astoria annuì.
-Si. Mi ha raccontato tutto e mi ha chiesto aiuto. Quella sera gli ho detto di convocarti per parlare. Quando sei arrivata, avevo mandato il mio Patronus a controllare quando saresti stata a portata d'orecchio, abbiamo recitato il copione che gli avevo fatto imparare a memoria. Non è un bravo attore, ma tu ci hai creduto subito. Draco sapeva che l'unico modo per poterti allontanare e salvati da suo padre era spezzarti il cuore ma devi credermi, non l'avevo mai visto in quello stato. Non lo avevo mai visto fuori posto neanche una volta, ma quella notte, dopo che te ne eri andata, è crollato. Non ti chiedo di correre da lui o di perdonarlo, ma non sopportavo più di vederlo stare così male.- disse piano abbassando la testa. Hermione era sconvolta. Se nei giorni prima avrebbe dato oro per saperlo, ora avrebbe quasi preferito dimenticarlo. Una domanda le venne in mente: fa più male stare lontano dalla persona che ami quando non sai perché ti ha abbandonato, o fa più male quando sai che lo ha fatto per salvarti la vita è che sta male come un cane?
-Hermione? Ti prego dì qualcosa Granger, mi spaventi.- disse Astoria mentre si guardava intorno e poi tornava a guardare la bruna difronte a lei. Per un po' Hermione non disse nulla.
-Ora dove si trova?- disse Hermione con tutta la tranquillità del mondo.
-Credo sia ad Hogsmead con sua madre, perché?- chiese Astoria. Hermione si alzò di scatto lasciando tutti i libri sul tavolo.
-Lo uccido.- disse semplicemente mentre usciva fuori e mentre una rabbia mai provata prima le ribolliva dentro.***
-Granger fermati!- disse Astoria mentre le andava dietro. Hermione stava correndo giù per il sentiero che portava al villaggio per la prima volta da mesi. Era decisamente fuori di sé. Non sapeva se lo avrebbe trovato, non sapeva cosa avrebbe fatto o detto. Era sicura solo di una cosa: voleva fargli male. Tanto male. Voleva riversargli addosso tutto il dolore e la sofferenza che lei aveva patito in quell'ultimo periodo. Se era con sua madre, era possibile che fossero alla Testa di Porco, probabilmente in una delle camere al piano di sopra. Non poteva certo andarsene in giro come se niente fosse, non dopo la guerra.
Mentre correva verso il locale seguita dalla Serpeverde, si imbatté in Ginny, Harry e le gemelle.
-Hermione! Ma quando hai deciso di venire a... Hermione dove corri?- chiese Agnes senza capire. Ma la loro amica non si fermò e continuò senza degnarli di uno sguardo.
-Credo che ucciderà Malfoy!- disse Astoria mentre la seguiva. In poco tempo, Hermione si ritrovò una mezza dozzina di persone al seguito. Non che sapessero perché volesse commettere un omicidio, ma se proprio doveva volevano assistere.
Hermione entrò nel locale sbattendo a porta e, vedendo che l'unica chiave a mancare era quella della camera 11 si diresse direttamente su per le scale.
-Signorina Granger, non può andare di là!- le urlò contro Aberforth. Ovviamente, venne completamente ignorato.
-Vi prego, aspettate qui.- disse Astoria agli altri mentre si precipitava su per le scale. -Hermione non puoi entrare, sta parlando con sua madre di...-
Hermione si voltò verso di lei per la prima volta dalla biblioteca.
-E sai quanto me ne frega? Meno di zero. Quasi quattro mesi. Quattro, Greengrass. Ora basta.- disse prima di spalancare la porta. Davanti a lei, Narcissa e Draco si stavano tenendo per mano e, non appena avevano sentito la porta aprirsi, si erano voltati talmente angosciati da essere più pallidi del solito. Ma, quando davanti a loro apparve Hermione e non Lucius Malfoy (come entrambi segretamente temevano) rimasero stupiti e confusi. Una trafelata Astoria comparve dietro alla ragazza con il fiatone e gli occhi sbarrati.
-Astoria che diamine...?- disse Draco guardando la ragazza.
-Non dire una parola.- sibilò Hermione.
-Che cosa ci fa lei qui, nessuno ha richiesto la sua presenza.- continuò Draco. Anche se Hermione non aveva affatto capito cosa intendesse dire con quella frase, si avvicinò a ragazzo e, d'istinto, gli tirò la più forte sberla che avesse mai avuto la forza di tirare in pieno volto. Draco non fece nulla, pietrificato sul posto com'era.
-Ma cosa...- cominciò Narcissa guardando prima Hermione, poi il figlio e poi Astoria.
-Fuori.- disse semplicemente la bruna -Per favore, signora Malfoy.- continuò a denti stretti Hermione. Narcissa annuì mentre usciva e si portava dietro Astoria.
-Cosa le hai detto?- chiese Narcissa abbastanza forte perché Draco sentisse.
-Tutto.- rispose Astoria mentre si lasciava condurre fuori. Quando chiusero la porta, il ragazzo era ancora pietrificato davanti alla finestra mentre Hermione sembrava sul punto di scoppiare in lacrime.
Non appena raggiunsero le scale, Astoria si girò verso la donna.
-So che cosa pensa, che non avrei dovuto farlo eccetera eccetera. Però...-
-Shh.- disse Narcissa posandole le mani sulle spalle. -Hai fatto bene.- disse semplicemente.——————
Ebbene sì, nonostante sia al mare sono riuscita a finire il capitolo che avevo iniziato prima di partire. Spero davvero che vi piaccia perché ci ho messo un'eternità per scriverlo tutto in modo verosimile e scorrevole rispetto alla storia. Secondo i miei calcoli mancano ancora circa cinque/sei capitoli prima che la storia si concluda. Spero che vi stia piacendo!
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Forgive me - Dramione
FanfictionDopo la guerra e il ritrovamento dei suoi genitori, Hermione Jean Granger torna ad Hogwarts. Ma, diversamente dagli altri anni, ha paura. Paura di quello che troverà una volta tornata in mezzo al mondo della magia lei, ora da tutta conosciuta come u...